12 ¤BLUE¤

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Osservo la macchina di Dotothy rallentare di fronte casa mia, per poi accelerare ed allontanarsi velocemente. Lascio che le tende della mia stanza coprano di nuovo la finestra, poi indietreggio fino al letto, sedendomi sul bordo. Sono stufa di dover fingere per vendetta. Non sono la ragazza che sale a bordo della macchina di Dorothy, quella che assiste impassibile a tutto ciò che la circonda, quella che, come un automa, riproduce tutti i comandi che le vengono chiesti. Questa cosa che sono diventata è tutto quello che disprezzo dell'umanità, tutto quello che critico. Perché lo faccio, allora? Penso, infilandomi l'uniforme scolastica.

Tu sai perché. Nina, ricordi?

Mi guardo allo specchio. Per un istante credo di intravedere delle ciocche rosse tra i capelli, rosse come quelle di Nina. L'attimo dopo però è già tutto scomparso e il mio sguardo viene attratto solo dai lividi sulla mia pelle. Nereus, che tu sia dannato! Infilo un paio calze, anfibi ai piedi ed esco dalla mia camera. Quando arrivo in cucina, Nereus è vicinissimo a Kevan, tanto che le loro sedie sono quasi attaccate e le loro braccia sono praticamente unite tra loro. Mamma e papà sono opposti l'uno all'altra e smettono di parlare, osservandomi preoccupati. Mi siedo di fronte a Kevan, sul lato più lungo, da sola.

-Come stai?- chiede papà. Il suo sorriso non è contagioso come al solito. Afferro il bicchiere di spremuta sul tavolo e con molta calma dico: -Bene. Tu sapevi di aver sposato una fata?

Papà guarda per un attimo la mamma, dopodiché annuisce. -Lo sapevo, sì. Tuttavia non ero sicuro che tu saresti nata come... come...

-Ibrida?- finisco per lui, bevendo tranquillamente la mia spremuta. Cala un silenzio pesante, si sente solo il rumore dei nostri respiri, il battito accelerato dei nostri cuori.

-Ti serve un Blocco, Blue- dice infine la mamma, scura in volto.

-Lo so.- Guardo intensamente Kevan, il quale stringe le labbra e punta gli occhi altrove. Ha un livido sopra il sopracciglio ed un labbro spaccato, segno della lotta di ieri. Nereus non è messo meglio, anzi: ha un occhio pesto e sul naso sfoggia un grosso ematoma. Ne sono immensamente felice. Mi alzo per andare a scuola, ma la mamma mi ferma con la sua voce pacata e decisa: -Non permetterò che tu vada a scuola senza neanche un Blocco, potresti fare del male a qualcuno.

-Sono sempre andata a scuola senza fare mai male a nessuno, ok? Spiegami perché adesso dovrei fare qualcosa! Che poi, cosa potrei fare? Picchiare qualche bulletto? Oppure diventare io la bulla?- Raccolgo la borsa da terra e mi dirigo all'uscita, ribollendo dalla rabbia. Sbatto la porta. Comincio a camminare sul marciapiede, infilandomi le cuffie nelle orecchie. Il volume è troppo alto, quindi lo abbasso... è ancora troppo alto... lo abbasso di nuovo... sento la musica come se fosse al massimo quando invece sul display compaiono solo due tacche di volume. Abbasso ancora: ci sento comunque perfettamente.

-Allora, dove vai di bello?

-Zitto, Nereus.- Non posso credere che mi stia seguendo. Non è solo, comunque: c'è anche Kevan. Uno da un lato e l'altro da quello opposto... mi hanno accerchiata.

-Va in un posto chiamato 'scuola'.- Lo informa Kevan. -Lì ti insegnano un sacco di robe inutili, non credo ci sia nemmeno del buon cibo.

-Ma allora che ci va a fare?- domanda Nereus confuso.

-Ma che ne so.

-Ci vado per imparare ad essere un' umana migliore, ecco perché- sbotto.

-Sai la cosa bella? Tu non sei umana,- replica Kevan, -Tu sei un ibrido.

-E quindi, siccome sono un ibrido, dovrei rinunciare a tutto?- Alzo un sopracciglio.

-Rinunciare a cosa, di preciso?- sibila avvicinandosi. Io faccio un istintivo passo indietro, intimorita. -Rinunciare a studiare cose che non ti serviranno mai? Rinunciare a vedere amici che non sopporti? Rinunciare alla tua maschera? A cosa rinunceresti, Blue, se iniziassi una nuova vita?

-Fratello, meglio se non...- comincia Nereus, ma io lo zittisco con un cenno della mano. -Effettivamente hai ragione- mormoro. Le due fate si guardano, confuse. Di colpo non mi interessa più nulla, sono veramente stufa di dover fingere; abbandono la borsa a terra e mi slego i capelli, lasciando che ricadano sulle mie spalle. Mi sfilo via il fiocco dalla blusa e poi mi tolgo questa, rimanendo in canottiera. Incrocio le braccia al petto e guardo entrambi, ghignando. -Dimostratemi quanto sono meravigliose le vostre vite.

Enchanted ||VINCITRICE WATTYS2017||Where stories live. Discover now