Capitolo 9

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Il giorno successivo, finita scuola, Arianna mi accompagnò dalla sua parrucchiera di fiducia. Mia zia era appena stata operata alla spalla, perciò aveva chiuso il suo salone, non potendo lavorare. Inoltre, sarebbe stato piuttosto rischioso andare da lei: a una parrucchiera sconosciuta non sarebbe interessato della chiazza di fondotinta che avevo sulla fronte; a mia zia, probabilmente, sì. 

Ari mi guardava di sottecchi. Sapevo che si chiedeva dov'ero finita in quei giorni, come mai avevo un bisogno così urgente di andare dal parrucchiere, perché non volevo spalmare di più il fondotinta sulla fronte; sapevo che cercava spiegazioni. Mi aveva lasciato una ventina di messaggi, a cui non avevo risposto fino a quella mattina, prima di arrivare a scuola, accompagnata da Nate. Mi sentivo in colpa per averla evitata per tutto il weekend. In realtà, mi sentivo in colpa per così tante cose, che quest'ultima era la tanto temuta "goccia che fa traboccare il vaso". 

Era davvero la decisione giusta, tenerla all'oscuro di tutto? Sapevo bene cosa voleva dire essere lasciati in sospeso, riconoscere che qualcosa non quadra ma non poter avere delle spiegazioni a riguardo. Io stessa mi sentivo così, anche dopo che Nathan mi aveva rivelato quelle che io consideravo le informazioni base. C'erano tante cose che ancora dovevo imparare. Potevo davvero lasciare che Arianna si sentisse in questo modo? E se, invece, dicendole tutto l'avessi messa in pericolo? Dopo Nate, Arianna era la persona a me più vicina. Nonostante la conoscessi da poco, mi ero affezionata molto a lei, e non c'era nemmeno da stupirsi, visto la piega che i sentimenti per Nate avevano assunto. Sbagliavo, a permettermi di legarmi così velocemente alle persone? Quei due ragazzi, però, erano persone davvero speciali. Prima di parlarle, dovevo anche valutare il fatto che quello non era solo il mio segreto. Nathan sarebbe stato d'accordo, se avessi voluto rivelare tutto ad Arianna?

- Vorrei parlarti, appena abbiamo un momento di tranquillità - gli occhi di Arianna si illuminarono alla mia richiesta. Non era solo curiosità, la sua. Potevo facilmente percepire la sua preoccupazione per me, e capii che potevo fidarmi davvero di lei. Se Nathan non fosse stato d'accordo sul raccontare tutto ad Ari, il minimo che potevo fare per onorare la sua amicizia era parlarle del sentimento che mi legava a lui. Le mie parole furono le uniche che riempirono il silenzio prima di varcare la soglia del negozio, sopra la quale brillava un'esagerata insegna a neon con scritto "SALONE CRISTINA - PARRUCCHIERA".

Quando la signora, Cristina, unghie laccate di rosa e rossetto arancione acceso, prese in mano le forbici da taglio, mi venne da piangere. I capelli erano qualcosa di speciale, per me; come per la maggior parte delle ragazze. Riflettevano i miei sentimenti, la mia gioia o la mia tristezza, la mia voglia di ribellione e il mio bisogno di uscire dagli schemi. Si poteva capire quando stavo male solo guardandoli. Quel nuovo taglio, quella frangetta (che avrei sicuramente gestito con difficoltà), significavano una sola cosa: la mia vita non era più la stessa. Qualcosa di molto più grande di me si era insidiato nella mia quotidianità, qualcosa di incredibilmente fantastico e di romanticamente travolgente. Magia e amore avevano invaso la mia vita, grazie a Nathan.

- Te li metto in un sacchetto e te li porti a casa? - mi disse ironicamente Arianna, riferendosi ai capelli tagliati che giacevano umidi a terra.

- A un viso così starebbe bene qualsiasi taglio, piccola - intervenne la parrucchiera, avendo capito la mia preoccupazione. - Vedrai, sarai contentissima di aver scelto la frangia! -. Abbozzai un sorriso incerto. Nessuno, in realtà, si aspettava il perché di quella scelta. Probabilmente pensavano a un semplice capriccio adolescenziale, come magari erano stati tutti i tagli e i colori che mi ero fatta fare dalla zia in precedenza. Per lo meno, mia madre la pensava così, anche se le avevo spiegato l'importanza di un cambiamento dei miei capelli come esternazione del mio stato d'animo.

La mia nuova frangia prendeva forma nello specchio davanti al quale ero seduta. I capelli bagnati, appiattiti sulla mia fronte, stavano piano piano sfumando il trucco. Notai la fatica di quei giorni che mi segnava il viso, notai le labbra arrossate, dai morsi e dai baci di Nate.

ADULARIA - La LeggendaWhere stories live. Discover now