Capitolo 21.

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Il tempo era passato così velocemente che la principessa non se ne era resa conto.
Tra un giorno esatto sarebbe stato il suo compleanno!
E il giorno seguente... il suo... matrimonio.
Avrebbe compiuto diciotto anni, in altre circostanze sarebbe stata la persona più felice del pianeta ma, ora come ora, no.

Prima il fatto del matrimonio, poi Matthew... ora non era il momento giusto per gioire.
Di una cosa però era certa: doveva essere in grado di governare il regno.
Tra un giorno sarebbe diventata più matura, basta distrazioni. La gente aveva bisogno di lei.
Eppure era così tremendamente spaventoso tutto ciò che avrebbe dovuto affrontare. Ma doveva farcela.

Quel giorno era uno di quei giorni noiosi, senza vita.
Aveva incrociato Matthew quella mattina, i loro sguardi si erano incrociati per pochi secondi, lo sguardo del servitore come sempre era scostante, freddo.
Subito dopo però tornò sulla sua strada, senza nemmeno voltarsi a guardarlo.
Aveva un buco nel petto, la sua mancanza si faceva sentire.

Tutto sommato quel giorno era proseguito normalmente, a parte per il fatto di Matthew.
Sembrava quasi che il giorno successivo non fosse neanche il suo compleanno, era tutto strano.

Quel giorno doveva tornare a palazzo Ferdinando, per risolvere delle questioni reali, di cui lei ovviamente, era all'oscuro.
Peccato che ne sarebbe dovuta venire a conoscenza dal momento in cui tra due giorni sarebbe diventata regina.
In principio Ferdinando non le stava per nulla simpatico, pensare che avrebbe dovuto lavorare con lui le faceva salire l'ansia.

Stava camminando per i corridoi del palazzo.
Sua madre la chiamò.
Alzò gli occhi al cielo prima di risponderle.
«Si madre?»

«Sai che oggi viene Ferdinando vero?»

«Sì.»

«Vestiti bene!!»

"Vestiti bene, comportati bene, sii elegante, sorridi sempre..." non ne poteva più, erano sempre le solite raccomandazioni che lei non sopportava.
Era come se l'arrivo di quel tale, importasse più di ogni altra cosa, come se l'apparenza fosse la priorità di vita, ma molto probabilmente lo era e lo sarebbe sempre stato.

Si andò a preparare.
Scelse un vestito giallo, ricamato in pizzo con le spalline corte.

Sarebbe stato lì per un giorno.
Tanto avrebbe solo dovuto salutarlo, quindi...

Una volta arrivato ci fu la solita processione: saluto, baciamano, per poi ritornarsene da dove si era venuti per lasciare il padre e l'amico a discutere. Assurdo.

                                      ***

Stava percorrendo il corridoio per arrivare alla sua stanza, quando Ferdinando la fermò.

«Buongiorno Leila.» la stava fissando dritto nelle labbra.
Si sentiva abbastanza in imbarazzo.
«Oh, buongiorno.» salutò educatamente a sua volta.

Stava per andarsene intenta a raggiungere la sua stanza quando lui le bloccò il polso.
Il sangue le salì alla gola e rabbrividì.
«Aspetta. Perché te ne vai?» domandò lui con uno strano sguardo.
«Vede, dovrei andare nella mia stanza.» rispose intimorita.
Cercava di non guardarlo negli occhi.
Quell'uomo le trasmetteva sempre più timore.
Aveva ancora il polso sotto la sua presa, sapeva che di lì a poco sarebbe successo qualcosa.
«Sei sempre più bella Leila.» la stava guardando negli occhi, per poi spostare lo sguardo altrove.

Come? Cosa? Cosa aveva appena sentito? No, non poteva essere.
Non rispose. Voleva solo andarsene.
«Da quando avevi quindici anni sei diventata sempre più bella, e io ti desidero sempre di più. Hai un corpo perfetto.» si stava avvicinando sempre di più a lei.
Le aveva preso tutti e due i polsi.
Leila non aveva tempo per pensare, doveva agire.
Oramai il sospetto di quello che stava per farle era sempre più materiale.
Cercava di dimenarsi dalla sua presa con insistenza, ma invano.
« Suvvia. Lasciati andare.» disse lui maliziosamente vedendo che la principessa si cercava di liberare.
Strinse la presa.
La scaraventò al muro.
«Lasciatemi andare!» emise un urlo.
Si dimenava in qualsiasi modo possibile, eppure Ferdinando non voleva mollarla.

Royal love {#WATTYS2019}Where stories live. Discover now