✿ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟔 - 𝐍𝐔𝐎𝐕𝐎 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐀𝐓𝐎

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Soomin stava facendo il possibile per essere indifferente e comportarsi come se nulla fosse stato, ma era come se avesse provato a fare qualcosa dell'altro mondo: Jimin aveva provato a stabilire un qualche contatto con lei, ma ovviamente niente av...

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Soomin stava facendo il possibile per essere indifferente e comportarsi come se nulla fosse stato, ma era come se avesse provato a fare qualcosa dell'altro mondo: Jimin aveva provato a stabilire un qualche contatto con lei, ma ovviamente niente aveva seguito i suoi piani perché la corvina aveva deciso di troncare tutto sul nascere.

Per lei era stupido sperare in qualcosa.

E Jimin avrebbe fatto meglio a rispettarla.

Come gli aveva già detto, non si sarebbe mai permessa di farlo sentire in colpa e di dire che non avrebbe dovuto mettersi con Soyoung: se entrambi erano attratti e si piacevano, perché mai sarebbe dovuta arrivare lei a fargli la morale e a fargli credere che fosse tutto sbagliato?

Se i sentimenti erano sinceri e puri, Soomin non avrebbe mai potuto alzare un dito contro quella coppia per affermare il contrario: non si sarebbe mai messa a sbattere i piedi per terra per ricevere un po' di attenzioni, perché lei non sarebbe mai cambiata per piacere agli altri.

O accettavano com'era fatta, o pazienza.

Di sicuro lei avrebbe continuato a respirare e a vivere la sua vita come sempre, ricominciando da capo ogni volta senza averne paura.

Da quando aveva evitato un vero e proprio confronto con Jimin, aveva iniziato a sentirsi un po' come un pesce fuor d'acqua: la sua presenza la irritava, ma cercava comunque di non farci troppo caso, soprattutto quando i loro genitori erano nei paraggi.

Anche perché sarebbe stato impossibile spiegare a sua madre la verità.

Una volta aver "salutato" un nuovo giorno, si preparò come sempre per andare a scuola: cercò di essere veloce per evitare contrasti o problemi, ma sapeva che niente le avrebbe garantito la salvezza visto che sua madre avrebbe continuato ad incitarla ad andare a scuola con Jimin.

Non sarebbe stato un problema, perché lei avrebbe camminato più velocemente.

Non poteva farci niente, non poteva evitare di essere egoista e pensare un po' anche al suo povero cuore che stranamente aveva cominciato a fare le bizze per lui: tra tutti i ragazzi per cui avrebbe potuto prendersi una cotta, aveva scelto il più sbagliato.

Il suo fratellastro.

Ogni tanto, quando ci pensava in modo profondo, le capitava di schiaffarsi la mano dritta in faccia proprio perché anche per lei a volte era inconcepibile: Jimin all'inizio nemmeno aveva fatto una buona impressione, quindi non capiva quale meccanismo aveva inquinato il suo cervello al punto da farle piacere quel ragazzo.

"Sei stata una stupida Soomin."

Erano le parole che si ripeteva spesso, ma tanto sapeva che non sarebbe servito a niente insultarsi: il danno non poteva essere limitato e ormai aveva anche fatto una figuraccia con Jimin.

Quando le lezioni ebbero effettivamente inizio, Soomin ringraziò il fatto che la scuola fosse diventata il suo nascondiglio preferito: nessuno avrebbe potuto disturbarla e soprattutto Jimin non si sarebbe potuto azzardare ad avvicinarsi troppo a lei per parlarle e chiarire ancora.

✿𝐒𝐓𝐄𝐏𝐁𝐑𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑 [𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora