Capitolo 8.

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Leila era incerta se entrare o restare sulla soglia, ma ormai aveva aperto, doveva entrare, anche se a malavoglia.

Il re e la regina scattarono in piedi e videro che la figlia stava camminando verso di loro.

Gli occhi di Matthew si illuminarono e non poté fare a meno di accennare un sorriso, sapeva sarebbe tornata. Lo aveva promesso. E lei manteneva sempre le promesse date.

Il re e la regina corsero verso di lei pieni di entusiasmo, lei aveva un viso spento e pieno di rancore.

«Figlia mia!! Dov'eri finita? Eravamo in pensiero per te!! Ci sei mancata» disse la regina felice di aver ritrovato la figlia.
Il re fece un cenno a Matthew di ritirarsi e quest'ultimo obbedì.

Leila era fredda, distante, quando la madre la cinse in un abbraccio ella non ricambiò, sebbene avesse sempre adorato i genitori, in quel momento era troppo arrabbiata con loro.

Pure il re la abbracciò felice di rivederla.
«Come stai bambina mia?»domandò la madre.
«Bene.» rispose lei fredda.
«Dove sei stata? Oh sei così malandata!»

Lei si staccò dalla madre, non rispose, quello era il suo posto segreto, suo e di Matthew. Non doveva sapere nessuno dove era stata poche ore prima.
«Cosa ti prende?» domandò il padre.
«Basta farmi domande! Sono stanca! Lasciatemi stare! Voglio stare sola.»
I volti dei genitori assunsero un'espressione sconfortata come era stata poco tempo prima.
Non dissero più nulla, lasciarono la figlia andare nella sua stanza.

Leila si sdraiò sul letto e iniziò a versare lacrime.
Era triste, arrabbiata, delusa.
Voleva solo vivere felice con la persona che amava. Chiedeva troppo?

Si alzò dal letto e andò alla specchiera, si guardò allo specchio, i segni delle lacrime solcavano le guance rosee per i pianti e i singhiozzi.

Si guardò e per la prima volta si sentì delusa, delusa da se stessa. Si sentiva una persona orribile.Quello non era quello che voleva. Se la lei del passato l'avesse vista sarebbe stata meravigliata sì, ma in modo negativo.
Non voleva essere libera? Non si era ripromessa che la libertà sarebbe stata in cima ad ogni cosa? Si era promessa che avrebbe lottato per tenersela stretta, ma non era quello che stava facendo.
La stava lasciando andare, stava scivolando dalle sue mani come sabbia nel deserto.
No. Lei aveva il potere di cambiare le cose e lo avrebbe fatto.
Avrebbe lottato per la sua libertà.
Era ciò che voleva.

Si guardò allo specchio e si disse:« Devi essere tu la padrona del tuo destino Leila. Devi essere te stessa. Fai ciò che vuoi. Sii felice.»

Poi si chinò per vedere nei cassetti della specchiera.
La sua mano cadde automaticamente sul secondo cassetto.
Lo aprì.
Lì dentro teneva una collana, anzi, la collana che le aveva regalato Matthew molto tempo prima.

Era una collana piuttosto semplice, di certo non era una di quelle che era abituata a ricevere, ma era un suo regalo, era stato fatto con il cuore, ed era questo che contava.
La prese tra le mani e toccò il ciondolo a forma di goccia. Era colore oro, mentre il resto della collana era fatta di finte perle.

La strinse tra le mani e chiuse gli occhi.

Rammentò quando Matthew gliela aveva regalata.

Si era appena svegliata ed era la mattina di Natale, lei aveva sempre odiato quel giorno.
Qualcuno bussò alla porta della sua stanza.
«Entrate. »Disse lei con la sua vocina da tredicenne.
«Sono Matthew principessa.» rispose lui dall'altro lato della porta.
«Entra.» disse con voce scocciata. Quando mai l'avrebbe lasciata in pace? Non le stava simpatico per nulla e lui insisteva...

