Capitolo 5

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Dal giorno in cui Katia scoprì di aver vinto i biglietti per la partita passò una settimana ed oggi era "Il grande giorno", definito così dalle ragazze.
Quel giorno passato in università fu molto lungo, ma ciò forse era più una mia impressione dato che in orario vi erano delle materie pesanti.
Non vedevo l'ora di arrivare a casa per mangiare qualcosa e buttarmi a dormire.
A pensare al cibo la mia pancia brontolò e di certo vedere un ragazzo seduto su una panchina a sbafarsi il panino del mc Donald non aiutava per niente.
Sbuffai.
Ci avrei messo un'ora ad arrivare a casa, soprattutto data l'ora di punta.
Che palle.
Era in momenti come questo che mi fermavo a pensare al perché ancora non si fossero dati una mossa ad inventare il teletrasporto.
Mi sedetti su un muretto ad aspettare l'arrivo del pullman.
Una goccia mi cadde in testa.
Di male in peggio, ci mancava soltanto che si mettesse a piovere come se la giornata non fosse già schifosa così.
Pregai che il pullman si sbrigasse ad arrivare anche perché non avevo con me l'ombrello e non ci tenevo per niente a farmi una doccia di acqua piovana.
Per fortuna le mie preghiere furono ascoltate e, pochi secondi dopo, il pullman si fermò davanti a me.
Mi affrettai a salire e timbrare il biglietto.
I miei occhi andarono alla ricerca di un posto libero con scarsi risultati.
Bene, mi toccava anche stare un'ora all'impiedi.
Si, era decisamente una giornata da dimenticare.
Una volta giunta a casa mi recai in bagno borbottando.
Ero fradicia dalla testa ai piedi, dannata pioggia.
Sbuffando presi un asciugamano asciutto e me lo passai sui capelli i quali erano diventati ancora più gonfi di come fossero normalmente.
Okay, dovevo per forza farmi una doccia.
Aprii il getto d'acqua calda e, nel frattempo che l'acqua si riscaldasse, mi spogliai dei vestiti.
Una volta a contatto con il getto d'acqua calda i miei muscoli si rilassarono notevolmente.
Mi insaponai i capelli e il corpo per poi risciacquare.
Uscii dalla cabina della doccia e mi avvolsi nel morbido e profumato accappatoio.
Adesso va meglio.
Pettinai i capelli per poi asciugarli e in fine indossai una tuta giusto per stare più comoda.
Dopo tutto quel caos mi era addirittura passata la fame, cosa strana soprattutto se si trattava di me.
Mi imposi comunque di mangiare qualcosa altrimenti il cervello non avrebbe collaborato nello studio.
Non so voi, ma se io non avessi niente nello stomaco non riuscirei a concentrarmi nello studio.
Dopo aver mangiato un bel panino con della mortadella, decisi che fosse il caso di iniziare a studiare altrimenti non avrei concluso niente.
Accesi la mia adorata yankee-candle al cioccolato perché, si, mi rilassava sentire l'odore di quelle fantastiche candele, esso mi aiutava a concentrarmi maggiormente.
Tirai fuori i libri insieme ai quaderni con tutti gli appunti ed iniziai a studiare.
Dopo all'incirca due ore passate sui libri, feci un momento di pausa.
Per la felicità della mia pancia andai in cucina.
Tirai fuori il barattolo della nutella e una brioche che rifarcii con una quantità abnorme di nutella.
Nel mentre mi dirigevo in camera con la mia adorata merenda, sentii uno spezzettone di conversazione al telefono di Laudis.
Di solito non origliavo le conversazioni altrui ma l'avrei sentita anche non mettendomi dietro la porta di camera sua data la sua voce alquanto alta.

<<No! Ma come hai la febbre? Proprio oggi!>> sospiró. <<Si, tranquilla, qualcosa mi inventeró...rimettiti presto. Ci sentiamo, ciao.>> la sentii sbuffare frustrata.
Da brava amica che sono, decisi di andare da lei per vedere se fosse tutto apposto.

Bussai leggermente alla porta e, dopo aver ottenuto il suo consenso ad entrare, la raggiunsi sul letto.

<<Lady è tutto okay?>> chiesi anche se potevo intuire già da me la risposta: era evidente che niente era okay.
<<No, non va per niente bene!>> sbuffó, confermando i miei pensieri. <<La terza ragazza che doveva venire con noi allo Stadio non puó più venirci!>> si disperó.
<<Beh, non vedo il problema, tu e Katia potete andarci comunque.>> cercai di rassicurarla con scarsi risultati.
<<Si, ma il punto non è questo.>> sospirò, poi proseguì <<Alla fine della partita, vogliono vedere le tre vincitrici per...una specie di intervista, credo...Non so, non ho capito molto bene in realtà.>> rise.
<<Dai non farne un dramma. Sicuro capiranno, stai tranquilla.>>
<<No, ho io la soluzione!>> disse euforica dopo qualche attimo di silenzio.
<<E sarebbe?>> chiesi guardandola.
<<Devo trovare una terza ragazza, in meno di tre ore, ma ce la faró!>> disse determinata.

Mi hai stravolto i piani. -Paulo Dybala Where stories live. Discover now