15 ¤KIER¤

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-Non ho visto nessun ragazzo del genere.- Lo liquida l'autista con uno sgarbato gesto della mano, squadrandolo poi con il suo sguardo burbero. Ha gli occhi neri, piccoli e maliziosi, un faccione flaccido e le labbra sottili. -Ma dimmi un po': arrivi da una festa in maschera, figliolo?

Kier lo fissa con i suoi grandi occhi rossi, senza capire. I capelli di un biondo cinereo sono scompigliati e creano un effetto ad aureola, valorizzandogli il viso mortalmente pallido; le labbra dall'aspetto delicato sono socchiuse, ma non come se stesse per dire qualcosa... più come se fosse perso nei suoi pensieri. Indossa dei pantaloni bianchissimi ed è scalzo. Nessun Blocco sul petto nudo, l'unica cosa notevole è solo una cicatrice dalla forma strana esattamente sul cuore. Tra l'indice e il pollice tiene delicatamente una fragile margherita e la gira e rigira, distrattamente.

-A me puoi dirlo, figliolo. Ti sei drogato con i tuoi amici, eh?

-Sei sicuro di non conoscerlo?- riprova Kier in tono pacato. La sua voce è esile, gentile e piacevole come una brezza estiva. L'autista dell'autobus scuote di nuovo la testa, pronto a dire ancora di no, ma il ragazzo tira fuori una foto stropicciata e la alliscia con gentilezza, dopodiché gliela mostra. Raffigura un bambino dagli enormi occhi gialli e i capelli blu.
L'autista ci pensa un attimo, poi annuisce e sorride a Kier. -Potrei sapere qualcosa...

-Io ti ascolto.

-... ma non parlo senza un piccolo contributo.- replica, allungando una mano. Kier ne osserva il palmo, poi incrocia lo sguardo dell'autista.

-Gli umani chiedono sempre più di quello che possono avere,- mormora come fra sé e sé, -è per questo che vorrei farvi tante cose brutte.- Posa la margherita e la foto a terra e poi, con un movimento velocissimo, afferra l'uomo per i capelli e lo tira fino a farlo cadere a terra, lungo lo stretto corridoio della vettura. L'uomo cerca di mettersi in ginocchio e di urlare aiuto, ma Kier non perde tempo: lo prende ancora, avvicinandolo al bordo del primo scalino che permette di scendere dal mezzo. Con un movimento brusco preme la tempia dell'autista contro il bordo e mormora: -Prova ad urlare e ti uccido. Hai visto quel ragazzo oppure no?

-Sì! Sì!- ansima l'altro con la guancia premuta contro il pavimento lercio. -L'altra mattina... era con una ragazza dagli occhi neri e i capelli scu-scuri... mi pare l'abbia chiamata Blue...

-Dove vive questa ragazza?

-Non... non ricordo...

Il volto di Kier è storto da una smorfia di rabbia pura, afferra l'uomo per i capelli scuri e unti e gli sbatte con forza la testa contro lo spigolo, una, due, tre volte, su e giù, finché non sente l'uomo rantolare pietà.

-Ora rammenti?- gli bisbiglia all'orecchio. L'uomo cerca ancora di urlare mentre la fata gli preme la bocca contro il pavimento. -Rico... d... lasc...- borbotta l'umano. Kier si mette in ginocchio, soffiandosi via un ciuffo di capelli dalla faccia. -Parla.

-Erano... credo siano entrati quando mi sono fermato nella 7th street... li ho visti più o meno lì, credo... per favore, lasciami libero!

Kier lo osserva per un attimo ad occhi sgranati. C'è qualcosa di così innocente nel suo aspetto, qualcosa di così ingenuo e fanciullesco. -Libero?- ripete, accarezzando i capelli scompigliati dell'uomo. Questo annuisce, sta per svenire, se lo sente.

La fata sorride pacatamente. -Mi stai chiedendo la libertà... ebbene: cosa c'è di più libero della morte?

-La vita!- sbotta l'uomo coraggiosamente. Kier sgrana gli occhi rossi, sorpreso dalla risposta, poi... aiuta gentilmente l'uomo a mettersi seduto, porgendogli la piccola margherita che prima teneva in mano. L'autista guarda terrorizzato prima il ragazzo, poi il fiore ed infine la porta d'uscita. Kier si frappone tra lui e la libertà.

-Prendilo, dài.- La fata gli sorride radiosa. -Poi ti lascerò andare.

L'uomo afferra subito il fiore e cerca quindi di allontanarsi, ma prima che possa provare ad alzarsi Kier gli afferra la testa e fa un movimento brusco. Si sente il suono delle ossa rotte e il corpo si accascia a terra senza vita. La fata guarda a bocca socchiusa il cadavere caldo e con il fiore ancora in mano, quindi sorride soddisfatto. -Mi sei stato davvero utile, grazie mille. Ora ti lascio lavorare, immagino avrai un sacco di cose da fare!- Lo guarda ancora per qualche secondo, poi si alza, prende la foto ed esce tranquillo dall'autobus deserto.

Enchanted ||VINCITRICE WATTYS2017||Where stories live. Discover now