Una volta entrato si chinò e disse:«Buongiorno principessa. Le auguro un buon Natale .»

Lei alzò gli occhi al cielo.
«Grazie e ora puoi andartene?»
Il servitore annuì, però prima le consegnò un pacchetto.
«Questo è per lei. Ho voluto farle un regalo. Vedo che questo giorno non la allieta e volevo...» lei lo guardò con uno sguardo che diceva di andarsene, come se quelle parole fossero inopportune.
Lui se ne accorse:«Tolgo il disturbo.» si congedò per poi andarsene.

Una volta andato la ragazzina scrutò attentamente il pacchetto per poi aprirlo.
Era una collana.
Non era nulla di che, ma quel regalo le scaldò il cuore e non poté evitare di sorridere.

Quella collana la tenne sempre nascosta dai suoi genitori, altrimenti le avrebbero domandato la provenienza e lei di certo non voleva proferire alcunché.

La aveva sempre custodita bene, ci teneva molto a quella collana.

Non l'aveva messa molte volte... non voleva rovinarla.
***
Passarono i giorni e Leila era sempre più scostante con i suoi genitori.
Non avevano mai avuto modo di chiarire, finché Matthew decise di intervenire, non poteva lasciare che si ignorassero per sempre.
Lei doveva riappacificarsi, anche se, date le circostanze era alquanto complicato, ma lui sapeva cosa voleva dire perdere i genitori e non voleva lasciare che Leila fosse per sempre arrabbiata con loro.
Erano pur sempre i suoi genitori e nonostante tutto le volevano bene.
Voleva solo che lei fosse felice e che non avesse rimpianti.

Leila stava camminando per il grande salone del palazzo e Matthew di nascosto la chiamò invitandola ad accompagnarlo in cucina.

«Perché mi volevi vedere Matt? Sai che se ci vedono i miei è la fine.» disse a bassa voce la fanciulla con molto timore.
Lui annuì.
«Lo so. Ma ti devo parlare.» disse lui

«Di cosa?» rispose lei.

«Siediti.»

Lei si sedette e lui le prese le mani tra le sue.

«Stonotando che tra te e i tuoi genitori non è cambiato nulla...»
«Cosa dovrebbe cambiare? Forse non rammenti che sono loro che vogliono farmi sposare un altro mentre quello che voglio sei...» dopo un attimo di esitazione continuò «....tu...»
Nel volto di Matthew comparve un sorriso,ma non un sorriso qualunque, un sorriso di quelli che ti scaldano il cuore, un sorriso vero, uno di quelli che vedi una sola volta nella vita.
Era così bello quel sorriso, aveva quelle particolari fossette che gli comparivano ogni volta che sorrideva, ma in quel momento era una cosa diversa, più speciale.

«Anche io vorrei stare con te incondizionatamente, ce la faremo, te lo prometto. Io sarò sempre con te, qualunque cosa accada. Sempre.
Ma ciò non toglie che loro ti vogliano bene, anche se a modo loro, e non sanno che ti fanno del male.
Io so cosa vuol dire perdere i genitori e non è per nulla gradevole.
Ascoltami... prima che te ne possa pentire. Perdonali. Fallo per me.
E per quanto riguarda quel principe da quattro soldi... troveremo una soluzione.
Riusciremo a stare insieme.»

«Come posso perdonarli Matthew?» chiese la fanciulla.

«Fallo per me. So che stai male. Lo noto. Non devi essere così. Io ti voglio vedere felice.»

Matthew aveva ragione.
Sebbene fosse arrabbiata con loro, non poteva essere arrabbiata per sempre.
Come faceva a capirla sempre?
Annuì e sorrise.
«Ci proverò...»

Lui rispose rivolgendole il sorriso :«Ricordati che riusciremo, un giorno, superare tutto ciò e non ti dovrai più preoccupare di nulla.»

Si alzarono in piedi e la ragazza lo abbracciò.
Lui le baciò la testa e sussurrò:«Te lo prometto.»

Royal love {#WATTYS2019}Where stories live. Discover now