Enchanted ||VINCITRICE WATTYS2017||

36 ¤ADAM¤

Due ore prima...

-La signora Dale non vuole riceverla, in questo momento. La prego di ripassare nel tardo pomeriggio, signorino.- La nuova cameriera della madre di Adam è un osso duro: neanche con diciassette ''per favore'' e due bicchiere di vodka Adam è riuscito a convincerla a lasciarlo entrare nella stanza di sua madre.

-Sono suo figlio, Amélie, non un coglione che vende aspirapolveri.

La ragazza gli sorride educatamente, i furbi occhi marroni puntati contro quelli rabbiosi del ragazzo. -La prego di ripassare nel tardo pomeriggio o chiamerò la polizia.

-La polizia può baciarmi il culo- fece un sorriso a trentasei denti.

-Sono contenta per lei.

-Non mi lasci passare nemmeno se ti corrompo?

-Ho fatto una promessa alla signora: nessuno prima del tardo pomeriggio. Ora sono le sei e un quarto di mattina.- Amélie congiunge le mani in grembo, rimanendo in piedi di fronte alla rampa di scale come una minuta statuina dai capelli rossi e la cuffietta bianca. Adam si appoggia al lucido corrimano in legno, fissandola come un giocatore di Poker fissa i suoi avversari. -Mille dollari.

-Quattromila- ribatte lei.

-Quattromila?- Adam la guarda stupito. -Per quattromila tu mi lasci entrare tutte le volte che voglio!

Amélie lo fissa senza aprire bocca, le labbra piegate nel solito sorriso robotico.

-Duemilacinquecento- rilancia il ragazzo.

-Tremilasettecento.

-È mia madre!

-E questa sono io che chiamo la polizia.- Fa per muoversi verso il telefono, ma Adam la spinge contro il muro e sbotta: -Bene, tremilasettecento siano!

La ragazza sorride soddisfatta. -Me li recapiti a casa.

-Figlio.- La donna si siede su una poltrona di velluto rosso, accavallando le gambe e guardando con una sigaretta in mano la finestra. Non c'è nulla, là fuori, solo il sentiero che conduce ad un rosaio.

-Mamma- contraccambia Adam, appoggiandosi alla porta dello studio di Georgiana Dale, scrittrice, attrice, modella e regina indiscussa dei salotti di Ancestor's Hill e dintorni. La donna ha indosso una lunga vestaglia di seta nera, aperta su una sottana di pizzo bianco; il viso senza età è volto al giardino, gli occhi azzurri persi fra le migliaia di rose rosse e i capelli, biondi e cotonati, incorniciano un viso dall'espressione triste. -Avevo detto ad Amélie di non fare entrare nessuno- dice in tono stanco.

-Sì, me ne sono accorto.

-Quella puttana corrotta- sbotta la donna, espirando una nuvola di fumo. -Che cosa vuoi, oggi? Ancora soldi?

-Voglio sapere se te o papà siete esseri fatati.

Georgiana si porta la sigaretta alla bocca, rivolgendogli un'occhiata curiosa. Adam non può fare a meno di pensare che potrebbe mostrarsi così tanto colpita anche quando lui raggiunge degli obbiettivi positivi, cosa che non succede quasi mai, però dettagli.

-Perché me lo chiedi?- domanda, alzando un sopracciglio.

-Prima rispondi a me.

-Irrispettoso come il padre- sbotta lei. -Sì, Adam. Sono una fata, contento adesso?

Ok, allora. Sentirselo dire da persone pressoché sconosciute è un conto, ma sentirselo dire da sua madre (altrettanto sconosciuta ma pur sempre sua madre) è un'altra cosa. Adam la guarda, senza parole.

-Ora rispondi alla mia domanda.- dice la donna, lievemente seccata.

-Me lo ha detto un'altra fata.- mormora, confuso.

-Chi?

-Nereus. Hanno rapito Hector, mamma...

-E chi diamine è?

Adam ha voglia di strozzarla. -Il mio fottutissimo migliore amico.

-Aha.- La donna continua a fumare annoiata la sua sigaretta. -Conosci altre fate?

Adam non sa che cosa c'entri questo con il rapimento, però decide di rimanere calmo e vedere dove sua madre vuole andare a parare. -Sì. Un'altra fata e... e poi un'ibrida, Blue Jones.

Sua madre sgrana gli occhi, guardandolo stupita. -Jones, hai detto? Come Cassie e Gerard Jones?

-Credo di sì...- Adam fa spallucce, cambiando discorso: -Hector è stato rapito dalle fate e noi lo stiamo cercando, potresti...?

-Portami la ragazza e vi aiuterò.

-Portartela per fare cosa?

La donna si alzò dalla poltrona, posando la sigaretta, raggiungendo il figlio e sistemandogli amorevolmente i baveri della camicia. -Vuoi rivedere il tuo amichetto oppure no?