14 ¤BLUE¤

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Sento la macchina di Dorothy che sfreccia davanti casa mia ancora una volta.

Non so da quanto tempo sto guardando la parete bianca, ma mi aiuta a non impazzire. Quando mi sono svegliata non mi è venuto in mente di prepararmi per andare a scuola e nessuno mi ha detto qualcosa a riguardo, quindi sono rimasta chiusa in camera. Ho sognato ancora Nina. La odio, ma allo stesso tempo vorrei che fosse qui perché ho dannatamente bisogno di parlare con qualcuno che appartenga alla mia vita umana. Ieri è stato pazzesco, anche se non ricordo quasi niente... però so di essermi sentita bene. O è stata tutta un'illusione? La cosa non mi sorprenderebbe. Ricordo vagamente ciò che ha detto Nereus, è qualcosa che ha a che fare con la Caccia Selvaggia. Non so cosa sia e ne ho timore, ma allo stesso tempo mi affascina.

Sento bussare alla porta. -Blue, tesoro- dice papà un po' esitante. Con la mamma è facile fingermi addormentata e non rispondere, ma con papà, questo sant'uomo, proprio non riesco. -È aperto- rispondo. La mia voce è strana, roca, debole. Effetto collaterale delle caramelline?
Papà entra, chiudendosi la porta alle spalle. Indossa una maglietta grigia, una camicia a quadri, jeans sbiaditi e scarponi gialli. Non è vestito elegante, quindi oggi non andrà al lavoro. Papà è alto, sulla cinquantina, con il sorriso più contagioso del mondo ed un paio di luminosi occhi azzurri; i suoi capelli sono brizzolati e tagliati perfettamente. È molto affidabile e generoso, ma non abbastanza sicuro di sé per avere una promozione e diventare un rinomato agente immobiliare. In ogni caso, vende e guadagna abbastanza per mantenerci tutti, e poi, gli vorrei bene anche se vivessimo in una scatola di cartone sotto un ponte.
Papà avanza, guardandosi intorno. Non mi dirà di sistemare il casino nella mia stanza, probabilmente perché è disordinato esattamente come me e quindi mi capisce. Si siede sul bordo del letto e sospira, poi sorride ed allarga le braccia. Io mi stringo a lui, abbracciandolo con tutta la forza che ho, spingendo il viso contro il suo petto, sentendo il suo odore così familiare. Sa da waffle, probabilmente ha appena finito di prepararli. Per farli si sarà messo il suo grembiule preferito, quello con su scritto 'miglior bisteccaio dell'anno'.

-Come stai, oggi?- chiede premuroso.

-Schifo.

-Immaginavo. Senti, immagino... immagino tu abbia anche qualche domanda.- Mi allontano, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Sono qui per risponderti- continua lui, tormentandosi il bordo della camicia. -Quindi non avere paura e chiedi, cercherò di aiutarti.

Ho talmente tante domande... -Beh, intanto... perché sono cambiata solo in quest'ultimo periodo?

-Perché sei stata per la maggior parte del tempo con gli umani. Vedi, essendo un... un...

-Ibrido, papà.

-Ecco, essendo tale, ed essendo vissuta con degli umani, esclusa tua madre, la tua parte fatata si è come assopita.

-E poi la mamma non sta mai con me, a parte quando le comoda,- sbotto, -è ovvio che il suo influsso non mi abbia mai condizionata.

-Uhm, esatto. Ma non colpevolizzarla per questo: lo ha fatto per il tuo bene. La vita umana è più sicura di quella fatata.

-Cos'è la Caccia Selvaggia?- chiedo.

-Proprio uno dei motivi per cui la vita umana è più sicura di quella fatata- replica, impallidendo. -Chi te ne ha parlato?

-Nereus l'ha nominata.

-Quando?

Quando ci stavamo allegramente drogando. -Non ricordo di preciso- mento. Spero non se ne accorga. -Di che si tratta?

-È solo una leggenda, non te ne devi preoccupare- liquida il discorso.

-Se non me lo dici tu, lo chiedo a Nereus o a Kevan. Magari alla mamma...

-No, non deve sapere che sai che esiste. Andrebbe su tutte le furie e ti chiuderebbe da qualche parte.- Scuote la testa.

-Allora dimmelo tu!

Papà si passa una mano sul viso, segno che è stanco. Chissà da quanto tempo non dorme. -La Caccia Selvaggia è una leggenda molto diffusa nei paesi nordici europei e... narra di questo gruppo di anime dannate che, capitanate dal Wotan, o Arlecchino, semina panico e distruzione ovunque passi.

-Ma se è una leggenda perché ne siete tutti spaventati?- Ridacchio. -Insomma, è una storia per terrorizzare i bambini. Solo una storia, dico bene?

Il suo sguardo non mente: non è solo una storia. Cerca di nasconderlo, ma lo conosco troppo bene per cascarci. -Ok. Voglio sapere tutta la verità.

Enchanted ||VINCITRICE WATTYS2017||Where stories live. Discover now