Capitolo 16.

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Leila era ancora più confusa di prima.
Perché l'aveva portata lì?
Come se le leggesse nella mente Matthew disse:«Dobbiamo parlare. E qui è un posto abbastanza tranquillo per farlo.» il suo sguardo divenne serio.

Sembrava strano che cambiasse da un momento all'altro.
Però era giusto parlare di quello che era successo.
Leila annuì.

Si andarono a sedere sulla sabbia bianca.
Le stelle erano alte nel cielo e la luna era piena.
Era una notte serena e tranquilla.
Non si stavano abbracciando, tra loro c'era poca distanza sì, ma non c'era quel clima che c'era di solito.
Era così terribilmente strano non vederli abbracciati, non vederli stuzzicarsi, non vederli guardarsi e fremere dalla voglia di baciarsi come facevano sempre.
C'era quell'atmosfera strana,diversa.
Faceva un po' freddo però era piacevole stare lì.
Per qualche minuto tra i due ci fu un profondo silenzio, finché Leila, con gli occhi fissi sulle onde del mare prese l'iniziativa e iniziò a parlare.

«Dovevamo parlare, ma non lo stiamo facendo.» affermò Leila.

Matthew la guardò un'istante.
Aveva ragione.

«Hai ragione.» disse Matthew per poi proseguire «Perdonami per oggi, forse sono stato un po' troppo aggressivo nei tuoi confronti. Ero accecato dall'ira. Non avrei dovuto presentarmi all'improvviso nella tua stanza e non avrei dovuto assalirti come ho fatto. Perdonami.»

Leila lo guardò.
Gli sorrise.
«Ti devo delle scuse anche io per il modo brusco in cui ti ho cacciato. Per tutto il resto del tempo non ho fatto altro che pensare al nostro litigio, e mi fa male pensare che tu creda che io possa solo provare qualcosa per Andrew.»

Matthew si mise le mani sulla fronte.
«Non so cosa mi sia successo in quell'istante.
Ero furibondo. Quando me ne ero andato nel momento in cui Andrew mi stava evidentemente provocando vi ho visti poco dopo andare via...
Ero distrutto...
Mi sono lasciato prendere dall'ira.»
Quell'uomo li stava allontanando più di quanto pensasse.

Leila le accarezzò il viso con il dorso della mano.
«Mi ha portato in una radura. Avevi ragione.
Ha tentato di baciarmi ma l'ho respinto.»

Matthew strinse un pugno nella sabbia.
Quel farabutto aveva tentato di sfiorare le sue labbra?
Guardò l'amata negli occhi.
Era confuso.
«Stai scherzando vero? Se solo ti ha torto un capello...»

Lei gli prese il viso tra le mani.
«Non ti preoccupare. Non l'ho baciato. E non mi ha fatto nulla. Dovevo dirtelo. Avevi tutto il diritto di saperlo.»

Lui le sorrise.

Lei gli tolse le mani dal viso,e ritornò nella posizione nella quale era prima di parlare con Matthew e in un attimo il suo sguardo diventò cupo.
Sospirò.

«Che succede?»chiese lui preoccupato.

«Nulla.» aveva lo sguardo basso.

Matthew sapeva riconoscere benissimo quando la sua principessa non stava bene, e uno era quello di quei momenti.
C'era qualcosa che non andava.

«Sul serio, cosa c'è? So che hai qualcosa che non va.» le alzò il mento con le dita per farsi guardare negli occhi.

«È solo che... è così tutto terribilmente difficile.
Cosa faremo adesso? Io tra una settimana dovrò sposarmi... cosa ne sarà di noi? »

«Scapperemo da qui il giorno del tuo matrimonio o la sera del tuo compleanno, e ce ne andremo lontani.»

«Matt. Ma come farò con i miei impegni da futura regina? Voglio dire...Io sono l'unica erede al trono e come faranno se io non ci sarò più?»

Royal love {#WATTYS2019}Where stories live. Discover now