Capitolo 15

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Pov's Paulo
La vidi allontanarsi.
<<Dove stai andando?>> chiesi senza ricevere risposta.
Non volevo se ne andasse e feci la prima cosa che mi venne in mente: la raggiunsi a grandi falcate, avvolsi la mia mano attorno al suo polso voltandola subito dopo verso di me e la baciai.
Le sue labbra erano come me le ero immaginate, morbide ed insieme al suo dolce sapore creavano quel mix perfetto, la mia dose di droga preferita.
Mise le sue mani nei miei capelli tirandomeli leggermente ed io le cinsi le braccia attorno alla vita attirandola di più a me.
Ad un certo punto, però, si staccó bruscamente da me.
<<No!>> urlò ed io la guardai perplesso, pensavo le piacesse.
<<Ma cosa diamine ti è saltato in testa?!>> mise le sue mani sul mio petto allontanandomi con forza da lei.
Mi guardai il punto del petto, dove aveva posato le sue piccole mani, come se stesse bruciando, poi fissai lei negli occhi cercando di leggerci i suoi veri pensieri, ma alla fine decisi di fare la parte che più mi veniva meglio: lo stronzo. In fin dei conti io sono Paulo Dybala, posso avere tutte le ragazze che voglio.
Si, tutte tranne l'unica che vuoi veramente.
Taci.
<<Ehi calma, guarda che l'ho fatto solo perchè mi annoiavo.>> dissi con il mio solito sorrisetto sfottente.
<<Ah, quindi lo hai fatto per noia.>> nei suoi occhi vidi delusione, rabbia.
<<Bene, allora perchè stai ancora qui? Vai pure.>> usò un tono tagliente. <<Anzi, sai che ti dico? Me ne vado io.>> detto questo girò i tacchi andandosene e lasciandomi solo ai miei pensieri.

Pov's Aurora
Che cretina che sono stata. Si, sono stata una cretina a credere di potermi fidare di lui ed anche a credere che lui fosse diverso, ma come al mio solito mi sbagliavo, mi sbaglio sempre.
Dopo essermi lasciata Paulo alle spalle, corsi all'interno dell'edificio alla ricerca delle mie due amiche. Non avevo intenzione e non volevo rovinare loro la serata, ma avevo davvero bisogno di qualcuno in quel momento.
Scorsi Laudis insieme a Sami e mi avvicinai a loro.
<<Ehi, tutto bene?>> mi chiese la mia amica ed io dopo aver fatto cenno di no con la testa, la abbracciai.
<<Ehi ssh, tranquilla.>> disse in modo dolce Laudis accarezzandomi la schiena.
<<Non mi sento bene, potresti accompagnarmi a casa?>> chiesi staccandomi dall'abbraccio.
<<Va bene, tesoro. Chiamiamo Katia ed andiamo, okay?>> mi chiese ed io annuii semplicemente.
Dopo aver trovato Katia, uscimmo subito da quel posto infernale, e siccome nessuna di noi era venuta con la propria macchina fermammo un taxi.
Una volta giunta a casa, andai subito in bagno chiudendomi dentro e mi sciacquai la faccia.
Mi guardai allo specchio e feci un respiro profondo mettendo su un sorriso falso.
Supererò anche questa.
Sentii le ragazze bussare alla porta ed aprii.
<<Sto bene.>> sorrisi forzatamente guardandole.
Loro non mi dissero niente ma mi abbracciarono solamente.
Non mi chiesero niente e gliene fui grata, adesso l'ultima cosa che volevo era parlare di lui.
Mi aveva trattata semplicemente come una bambola da poter usare a proprio piacimento, ecco cosa ero per lui.

Pov's Paulo
Dopo svariati minuti tornai in sala con l'intenzione di parlarle e scusarmi, avevo veramente esagerato questa volta. Mai che ne combinassi una giusta.
Iniziai a cercarla in mezzo a tutti quei volti presenti ma con scarsi risultati.
Dove sei finita, cazzo.
<<Paulo.>> mi sentii chiamare e mi girai verso la voce che si rivelò essere quella di Sami.
<<Si, dimmi brò!>> sorrisi andando verso di lui.
<<Se la stai cercando, se ne è appena andata.>> disse dandomi una pacca sulla spalla.
<<Cazzo, è cosí evidente?>> chiesi leggermente imbarazzato.
<<Abbastanza.>> rispose ridacchiando.
<<Sai per caso dove è andata?>> chiesi al mio amico.
<<Presumo a casa, se ne è andata con Laudis e Katia.>> rispose.
<<Grazie brò!>> corsi verso l'uscita e montai in macchina, direzione casa sua.
Appena arrivai, mi attaccai come un pazzo furioso al citofono.
<<Chi è?>> rispose una voce che però non era la sua, era di Katia.
<<Paulo. Ti prego aprimi, devo parlarle.>> chiesi quasi disperato.
<<Paulo, si è addormentata sfinita e non credo sia il caso di svegliarla.>> sentii dire dall'altra parte del citofono.
Sospirai.
<<D'accordo...dille solo che sono passato e che ci vediamo domani, le devo parlare.>>
<<Glielo dirò.>> rispose, poi il contatto fu interrotto.
Piano mi allontanai dalla struttura, salii in macchina e partii lasciandomi il palazzo alle spalle.

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SPAZIO AUTRICE
Ehila people!😘
Scusate la lunga attesa. Anche se in ritardo ci tenevo a farvi gli auguri sia di buon anno ma anche di Natale.
Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate tramite commento.
Continuo a 10 ⭐️

Mi hai stravolto i piani. -Paulo Dybala Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin