Capitolo 22.

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«Sul serio?» Matthew non vedeva ma sentiva, e quella era evidentemente la voce di Gracie.

Sembravano essersi seduti.
«Esattamente. Ferdinando è stato cacciato e penso non tornerà più. Quanto vorrei essere stato io a salvarla.» ora era Andrew che parlava.

Quanto gli dava sui nervi quel principastro.
Continuò ad ascoltare la conversazione.

«Suvvia, tanto Leila tra due giorni sarà tua.
Grazie al nostro infallibile piano ora lei e Matthew sono ancora arrabbiati tra loro e non penso torneranno insieme. Hai la strada spianata.» lo rassicurò la cameriera.

«Spero sia come dici tu.»

«Ormai lei è tua. Siamo stati geniali con quel piano. Era tutto progettato alla perfezione. Il biglietto, l'abbraccio...»
Matthew andò su tutte le furie.
Le sue ipotesi erano state confermate: Gracie era l'artefice di tutto e pergiunta con Andrew.
Lo aveva sempre detto che quello lì non gliela contava giusta, e aveva pienamente ragione.
Si era infatuato di Leila e non aveva intenzione di lasciarla. Il suo era un amore possessivo.

«Hai ragione.» affermò Andrew

«Lo so.» rispose l'interlocutrice.

Il servitore che era ancora ad origliare la conversazione non ne poté più di sentire una sola parola.
Doveva andarsene. Quell'ambiente lo soffocava.
Avrebbe tanto voluto sbucare da quella porta e aver picchiato Andrew. Ma aveva già alzato le mani abbastanza con quel vigliacco di Ferdinando.
Invece, quel principe, doveva soffrire in silenzio.
Gli aveva recato sufficienti danni, sia a lui che alla sua amata. Meglio lasciarlo stare per il momento.

Una volta che la cameriera e il principe se ne furono andati, Matthew se ne andò dall'uscita sul retro, colmo di ira, per non destare sospetti.

Ora doveva solo capire cosa voleva veramente.

***

La principessa si risvegliò con il sole che le illuminava il volto.
Si stropicciò gli occhi ancora stanchi.
I ricordi del giorno prima erano quasi del tutto svaniti.
Dopo tre minuti a fissare il vuoto si risvegliò completamente.
Ma... quel giorno non era per caso... il suo compleanno?
Si soffermò un secondo.
Ora aveva diciotto anni!
Si alzò di scatto dal letto e piena di euforia tirò  fuori dall'armadio tutti i vestiti più belli che aveva.

Poi però si fermò.
Quello era anche l'ultimo giorno da nubile.
L'ultimo giorno da persona libera.
Era sola.
Aveva perso Matthew per il suo diciottesimo compleanno.
Sarebbe stato il compleanno più triste di tutti.
Si sedette sul letto con un vestito rosa in mano.

Non ci fu il tempo di fare altro che bussarono alla porta.

«Madre?Padre?»esclamò sorpresa la ragazza.

«Certo. Auguri. Buon compleanno figlia mia.» rispose la regina per poi abbracciarla.

«Buon compleanno figliola.» enunciò il padre con un piccolo sorriso.
Era un uomo che teneva piuttosto a bada le proprie emozioni.

                                                   ***

Matthew si stava recando come tutte le mattine a risolvere questioni come raccolti e altre faccende.
Si era perfettamente ricordato del compleanno di Leila, infatti aveva deciso di farle gli auguri, a modo suo, più tardi.
Difatti, aveva passato tutta quella notte in bianco, pensando a quello che era successo e quello che aveva scoperto.
Aveva anche capito che non poteva fare a meno di lei, ogni volta che la vedeva le mancava, bruciava nell'anima la sua assenza.

Royal love {#WATTYS2019}Where stories live. Discover now