Capitolo 12.

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«Sei geloso per caso?» domandò Leila con un pizzico di divertimento.

Matthew diventò rosso.
«N.N.N.NO cosa dici! Bah. Figurati se io sono geloso di quello lì!» iniziò a blaterare.

«Sì certo!»rise la ragazza.

«Leila non andare a pensare cose strane. Mi sta solo antipatico.»

«Sicuro?»

«Sì.»

«E allora perché tendi a evitare l'argomento?»

Leila aveva centrato il segno.
Matthew non sapeva che ribattere.
Forse sì, era un po' geloso di Andrew, forse più del fatto che avevano passato tutto il pomeriggio insieme e Matthew non li aveva mai incrociati.
Molto probabilmente era un comportamento un po' infantile per la sua età.
Perché in fondo avrebbe voluto essere stato lui a passare il pomeriggio con la sua amata.
Perché Andrew?
E poi non gliela contava giusta quello lì.
Forse sì, era molto geloso di Andrew.
Perché poi?
Forse era esteticamente più bello di lui, molto più bello di lui, ma lui aveva una cosa che Andrew non aveva. L'amore di Leila.
Tanto non lo avrebbe mai ammesso a Leila, era troppo orgoglioso per farlo.

Matthew non rispose.
Leila aveva capito di avere ragione ma fece finta di nulla, accennando un sorriso mentre guardava il cielo.

                                          ***

Una volta caduta nel mondo dei sogni, Leila iniziò a sognare.
Era nel giardino del palazzo.
C'era un bambino biondo con gli occhi castani.
«Ciao Leila » disse.
Subito dopo comparve un uomo che parlava con suo padre.
Era tutto così confuso.
Sembravano dei ricordi.

                                ***

Per fortuna le stanze sue e di Andrew erano separate, e di molto anche.
Si sarebbe sentita troppo in imbarazzo con lui in mezzo ai piedi.

Quella mattina si ricordò del discorso fatto con Matthew la sera prima.
Sì, era geloso.
«Oh Matthew.» rise «Sei sempre il solito »

Era così fantastico il loro rapporto.
Sebbene fossero "fidanzati"avevano mantenuto l'amicizia che li legava da anni.
Riuscivano sempre a ridere, anche nei momenti tristi.

Si alzò dal letto.
Avrebbe dovuto passare un altro giorno con Andrew...
Non è che le piacesse molto, e doveva essere così per una settimana.
Non si ricordava del sogno fatto quella notte, e da una parte era meglio così.

Re Giacomo era ancora lì, se ne sarebbe andato quello stesso pomeriggio.

Il fatto che stesse lì la metteva piuttosto in soggezione, si ricordava ancora il malinteso del primo giorno.
Mentre stava mangiando le venne in mente il sogno.
Subito le si illuminò la lampadina nel cervello.
Quel bambino biondo, occhi castani...
Stava iniziando a ricordare...
Lo aveva visto quando era piccola.
In qualche modo c'era qualche collegamento.
Ne era certa, ma non rammentava molto del sogno.

Mentre stavano facendo colazione, lei si accorse dello sguardo che Andrew le stava rivolgendo.
La stava guardando negli occhi.
Era piuttosto in imbarazzo.

Dopo la colazione, visto che il padre stava aiutando re Giacomo a fare le valigie o quant'altro decise di andare nella stanza del padre per cercare qualcosa che la potesse aiutare, lasciando Andrew praticamente da solo con sua madre.
Ovviamente sua madre credeva che ella volesse andare nella sua stanza perché aveva detto di avere un di mal di stomaco.

Entrò e iniziò a frugare nei cassetti.
Nulla.
Suo padre aveva ripulito la scrivania da tutte le tracce.
Finché...
Una lettera!
Forse dentro ci sarebbe stata la risposta alle sue domande.
Era semi sigillata con della cera rossa.
Era stata aperta sicuramente.
Sembrava essere piuttosto vecchia, perché la carta era ingiallita.

Royal love {#WATTYS2019}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora