Capitolo 4.

371 36 25
                                    

Passavano i giorni e si avvicinava sempre più il compleanno di Leila.
La povera fanciulla non si aspettava che quel calmo giorno di primavera sarebbe diventato uno dei giorni più brutti ma allo stesso tempo belli della sua vita.

Quel giorno era distesa sul suo enorme letto rosa a leggere un libro.
Però non era completamente assorta nel libro poiché una parte di sé pensava a Matthew ed a come potrebbe avuto sdebitarsi con lui per il fatto che la aveva "salvata".

Inoltre continuava a pensare a quell'uomo che aveva visto oramai tre giorni fa.
Suo padre non aveva proferito parola al riguardo ed a sua madre non sembrava importare.
La principessa ovviamente non si era nemmeno azzardata a domandarlo, tanto sapeva che la risposta sarebbe stata un bel rimprovero, poco ma sicuro.

Si era stancata di leggere.
Chiuse il libro e lo posò sul letto.
Quel giorno era uno di quei giorni particolarmente noiosi.
Non sapeva cosa fare.
Quel giorno non aveva lezione, era domenica, il giorno di riposo.
Però era molto strano che sua madre non l'avesse già chiamata per fare qualcosa.
Di solito la domenica era il suo giorno libero, sì, ma certe volte sua madre la chiamava per fare lezioni di etichetta o quant'altro.

Matthew non si era fatto vivo. Molto strano.
Probabilmente era in giro per eseguire qualche affare delle terre o qualche altra cosa.

Suo padre era nella stanza reale, una stanza dove poteva svolgere i propri doveri ovvero amministrare le terre, il denaro e tanto altro.
Quando era piccola lei andava sempre a disturbarlo per giocare, era sempre stata una bambina vivace.

Si mise a sedere sul letto toccandosi i lunghi capelli castani che le ricadevano sulle spalle.

Poi però si alzò dal letto e uscì dalla stanza, magari in cucina c'era qualcosa da mangiare.

Una volta arrivata in salone incontrò suo padre.
Era piuttosto nervoso.
«Ciao Leila » pronunciò suo il re.
«Buongiorno padre» rispose lei.
La voce di lui era titubante anche se non lo dava a vedere.
Leila se ne stava per andare quando il sovrano la fermò.
«Aspetta.» disse il sire.
La ragazza annuì.
«Stasera a cena io e tua madre dobbiamo dirti una cosa importante...»
«Va bene padre...» il padre non le fece finire la frase che disse «Ah dimenticavo. Vestiti bene.»
Leila riuscì solo ad annuire.
Dopodiché si congedò.

Ora si che la sua mente era in pieno subbuglio.
Cosa le doveva dire il padre?
E se riguardasse quell'uomo che aveva visto tre giorni prima in salone?
Matthew ne sapeva qualcosa?
Riguardava il suo compleanno?

Sperava solo non fosse qualcosa di grave.

Le era passata perfino la voglia di mangiare, fantastico.
Voleva domandare a Matthew se fosse coinvolto, o comunque, ne sapeva qualcosa più di lei, ma meglio non disturbarlo ulteriormente.

Era lì, sola a gironzolare tra le sale del castello.
Stava seriamente valutando l'idea di andare al paese per passare il tempo e sgranchirsi le gambe.

Saranno state le quattro del pomeriggio quando un servitore la chiamò.
«PRINCIPESSA!!» continuava ad urlare.
Leila si trovava ormai in camera sua a leggere il libro che stava leggendo prima di scendere in cucina.
«SONO QUI!»gridò pure lei.

Dopo pochi secondi entrò nella stanza della ragazza, Samuel, il servitore più anziano, con un sacco gigante.
La ragazza rimase alquanto stupita e perplessa allo stesso tempo.
Sembrava un vestito, ma lei non aveva ordinato nessun vestito.

«Ecco principessa. Vi ho portato questo.» l'uomo posò il grande sacco sul letto.
Quando il servitore stava per andarsene la ragazza lo chiamò:«Samuel»
«Sì principessa?»
«Cos'è?»
«Un vestito.»
Chissà a cosa sarebbe servito un nuovo vestito visto che lei ne aveva a bizzeffe.
«Puoi  andare, grazie.» concluse la fanciulla rivolgendogli il sorriso.
L'uomo se ne andò.

Sul grande sacco c'era un foglio.
"Indossalo stasera per cena.
~I tuoi genitori "

Chissà perché i suoi genitori avrebbero dovuto darle un vestito nuovo, e pergiunta per una cena come tutte le altre.

Aprì il grande sacco e trovò un' incantevole vestito azzurro.
Era bellissimo, forse uno dei vestiti più belli che aveva mai visto.
Era azzurro e con la gonna ampia, ed aveva il corsetto sempre azzurro ma tempestato di diamanti.
Non aveva spalline.

Leila voleva subito provarselo, ma doveva aspettare.
Non vedeva l'ora di indossarlo, mai aveva amato così tanto un vestito.

Royal love {#WATTYS2019}Where stories live. Discover now