Capitolo 8

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Il monolocale era arredato in modo semplice, ma con gusto. C'era il minimo indispensabile e sembrava che Nate non ci passasse molto tempo, visto l'ordine impeccabile. E lui, solitamente, non era affatto ordinato. Il suo zaino straripava di fogli in cui scriveva quei pochi appunti che prendeva durante qualche lezione, non aveva un astuccio e quando aveva libri e penne sul banco erano accavallati gli uni sugli altri. 

Non potei fare a meno di notare come il suo disordine esteriore rappresentasse alla perfezione la confusione che si era installata dentro di me, dopo gli ultimi avvenimenti. Annaspavo in mezzo al mio stesso caos, così come le penne di Nate si perdevano dentro al suo zaino blu. Mi ero ripresa da quel pianto che mi aveva tenuto tra le sue braccia per quindici minuti buoni e ora lo osservavo cercare qualcosa da mangiare in cucina. Le cose da risolvere erano davvero tante. Cercai di riordinare la mia mente, dando delle priorità alle domande che volevo rivolgere a Nate.

- Cos'hai detto a mia mamma? Devo chiamarla, avvertirla, ma non so cosa dirle - prima di tutto dovevo risolvere la situazione a casa. Non mi avevano mai permesso di passare una notte fuori, soprattutto senza avvertire e sparendo come avevo fatto io.

- Ho utilizzato la mia energia per convincerla che fosse tutto a posto. Ora per lei sei da Arianna per passare il weekend insieme.

- Ah - elaborai le sue parole con qualche secondo di ritardo - l'hai praticamente manipolata!

- Non avevo altra scelta, Jade -. Riflettei su ciò che mi aveva appena detto. Purtroppo, Nathan aveva ragione. Era stato anche troppo gentile ad occuparsene dopo che ero... svenuta? E di certo non potevo raccontare ai miei genitori che una pietra magica mi aveva passato la sua energia, facendomi dormire per ventiquattr'ore di fila. Chiamai mia madre e la rassicurai dicendole che mi stavo divertendo parecchio con Arianna, che avevamo studiato e mangiato e che tutto proseguiva tranquillamente. Nella mia testa spuntai il primo punto della lista. Poco dopo, io e Nate mangiammo insieme un semplice toast e bevemmo della coca-cola; sazi, abbandonammo i piatti nel lavandino. Quando ci risedemmo sul letto, ero pronta ad andare avanti con le mie domande.

- Quando dici che utilizzi la tua energia, significa che usi dei poteri?

- Uhm - mugugnò - sì, direi di sì.

- Nathan - mi resi conto che ancora non sapevo una delle cose più importanti. Mi feci coraggio e proseguii - chi sei davvero? - la mia voce si incrinò alla fine della domanda. Certo avevo sentito parlare di vampiri, angeli, demoni, lupi mannari, e, per quanto il solo prendere in considerazione la questione mi facesse venire i brividi - oltre che sembrarmi impossibile -, non potevo non pensare che anche Nate potesse avere a che fare con creature misteriose di questo genere. Mi guardò con il viso inclinato, consapevole del fatto che era il momento di uscire allo scoperto.

- Sono un guardiano. Discendo dalla prima stirpe di guardiani che è stata creata dagli Elementali. Abbiamo il compito di mantenere l'armonia sulla Terra.

- Elementali? - gli feci eco, sorpresa.

- Gli Elementali sono gli spiriti dei quattro elementi. Fuoco, aria, acqua, terra. Sono chiamati rispettivamente Tejas, Vaju, Apas e Prithvi. Sono gli spiriti della Natura che formarono la Terra miliardi di anni fa. Al momento della Creazione, gli Elementali diedero vita ai guardiani, esseri con sembianze umane ma con una forza e una spiritualità molto più elevata rispetto a quella degli uomini. Quando finirono il processo di creazione, rinchiusero la loro energia in quattro enormi pietre, chiamate le pietre originali, per poi dissolversi e lasciare il mondo sotto la custodia dei guardiani. Le pietre originali vennero fatte esplodere, in seguito a un accordo, e i loro frammenti finirono in tutte le parti del mondo -.

ADULARIA - La LeggendaWhere stories live. Discover now