||I'm sorry ||

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" Tieni, mettilo sul naso " dico porgendogli un fazzoletto con del ghiaccio.

Lui lo afferra e lo posiziona, tranquillo. Sembra quasi che la situazione lo diverta.

" Insomma, cosa ridi Paciello? " sbotto indispettita davanti al suo sorrisetto sornione.

Ride di gusto.
Brutto bastardo. Sono qui con te ad aiutarti e tu ti permetti di prendermi in giro?

" Non ci credo che tu sia qui con me, invece che con il tuo fidanzatino del liceo... Allora vedi che non ti sono indifferente... " dice divertito.

" Primo, fidanzatino del liceo un corno, perché mi ha lasciata. Due, io e Lorenzo non stiamo più insieme per colpa tua, visto che tu mi ha portata a scuola in moto mentre potevi farti benissimo i dannati cazzi tuoi. E terzo, tu non mi sei solo indifferente, ma mi fai schifo perché nonostante io sia qui a prendermi cura di te invece che correre dietro al mio ragazzo nonché mio migliore amico, tu mi stai prendendo per il culo! " sbotto tutto d'un fiato.

Lui mi guarda impassibile e abbassa la testa.
Sorrido vittoriosa, soddisfatta di averlo messo a tacere per una volta.

" Però tu hai accettato di venire in moto con me... " sussurra a bassa voce, come se fosse una confessione segreta.

Il fatto che non abbia usato il suo solito tono da sbruffone, mi fa pensare che il suo obbiettivo non fosse ridere di me.
Abbandono l'idea di indagare e gli cambio la medicazione.
Ormai sono del tutto consapevole dell'effetto che lui ha su di me.
Mi destabilizza, ecco.

" Ti fa male? " domando preoccupata, guardando la sua espressione dolorante ogni qualvolta gli tocco il naso con il panno ormai completamente sporco di sangue.

" Un pochino, ma ne è valsa la pena... " dice sorridendo.

Sembra un sorriso sincero, innocuo non mirato a offendere o schernire.
Accetto questo sorriso da scaldare il cuore e non indago neanche a questa affermazione.

Non ne voglio più sapere di ragazzi...

" Senti... Mi dispiace per quello che è successo, so che ci tenevi a lui perché è un tuo grande amico..." incalza.

Lo fulmino con lo sguardo per l'errore che ha commesso.

" Scusa, perché era un tuo grande amico... Ma dopotutto i veri amici tornano sempre e se non succederà vuol dire che non ti merita davvero... E poi è saltato subito a conclusioni affrettate, perché non è successo niente di male, ti ho solo accompagnata a scuola... " continua, cercando di rassicurarmi.

Gli faccio cenno di smetterla e lui smette immediatamente di parlare.
Questa la seconda volta che qualcuno dice che qualcun altro non mi merita e bla bla bla...
Sto avendo un deja-vu.

Interiorizzo quello che ha detto e ammetto a me stessa che ha ragione. E poi sapevo che non avrebbe funzionato...

Riporto l'attenzione sul suo naso sanguinante e gli cambio la medicazione con molta cura.
Poi chiamo l'infermiera della scuola per chiedergli se ora può andare a casa.
Lei annuisce e avverte i professori di Simone e il preside.

" Non credere che non ci saranno conseguenze Paciello " tuona il preside quando viene a firmare l'uscita di Simone.

Lui annuisce perentorio e rimette il libretto scolastico nello zaino.
Quando tutti escono, io e Paciello rimaniamo soli.

" Ti va di venire a casa mia oggi pomeriggio? " domanda dal nulla.

Esito nel dare la risposta.

MadWhere stories live. Discover now