Capitolo 19

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Pov's Aurora
<<Ragazze, sono a casa, ci siete?>> urlai facendo capolineo nell'appartamento nel mentre mi spogliavo del giubbotto posandolo insieme alla borsa sul divano.
<<Sono in cucina!>> mi urlò di rimando Laudis.
La raggiunsi.
<<Ehiehii, cosa cucini di buono?>> chiesi cuoriosa. <<Anzi no, non dirmelo, voglio indovinare!>> mi concentrai sul profumo mentre la rossa mi guardava con un sopracciglio alzato. <<Ci sono, carbonara!>> esclamai.
<<Certo che sei peggio di un cane.>> affermò la rossa e ridemmo.
<<Katia?>> mi sedetti su uno sgabello.
<<Prova ad indovinare.>> rispose la rossa.
<<Rugani ce la sta sequestrando un pò troppe volte ultimamente.>> afferai una mela addentandola.
<<Eeh che vuoi farci, i due piccioncini non riescono a stare lontani per più di 10 minuti.>> ridacchiò ed io mi unii a lei.
<<Piuttosto a te come è andato l'esame?>> mi chiese.
<<29!>> esultai sorridendo.
<<Secchiona.>> mi fece la linguaccia ed io ricambiai.
<<Stasera Paulo mi porta a cena per festeggiare.>> le dissi.
<<Uuuh, cenetta romantica.>> si girò dalla mia parte imitando degli sbaciucchiamenti.
<<Ma quanto sei idiota?>> alzai gli occhi al cielo scoppiando a ridere per la sue facce buffe.
<<Comunque glielo hai detto?>> mi chiese d'un tratto seria.
Capii subito a cosa si stesse riferendo.
<<No, ancora no.>> sospirai. <<Ancora non ho le idee ben chiare nemmeno io, vorrei parlarne prima con i miei ed avere anche una loro opinione.>> risposi.
<<Aurora, secondo me dovresti parlargliene.>> disse Laudis girandosi a guardarmi.
<<Lo so, ma non ora che le cose ci stanno finalmente andando bene.>> dissi.
<<D'accordo, come vuoi.>> mi rispose.

5 ore dopo
Avvolta in un'asciugamano, dopo aver finito di fare la doccia, andai in camera per prepararmi all'uscita con Paulo, nel mentre mi cadde l'occhio sulla busta con dentro la lettera.
Rimasi per qualche attimo a fissarla, poi, la presi riponendola nella libreria in mezzo a tutti gli altri libri e cercai di non pensarci più, anche perchè non avevo intenzione di rovinarmi la serata.
Presi il phone con il diffusore ed iniziai ad asciugarmi i capelli, dopodichè mi recai davanti l'armadio per scegliere i vestiti adatti.
Decisi di vestirmi nè troppo elegante ma nemmeno da barbona, scelsi una via di mezzo.

Dopo essermi vestita, presi il beautycase e mi truccai leggermente -anche perchè sapevo che a Paulo non piacesse tanto il troppo trucco-, misi mascara, fard e rossetto rosso mat

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Dopo essermi vestita, presi il beautycase e mi truccai leggermente -anche perchè sapevo che a Paulo non piacesse tanto il troppo trucco-, misi mascara, fard e rossetto rosso mat.

"Da: Paulo❤️      A: Aurora
Piccola, tra mezz'ora sono da te❤️"
"Da: Aurora     A: Paulo❤️
Ti aspetto😘❤️"

