25-Shezan.

430 46 0
                                    

Dopo una notte intensa, trascorsa tra carezza tanto attese e baci desiderati, Harry e Cassia si erano addormentati sopra un leggero strato di cotone, con il cuore tra le stelle, serrati in un abbraccio caldo e stretto per certezza che nessuno dei due sarebbe fuggito via.

Cassia si svegliò con un leggero mal di schiena per via della posizione mantenuta durante tutta la notte, ma lei non si sarebbe scostata per stare solamente più comoda, se questo avrebbe portato ad allontanarsi da Harry e non sentire più il suo profumo.

Quanta tristezza c'era dentro al suo cuore e quanta Harry sapeva portare via? O per meglio dire, quanta poca felicità Cassia era in possesso e quanta Harry gliene sapeva regalare?

Quel ragazzo avrebbe fatto sembrare anche l'inferno paradiso, convincendoti di poter fuggire dalle grinfie di Lucifero solo perché guardandolo saresti in grado di vedere un angelo, e Cassia pensò di aver trovato il suo.

Cassia alzò il viso per ammirare il viso scolpito del ragazzo che per tutta la notte l'aveva stretta a sé. Dal basso quelle labbra parevano più carnose e la peluria sul suo mento più presente. Harry stava dormendo profondamente, con le palpebre serrate mentre gli occhi affogavano in chissà che sogno o incubo.

Cassia era serena mentre restava a fissarlo come se fosse stata la cosa più bella che i suoi occhi avessero mai visto, prima di udire il fruscio degli alberi intensificarsi ed un forte vento abbattersi contro la costruzione in cui si trovava. Cassia sussultò nel sentire il rumore di qualche ramo spezzarsi, mentre il vento si faceva strada tra gli alberi e ululava la sua presenza.

Si sentì più protetta quando sentì Harry muoversi accanto a sé, forse svegliatosi sentendo il movimento brusco di Cassia. Il ragazzo la guardò stranito ancora con gli occhi impastati di sonno.

«Che sta succedendo?» Domandò con voce rauca. Cassia lo guardò priva di una risposta da donargli. Quando i bruschi rumori sembrarono non cessare, Harry si alzò sciogliendo le sue braccia dal corpo di Cassia, e si avvicinò alla grande finestra, per poter costatare cosa davvero stesse succedendo.

Il cielo era limpido, di un azzurro acceso, alcuna nuvola né altro delimitare la sua infinità, perciò da dove proveniva quel vento?

Mancò poco dal prendersi un infarto quando lo vide: Una grossa, imponente creatura alata stava cercando di atterrare sul bosco in cui si erano rifugiati. L'essere aveva delle ali tanto grandi da superare in altezza il faro. Il suo grosso corpo era ricoperto da squame rossastre, ed ad ogni più insignificante movimento che la sua enorme coda faceva, un forte vento si alzava senza alcun preavviso.

Quando Cassia si avvicinò ad Harry, lanciò un urlo alla vista della creatura. Presto i ragazzi si allontanarono da vetro che appariva troppo fragile e poco sicuro paragonato alla forza immensa di quell'essere sconosciuto.

Udirono delle urla provenire da fuori. Harry pensò che fossero Max e Zayn che trovandosi in pericolo chiedevano aiuto dalla grossa bestia. Perciò senza pensarci, Harry e Cassia scesero velocemente le scale per raggiungerli ed aiutare i loro compagni d'avventura. Quando fecero per uscire dal faro, Harry bloccò Cassia.

«Stai qui tu, è pericoloso» le disse preoccupandosi per lei.

«Harry» lo richiamò Cassia. «Sono una mezza divinità e tu sei un umano. Quello che potrebbe essere in pericolo qui sei tu» gli ricordò al ragazzo.

Udendo quelle parole, Harry non obiettò più, sapeva che quella ragazza, con tutta la sua testardaggine, aveva ragione.

Facendo attenzione, si nascosto dietro uno dei grossi alberi da cui erano circondati. Udivano ancora le urla, eppure a quella vicinanza non gli parvero affatto urla di terrore, ma non avrebbero potuto accertarlo perché Harry e Cassia non riuscivano a trovarli.

Cassia |h.s.|Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz