|| dark eyes ||

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Cammino per l'unica strada principale di questo paesino piccolo e sperduto della Campania, stringendo tra le dita una sigaretta ancora spenta. Fa un freddo cane e nonostante la mia giacca nera, non riesco a liberarmi del freddo agghiacciante che si sta insinuando nelle mie ossa.

Farei volentieri filone oggi, se non fosse che a scuola c'è il riscaldamento e non voglio morire congelata qui fuori.

Mi stringo ancor di più nel giaccone lungo e pesante e muovo i miei piedi, protetti dal gelo da un paio di Superstar bianche.

Raggiungo il piccolo bar in piazza e prendo un caffè, sperando che mi scaldi almeno un po'. Prendo la tazzina e sorseggio lentamente il caffè, guadagnandomi un'occhiata del barman che fulmino con lo sguardo. Finisco il caffè, lancio i soldi sul bancone ed esco, recuperando lo zaino.

Uscendo dal locale, un ragazzo molto alto mi urta con una spalla, facendomi sbilanciare e mi appoggio al muro per non cadere.

"Stai attento, cazzo!" dico stizzita.

Rimango paralizzata quando il ragazzo si volta e incastra il suo sguardo malefico al mio, ora spaventato. Quegli occhi scuri e profondi mi inquietano, mi sembrano pozze nere senza fondo, scavate in anni di solitudine e dolore.

Mi fissa in continuazione, finchè non sposta lo sguardo sul mio corpo,osservandolo centimetro per centimetro. Faccio anch'io lo stesso per non sembrare spaventata. Assumo una postura più imponente e osservo i suoi capelli scuri e disordinati, le sue labbra sottili e rosee, la sua mascella squadrata, le sue braccia muscolose e le gambe lunghe.

Un paio di skinny neri gli fasciano le gambe e indossa una maglietta grigia con il logo della Vans, visibile grazie al giaccone verdescuro aperto.

Smetto di squadrarlo e riporto l'attenzione sui suoi occhi fissati sul mio viso. Questo sguardo mi incupisce, ma non voglio essere la prima ad arrendermi. Sostengo il suo sguardo, finchè il ragazzo scoppia in una risata ironica e piuttosto spaventosa.

"Non finisce qui, ragazzina" ed entra nel bar, sparendo dalla mia vista.

Mi prendo la testa tra le mani e la scuoto, per svegliarmi da questo strano incubo. Devo aver immaginato tutto.

SPAZIO AUTRICE:

Benvenuti nella mia seconsa storia pubblicata su Wattpad!
Sono veramente entusiasta e spaventata perchè ho paura che non piaccia, ma bando alle chiacchere.
Avrete capito che è dedicata a Simone Paciello, aka Awed, però mi sono ispirata a lui solo per l'aspetto fisico e non per altro.
Ultima cosa che preciserò è che è passato molto tempo da quando ho scritto su questa piattaforma e il mio stile di scrittura è cambiato e spero migliorato.
Fatemi sapere se vi piace con un commento e una stellina.
A presto!

narratricediamori

P.S: pubblico il prossimo capitolo a 10 voti ;)

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