Mi guardai allo specchio e sospirai.
Dovevo dirglielo, avevano ragione le ragazze. Il problema era che non sapevo come fare, avevo bisogno di più tempo per pensare.
35 minuti dopo
Citofonarono e mi avviai per rispondere.
<<Chi è?>> chiesi, anche se avevo già qualche idea.
<<Sono Paulo, scendi.>> mi rispose lui dall'altra parte del citofono.
<<Arrivo.>> dissi semplicemente e interruppi il contatto.
Misi il cappotto, presi la borsa e scesi.
Lo vidi appoggiato alla sua audi.
<<Ciao>> mi avvicinai.
Lui mi sorrise e si avvicinò lasciandomi un dolce bacio a fior di labbra, dopodichè mi aprí lo sportello.
<<Madame.>> fece una specie di inchino e non potei non ridere, era troppo buffo.
<<Ma grazie Monsieur.>> risposi prendendo posto dalla parte del passeggero.
Lui chiuse lo sportello e fece il giro per salire dalla parte del guidatore.
Si mise la cintura ed io lo imitai, poi mise in moto.
<<Allora...dov'è che mi porti?>> mi girai a guardarlo sorridendo e lo vidi concentrato sulla strada.
Mise la mano sulla mia gamba accarezzandomela dolcemente.
<<Sorpresa.>> si girò a guardarmi di sfuggita sorridendo.
<<Dai almeno un indizio, sono troppo curiosa!>> lo implorai, lui rise.
<<Frena la curiosità, amore, tra poco vedrai con i tuoi occhi.>> disse ed io sbuffai.
40 minuti dopo
Arrivammo a destinazione.
Scendemmo dalla macchina e mi guardai intorno.
<<Paulo, ti avevo detto niente di lussuoso e costoso.>> lo guardai incrociando le braccia sotto al petto.
<<Dai, non arrabbiarti, volevo fare qualcosa di carino.>> mi prese la mano trascinandomi verso l'entrata.
<<Ma non sono vestita in modo adatto per questo ristorante.>> lo guardai a disagio.
Si girò a guardarmi. <<Stai benissimo.>> mi lasciò un bacio sulla fronte.
<<Adesso andiamo.>> mi sorrise ed entrammo all'interno del locale.
<<Buonasera.>> disse cordiale un cameriere.
<<Buonasera, avevo prenotato per due a nome Dybala.>> disse Paulo.
Dopo aver controllato un foglio, il ragazzo ci disse di seguirlo e ci scortò fino al nostro tavolo.
Mi tolsi il cappotto e notai che la maggior parte delle persone presenti si girò a guardarmi.
<<Te lo avevo detto, tutti mi stanno guardando per come sono vestita.>> dissi sedendomi e cercando di non pensarci più di tanto.
<<Veramente stanno tutti ammirando la tua bellezza.>> mise la mano sopra la mia sul tavolo accarezzandomela.
Lo guardai e lui mi fece uno dei suoi sorrisi smaglianti, uno di quelli che ti toglievano il fiato.
Ricambiai il sorriso, sperando di non essere arrossita.
<<Ti amo.>> gli dissi.
<<Ti amo anche io.>> rispose.
Ad interrompere quel momento fu il cameriere che venne per prendere le ordinazioni.
Dopo qualche minuto ci portarono il vino richiesto da Paulo, il quale lo stappò e lo versò prima nel mio poi nel suo bicchiere.
<<A noi.>> dissi.
<<A noi.>> ripetè lui fissandomi negli occhi facendo scontrare i nostri bicchieri, per poi berne il contenuto.
Dopo qualche minuto arrivarono le nostre ordinazioni ed iniziammo a mangiare.
<<Domani a che ora hai l'aereo?>> mi chiese.
<<Alle 15:30.>> risposi.
<<Cavolo.>> chiuse gli occhi, poi gli riaprí. <<Domani a quell'ora ho allenamento.>> sbuffò. <<Però posso saltarlo>> mi guardò.
<<Ehi, tranquillo, non ce ne è bisogno. Prenderò un taxi.>> sorrisi per tranquillizzarlo.
<<Oddio, sono proprio un disastro.>> si grattò il collo.
<<È il tuo lavoro, per me è okay, non preoccuparti.>> gli accarezzai la mano.
<<Ecco perchè ti amo.>> mi guardò.
<<Oh, per cosí poco? Dovrei offendermi.>> dissi ridacchiando.
<<Non solo per questo ma questa è una delle ragioni.>> disse ridendo a sua volta.
Il resto della cena passò tra chiacchiere e risate.
Quando si fecero le 23:30 ci decidemmo ad andarcene.
Dopo aver discusso su chi dovesse pagare, ovviamente è scontato che l'ebbe vinta lui, andammo a fare una passeggiata.
<<Sei fastidioso.>> gli feci la linguaccia.
<<Ma secondo te porto a cena fuori la mia ragazza e la lascio pagare?>> disse avvicinandomi a lui e cingendomi in vita.
<<Perchè no? Che c'è di male?>> chiesi girandomi a guardarlo.
<<Sei la mia donna, che uomo sarei se ti facessi pagare la cena?>> mi accarezzò il fianco.
Sbuffai. <<Maschilista fastidioso.>> dissi e lui rise lasciandomi un bacio sulla tempia.
<<Mi mancherai.>> disse e gli strinsi la mano.
<<Paulo è una settimana e poi sarò in Calabria, non sto mica partendo per la guerra.>> risi cercando di sdrammatizzare anche se, lo ammetto, mi sarebbe mancato pure lui.
<<Sarà la settimana più lunga della mia vita.>> mi strinse il fianco.
<< Esagerato.>> sorrisi.
Camminammo per un bel pò di tempo abbracciati, poi ci fermammo per ammirare il cielo stellato. Lui a cingermi la vita da dietro e la mia schiena che combaciava con il suo petto.
<<Guarda, una stella cadente!>> indicai sorridendo, poi, girai leggermente la testa verso di lui e notai che mi stesse fissando.
<<Esprimi un desiderio.>> gli dissi girandomi completamente verso di lui.
Lui chiuse gli occhi, poi gli riaprí e mi guardò intensamente negli occhi, il suo sguardo era ipnotizzatore. Piano si avvicinò a me, a dividerci pochi centimentri, potevo sentire il mio respiro fondersi con il suo, poi mi baciò, un bacio intenso.
<<Il mio desiderio si è già avverato.>> disse con voce rauca continuando a guardarmi negli occhi.
Gli sorrisi, poi di slancio lo abbracciai stringendolo forte.
<<Ti amo.>> mi allontanai per poterlo guardare meglio in viso.
<<Sapessi io, nena.>> disse sorridendomi.
Adoravo quando mi parlava in spagnolo, soprattutto il suo accento.
<<Mi sa che è ora di tornare a casa.>> disse ed io annuii in accordo con lui.
Raggiungemmo la macchina e dopo un'abbondante mezz'ora arrivammo sotto casa mia.
<<Buonanotte.>> mi girai a guardarlo.
<<Buonanotte, nena.>> disse e mi avvicinai lasciandogli un bacio a fior di labbra.
<<Ci vediamo domani.>> dissi scendendo e gli sorrisi.
Chiusi lo sportello e mi avviai verso il portone dove mi girai un'ultima volta salutandolo con la mano, poi entrai nel palazzo.
Entrai nell'appartamento stando attenta a non fare nessun rumore per non svegliare le ragazze.
Dopo essermi struccata e svestita, misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte, dove poco dopo caddi nelle braccia di morfeo pensando alla serata appena trascorsa.

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SPAZIO AUTRICE
Ehilà, personcine carine!💕 Come state?😘
Finalmente eccovi il nuovo capitolo.
Secondo voi cosa nasconde Aurora a Paulo?
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e della storia in generale
Oggi vi lancio una sfida, riusciamo ad arrivare a 30 ⭐️⭐️⭐️ per il continuo?

Mi hai stravolto i piani. -Paulo Dybala Where stories live. Discover now