|| friends ||

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Dopo interminabili discorsi sull'educazione spartana, dopo infinite espressioni algeriche e dopo due fottutissime ore di grammatica, esco finalmente da questa dannata prigione, che continua a portare via del tempo a ciò che mi piace veramente.

Metto le cuffie e mi fermo alla fermata dell'autobus, aspettando che arrivi il mezzo.

Mi sento toccare una spalla così mi volto e incontro gli occhi scuri del mio migliore amico.

"Ciao marmotta morta!" lo saluto, visibilmente più allegra di prima.

"Sai che odio quando mi chiami così, ma ti perdono solo perchè sei tu!" dice Lori, dandomi un buffetto sulla guancia.

" Allora, com'è andata a scuola oggi? Non ti ho vista..."

"Ho fatto filone la prima ora perchè non mi andava di ascoltare la Bertotti che recita Shakespeare in inglese un'altra volta. La prima volta è stata sufficentemente imbarazzante!"

Mi prendo la testa tra le mani per enfatizzare la cosa, provocando la dolce risata del mio amico.

Conosco Lorenzo dalla prima superiore. Sono entrata a scuola completamente smarrita e chiusa nella mia corazza d'acciaio puro, senza permettere a nessuno di aiutarmi. Quel giorno a mensa mi sono seduta al tavolo da sola, ipotizzando che sarebbe rimasta così la situazione per tutti e cinque gli anni. Invece Lori mi si sedette di fronte di giorno in giorno. Parlava con me, anche se non gli rispondevo. Con le settimane iniziai a rispondere a monosillabi, poi con qualche frase, finchè riuscì a farmi ridere e diventammo amici.

Dopo alcuni mesi mi raccontò che lui, essendo di terza, aveva degli amici che lo prendevano in giro perchè mi frequentava e quando si era avvicinato a me molti lo avvertirono che ero pericolosa e un po' strana. Ma lui voleva abbattere i pregiudizi e continuò a frequentarmi.

Lui, nonostante mi frequenti, è il mio opposto. Non si può dire che è lo strafigo della scuola. È un ragazzo semplice e buono di cuore, dolce e gentile con tutti e aiuta sempre nel momento del bisogno. Per queste sue doti, ha molti amici che lo stimano, ma qualche volta lo evitano per colpa della mia presenza.

Io e Lori abbiamo litigato tanto sul fatto che dovrebbe farsi dei nuovi amici e dimenticarsi di me, ma lui mi risponde sempre che non mi abbandonerebbe mai, per nulla al mondo.

"Hai visto Greta?" mi domanda improvvisamente Lori.

Giusto... Greta è una delle poche amiche di Lori che mi accetta per quello che sono e che zittisce sempre gli stupidi pregiudizi che girano in questa scuola. È una ragazza gentile e fedele ed è molto carina con me e per questo la considero una vera amica.

" Eccola che arriva!" dico, indicandola col dito.

Si avvicina a noi tutta felice e pimpante, con un sorriso a trentadue denti. La gonna scozzese e il top nero la rendono bellissima e tutti si girano a guardarla, compreso Lorenzo, che penso abbia una cotta per lei da sempre. Ma forse la cosa più appariscente di lei, sono i capelli: quasi ogni mese cambia colore e questa volta tocca al rosa. Dice che è adatto alla primavera. Parlo io poi che ho i capelli biondo platino...

" Ciao Lori, ciao amica Spritz!" esclama felice, baciandoci entrambi sulle guance.

"Ciao Greta! Sei più felice del solito oggi! Cos'è successo?" domando curiosa.

" Stefano mi ha chiesto di uscire!!!" urla, iniziando a saltellare insieme a me.

"Oh mio Dio! Stefano, quello del quarto anno?" chiedo super eccitata.

"Sì, non puoi capire quanto sono felice! Aspettavo questo giorno della prima liceo!"

Continuiamo a scambiarci pareri sotto gli occhi esasperati di Lorenzo quando l'autobus arriva e ci accomodiamo negli ultimi posti.

Arrivata a destinazione, saluto i miei amici e scendo dall'autobus, preparandomi psicologicamente a ciò che troverò a casa.

SPAZIO AUTRICE:

Questo capitolo è molto easy, ma mi serviva per descrivere un pochino i migliori amici di Rachele.
Forza forza che la storia sta andando bene!

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