Capitolo 1

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05:30AM.
Il rumore fastidioso della sveglia che continuava imperterrita a suonare mi svegliò. Aprii un occhio e mi allungai con la mano per spegnerla.
Il risveglio fu reso meno traumatico una volta che realizzai che giorno fosse.
Un sorriso si dipinse sul mio volto.
Quel giorno si sarebbe aperto un nuovo capitolo della mia vita, tra poche ore sarei dovuta partire per Torino dove avrei intrapreso gli studi nel campo cinematografico.
Canticchiando mi alzai dal letto.
Non appena misi il piede fuori dalla stanza, l'odore dei cornetti caldi misto all'odore di caffè mi pervase.
Un altro motivo per essere felice di prima mattina.

<<Buongiorno famiglia!>> esclamai entrando in cucina.

Mio padre mi venne incontro, mi posò un tenero bacio sulla guancia.
Mi stupii nel vedere i miei due fratelli già svegli, soprattutto il più grande che di solito faceva sempre molta fatica ad alzarsi.
Mi sedetti di fronte a mio fratello Marco, il quale era intento a gustarsi l'enorme cornetto alla nutella.
Sbuffai una risata quando notai che si era sporcato il naso di nutella.

<<Buongiorno tesoro.>> sorrise mia madre nel mentre mi porgeva una tazzina con del caffè.

Aggiunsi due cucchiaini di zucchero.
Si, potrebbero sembrare tanti ma mia zia Angela mi aveva abituata a prenderlo abbastanza zuccherato e perciò mi era rimasto il vizio.

<<Come mai già svegli voi due?>> chiesi ai miei fratelli ma la domanda era rivolta di più al maggiore, Fernando.
<<Perché guardi solo me?>> inarcò un sopracciglio quest'ultimo sentendosi chiamato in causa.
<<Niente, solo che mi stupisce vederti alzato così presto.>> addentai un pezzo di cornetto.

Le mie papille gustative stavano facendo festa, era delizioso.

<<Questo è un giorno importante. Finalmente te ne andrai e avrò camera tua!>> esultò felice.

Gli lanciai un'occhiataccia.
<<Ah ah, sempre molto gentile.>>

<<Ragazzi sbrigatevi altrimenti faremo tardi.>> ci sollecitò nostra madre.

Due cornetti dopo, ognuno andò a prepararsi.
Recuperai i vestiti che avevo adagiato sulla sedia la sera precedente e raggiunsi il bagno per lavarmi.
Mi guardai allo specchio, o mio Dio i miei capelli sembravano aver preso la scossa.
Non potevo uscire in quelle condizioni perciò tentai di aggiustarli, per quanto potevano essere aggiustati i ricci.
Mi lavai il viso e i denti, alla fine indossai i vestiti.
Applicai del mascara sulle ciglia e usai il correttore per coprire le occhiaie.
Soddisfatta del mio lavoro sorrisi al mio riflesso allo specchio.

Alle 07:30AM eravamo tutti pronti per poter partire.
Mio padre e i miei fratelli iniziarono a scendere in macchina i bagagli.
Mi soffermai qualche attimo ad osservare la mia stanzetta, sorrisi al ricordo del tempo passato a giocare e scherzare con i miei amici.

<<Tesoro dobbiamo andare!>> mi chiamò mia madre dal soggiorno.
<<Arrivo!>> le urlai per farmi sentire.

Presi un respiro profondo e ,con la borsa stretta tra le mani, chiusi la porta alle mie spalle.

Una volta nel cortile del palazzo rimasi a bocca aperta nel vedere i miei due migliori amici, Andrea e Martina.
Sorrisi correndo loro incontro.
Con un braccio strinsi il collo del moro e con l'altro quello della bionda.

<<Ragazzi, sono così felice di vedervi!>> esclamai euforica.
<<Pensavi che ti avremmo fatta partire senza vederti un'ultima volta?!>> inarcò un sopracciglio Andrea.
<<No, infatti immaginavo che non mi avreste ascoltata quando vi avevo chiesto di non venire. Sapete che non mi piacciono gli addii.>> mi rabbuiai per un attimo al pensiero di non poterli vedere tutti i giorni.
Mi asciugai una lacrima sfuggita.
<<Amore no, non fare così altrimenti mi fai piangere e ciò non può accadere altrimenti mi rovinerei tutto il trucco.>> scherzò la mia migliore amica.

Sorrisi divertita. <<Mi mancherete tantissimo.>> ammisi.
<<Verremo a trovarti presto, scricciolo.>> mi fece l'occhiolino il moro.
<<Promesso?>> li guardai.
<<Promesso.>> risposero all'unisono.
Ci unimmo in un abbraccio di gruppo, l'ultimo fino alla prossima volta che ci saremmo rivisti.

Il viaggio in macchina non fu per niente silenzioso ma, al contrario, ci mettemmo a canticchiare le canzoni che trasmettevano in radio.
Si, eravamo una famiglia abbastanza estroversa, con noi non ci si sarebbe annoiati mai!

Dopo circa un'oretta di macchina arrivammo a destinazione, non feci nemmeno in tempo a scendere dalla macchina che i miei genitori avevano già iniziato la loro pappardella di raccomandazioni.
Il sunto di tutto era di stare attenta e di chiamarli per qualsiasi cosa.
Avrebbero potuto riassumere tutto in una frase ma invece preferirono parlare per ben 15 minuti.

Alla fine mia madre mi abbracciò con le lacrime agli occhi dicendo frasi come "La mia piccola è cresciuta!", mentre mio padre mi strinse con un caloroso abbraccio sussurrandomi di stare attenta e di chiamare ogni giorno, giusto in caso mi fossi scordata le raccomandazioni fatte poco prima.
In fine abbracciai i miei due fratelli.

<<Mi raccomando, pesti, non fate disperare nessuno e non combinate guai in mia assenza!>> dissi e li strinsi forte al mio petto lasciando a tutti e due un bacio sulla guancia. Loro mi strinsero forte, cosa strana, visto che non amavano particolarmente gli abbracci.

Avevo un bellissimo rapporto con la mia famiglia ed ero un pò triste all'idea di dovermi separare da loro, ma tutto questo era per poter realizzare il mio sogno più grande.
Dopo i vari saluti, mi diressi ad effettuare il check-in e, dopo aver sentito una voce metallica annunciare il mio volo, mi recai al mio gate. Torino sto arrivando!

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SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti!
Questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia!
Fatemi sapere cosa ne pensate tramite commento.
~Auri🌺

Mi hai stravolto i piani. -Paulo Dybala Where stories live. Discover now