✿ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏 - 𝐋'𝐀𝐋𝐓𝐑𝐎 𝐋𝐀𝐓𝐎 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐌𝐄𝐃𝐀𝐆𝐋𝐈𝐀

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Dopo quella cena atta a far conoscere ai due giovani ragazzi le reali intenzioni dei loro genitori, le giornate di Soomin divennero strane: non brutte e demoralizzanti da pensare che avrebbe dovuto condividere casa sua con due sconosciuti, ma nemm...

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Dopo quella cena atta a far conoscere ai due giovani ragazzi le reali intenzioni dei loro genitori, le giornate di Soomin divennero strane: non brutte e demoralizzanti da pensare che avrebbe dovuto condividere casa sua con due sconosciuti, ma nemmeno belle e stimolanti da pensare di essere su di giri per ciò che sarebbe successo.

Da quando aveva saputo che frequentava la stessa scuola di Jimin, si era incuriosita e aveva cercato di ficcanasare un po' di più anche se sapeva di non averne motivo, ma il ragazzo non si era mai fatto vedere.

Non si era fatto divorare dalla sua stessa curiosità.

Sua madre, invece, era quasi nervosamente eccitata per quel cambiamento drastico che voleva affrontare insieme a quell'uomo: aveva sempre avuto paura del giudizio di Soomin, così come aveva avuto paura di far qualcosa che avrebbe potuto comprometterla psicologicamente.

Ma quando si era presentata dalla ragazza per chiederle ulteriori conferme a "porte chiuse" e senza la presenza dei due uomini di fronte, la figlia aveva tenuto il punto: purché avesse fatto felice lei, non si sarebbe lamentata e non si sarebbe interposta per rovinarle i piani.

Quando il giorno concordato per l'arrivo del signor Park e suo figlio arrivò, la donna sembrò pronta ad abbandonarsi ad una crisi nervosa per il semplice fatto di voler trasformare casa sua in un resort accoglientissimo, suscitando allo stesso tempo una sorta di nervosismo in Soomin visto che secondo lei non era possibile mettere la casa più in ordine di quel modo.

«Soomin? Ti puoi occupare della stanza in cui dormirà Jimin per favore?» le chiese

Quando la corvina udì quella domanda, sgranò gli occhi.

«Mamma, l'avrò sistemata almeno una decina di volte. Ho passato l'aspirapolvere e ho messo tutto in ordine!» esclamò, facendole capire che stava passando dalla parte del ridicolo «Poi insomma...se ci sarà qualcosa da aggiustare, lo potremo fare senza problemi, no?» chiese per convincerla a lasciar perdere

«Non voglio che Jimin si trovi a disagio in questa casa.» ammise la maggiore

«Si abituerà, mamma.»

"Come me, d'altronde."

«Non voglio che pensi che non abbiamo pensato a lui.»

«Ma ti rendi conto di cosa dici? Ha...una stanza ben più grande della mia, quindi gli andrà sicuramente bene.» le confermò la minore «E se proprio non ci si dovesse trovare, faremo a cambio...almeno avrò più posto per me.» disse, facendo quel piccolo ragionamento che non le dispiaceva affatto

Dopo quei continui battibecchi riguardo al comfort che sua madre voleva assicurare al ragazzo che sarebbe arrivato insieme a suo padre, il campanello della porta cominciò a suonare, così come gli allarmi della madre di Soomin, la quale pensava di essere una donna spacciata visto che credeva di non essere riuscita a sistemare tutto in tempo.

✿𝐒𝐓𝐄𝐏𝐁𝐑𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑 [𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora