Capitolo 2

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Il viaggio per Torino fu abbastanza tranquillo tranne per il fatto che il mio vicino di posto aveva dormito per tutto il volo con la testa sulla mia spalla e per di più il suo russare mi aveva trapanato l'orecchio sinistro perciò la mia idea di riuscire a riposarmi era andata in frantumi.

L'aereo atterrò alle 11:30.
Dopo aver recuperato i bagagli mi affrettai, seppur con qualche fatica data la pesantezza delle valige, ad uscire per trovare un taxi che mi avrebbe portata nella mia nuova casa.
Uscita fuori dall'aeroporto, l'aria fresca di Torino mi colpì in pieno volto.
Per fortuna era una giornata soleggiata perciò l'aria era resa più calda.
Dopo qualche minuto riuscii a trovare un taxi libero.
L'uomo mi aiutò a caricare le valige nel bagagliaio, una volta all'interno del veicolo mi chiese la mia destinazione.
Il viaggio dall'aeroporto fino a casa era stato abbastanza lungo considerato anche il traffico ma nonostante ciò riuscii ad arrivare nella via di casa mia.
Pagai il taxista e scesi dal veicolo, trascinandomi i bagagli appresso.

Essendo una casa offertami dall'universitá, quest'ultima mi aveva giá avvisata che avrei avuto delle coinquiline, speriamo solo che non siano delle oche esibizioniste.
Mi soffermai ad osservare il palazzo, non era per niente male per essere un alloggio universitario.
Me li ero immaginati più cupi, simili a un carcere ma al contrario era molto colorato e circondato dal verde.

"Blocco N, appartamento numero 4. Stanza 1, posto letto 1." Era ciò che recitava l'email del centro residenziale.

Una volta davanti la porta presi un respiro profondo prima di inserire le chiavi nella serratura e aprire la porta.
Trascinai le valige dietro e chiusi la porta alle mie spalle.
Osservai il salotto che mi si presentò davanti: pareti bianche, due divani verdi, un mobile con sopra la televisione e un tavolo rettangolare abbastanza grande con quattro sedie attorno. Dopo qualche secondo fece il suo ingresso nella stanza una ragazza di media statura, magrolina, con capelli biondi ed occhi azzurri che tendevano al verde.

<<Oh, tu devi essere la nuova coinquilina! Io sono Katia!>> si presentò subito la ragazza tirandomi in un abbraccio.

Fui presa alla sprovvista da quel suo gesto ma ricambiai volentieri l'abbraccio.
Risi.

<<Io sono Aurora!>> Mi presentai.
<<Katia, chi era alla porta?!>> sentimmo urlare.
<<La nuova coinquilina!>> rispose la bionda con lo stesso tono.
Dopo qualche secondo da quell'affermazione, arrivò una ragazza alta, ben messa e con i capelli rossicci.

La vidi scrutarmi dalla testa ai piedi con aria superficiale ed infine mi sorrise.

<<Io sono Laudis, piacere!>> anche lei, come la bionda fece qualche istante fa, mi strinse in un abbraccio che ricambiai.
<<Aurora, piacere mio.>> sorrisi.

Dopo le presentazioni, mi fecero vedere tutta la casa e mi mostrarono quella che avrebbe dovuto essere camera mia, poi mi lasciarono da sola per farmi riposare, dato il viaggio.
Iniziai a disfare i bagagli e a disporre i miei effetti personali per rendere la camera più accogliente, dopodichè decisi di chiamare i miei genitori.
Dopo tre squilli rispose mio padre.

<<Piccola mia! Tutto bene? Sei arrivata?>> mi chiese a raffica.
<<Si, papá, tranquillo! Sono atterrata alle 11:30 e adesso sono a casa.>> risposi.
<<Ho capito. Hai coinquiline? Come sono?>>
<<Si, sono due e sono molto simpatiche. Sono sicura che ci troveremo bene insieme!>> sorrisi sincera.
<<Sono felice. Tesoro, adesso ti passo la mamma che non vede l'ora di parlarti!>> a quell'affermazione ridacchiai.
<<Va bene papino, ci sentiamo dopo!>> dissi.

Subito la voce di mia mamma fece capolinea nella chiamata.

<<Tesoro mio! È andato bene il viaggio? Qui manchi tanto!>> esclamò.
<<Anche voi mi mancate tanto! Comunque, si, il viaggio è andato a meraviglia.>> risposi.
Rimanemmo un bel pò a parlare di varie cose e alla fine mi lasciarono dicendo di riposare.

Mi buttai sul letto e sospirai stanca.
Chiusi gli occhi giusto per riposarmi qualche istante ma mi addormentai.

Mi svegliai a causa della suoneria del telefono che mi fece sobbalzare.
Sullo schermo compariva il nome della mia migliore amica.
Sbuffai, non avevo voglia di parlare in quel momento soprattutto perché mi aveva svegliata dal mio bel pisolino.
L'avrei richiamata dopo, una volta che mi sarei ripresa dal sonno.

Decisi di andarmi a fare una doccia e, dopo aver preso i ricambi, andai in bagno. Una volta asciugata e vestita, raggiunsi le mie due coinquiline in cucina.
Notai che erano già all'opera per cucinare.

<<Ragazze potevate chiamarmi, vi avrei aiutate.>> esordii alle loro spalle.
<<Ma no, tranquilla. Avevi più bisogno di riposare.>> disse dolcemente Katia.
<<E poi noi siamo già abituate, non farti problemi.>> disse Laudis dopo aver assaggiato il sugo che stava cucinando.

Durante il pranzo parlammo del più e del meno e alla fine scoprii che Laudis era una fan accanita degli One Direction, come me del resto, e che tutte e due erano fan sfegatate della Juventus, come il resto della mia famiglia.
Io invece non lo seguivo il calcio, anche perchè non ci capivo molto.

Nel pomeriggio mi portarono in giro per Torino e non c'era niente da dire, adoravo giá quella cittá!

Mi hai stravolto i piani. -Paulo Dybala Where stories live. Discover now