Capitolo 27

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Pov's Aurora
Quella notte non riuscii a prendere sonno, continuavo a ripensare all'incontro con Paulo.
Mi aveva spiazzata, completamente, solo non riuscivo a capire se in positivo o negativo.
Rivederlo mi aveva fatto un certo effetto, ma non potevo di certo dimenticare quello che aveva fatto.
Okay che io ero la prima ad essere scettica riguardo le notizie riguardo la vita privata dei "vip" , ma le foto parlavano chiaro, quelle non potevano di certo essere false.
Ammetto di essere stata un pò felice di essermelo ritrovato qui a Sydney, ma al tempo stesso mi sentivo a disagio.
Uno spiraglio di luce entrò dalla finestra e mi coprii gli occhi con la mano.
Non riuscendo a prendere sonno, decisi di alzarmi ed andare a fare un giro nei dintorni.
Mi girai verso il letto dove giaceva la mia migliore amica che dormiva beatamente e, stando attenta a non fare rumore, mi alzai dirigendomi verso il bagno.
Mi specchiai notando il mio volto stanco e le profonde occhiaie, facevo davvero paura.
Mi feci una doccia fredda per scacciare via i pensieri, anche se non riuscendoci completamente.
Dato il tempo abbastanza afoso, optai per dei pantaloncini jeans a vita alta ed un top bianco, ai piedi misi le mie adorare superstar.
Applicai del correttore per coprire le occhiaie, poi misi un pò di mascara ed un balsamo labbra alla fragola.
Martina dormiva ancora profondamente perciò le lasciai un biglietto per avvisarla che ero fuori.
Presi il mio zainetto ed uscii dalla stanza.
Chiamai l'ascensore e scesi a piano terra.
Non appena messo piede nella hall notai la figura di Paulo parlare con il receptionist, istantaneamente mi voltai per tornare in ascensore.
<<Aurora!>> mi sentii chiamare.
Avrei riconosciuto la sua voce tra mille.
Mi affrettai ad entrare in ascensore e premere il tasto di un piano a caso ma, prima che le antine si chiudessero, lui riuscí ad entrare.

Cazzo, ma perchè ho sempre tutta questa sfiga?!

<<Stavo giusto salendo per parlarti.>> disse.
Sentivo il suo sguardo bruciarmi la pelle ma mi costrinsi a non guardarlo.
Non dissi niente.
<<Sai, è maleducazione non guardare in faccia una persona che ti sta parlando.>> continuò un pò irritato.
Mi girai a guardarlo lanciandogli un'occhiataccia.
<<Lo faccio solo quando la persona in questione è insignificante per me.>> dissi tra i denti.
Mi stava irritando, non lo sopportavo più.
<<Ah, bella questa! Quindi sarei insignificante per te?>> irrigidí la mascella.
Il suo sguardo si incupí.
<<Si. Non mi fai più nessun effetto, Paulo.>> dissi.
Il campanellino all'interno dell'ascensore suonò e le antine si aprirono sul piano desiderato.
Per fortuna, non ce la facevo più a stare chiusa lí dentro con lui.
Stavo per uscire ma mi sentii tirata indietro e le antine si chiusero di nuovo.
<<Ma sei impazzito?!>> gli urlai puntandogli un dito contro.
Mi avvolse un braccio alla vita avvicinando di più il mio corpo al suo.
<<Ma cosa stai facendo? Mollami immediatamente!>> misi le mani sul suo petto per allontanarlo.
Come se non avessi detto niente, si avvicinò al mio orecchio.
<<Adesso vediamo se non ti faccio davvero nessun effetto.>> sussurrò con voce roca.
Un brivido mi percorse la spina dorsale.
<<Puoi negare a parole ciò che provi ma il tuo corpo no.>> continuò a sussurrare.
Poi prese a baciarmi lentamente il collo istintivamente chiusi gli occhi e sospirai.
Mi schiaffeggiai mentalmente.
<<Guarda come il tuo corpo reagisce al mio.>> disse con voce bassa.
Alzò la testa verso il mio viso e avvicinò le labbra alle mie, facendole strofinare.
Posò i suoi occhi sui miei, poi successe tutto velocemente.
Le sue labbra si posarono sulle mie in un bacio disperato, bisognoso.
Avrei tanto voluto non ricambiare, ma non ce la feci, era piú forte di me.
Le mie mani raggiunsero i suoi capelli che tirai leggermente, mentre lui mi accarezzava i fianchi e mi stringeva più forte a lui.
Il campanello suonò nuovamente, indicando l'arrivo al piano richiesto.
Subito ci staccammo.
Paulo si affacciò, ma vedendo che non vi era nessuno che dovesse usufruire dell'ascensore, schiacciò il tasto del piano più alto dell'edificio.
Appena si richiusero le antine, si avventò nuovamente a baciare le mie labbra.
Era un bacio disperato, che diceva più di mille parole.
E so che stavo sbagliando, ma non riuscivo a smettere, ne avevo bisogno.
Mi spinse contro una delle pareti continuando a baciarmi, fece intrecciare le nostre mani.
Ci staccammo per riprendere fiato, poi posò la fronte sulla mia.
Rimanemmo tutti e due in silenzio a guardarci negli occhi.
Quando sentimmo le antine aprirsi di nuovo ci staccammo velocemente.
Questa volta entrarono delle persone, di cui una signora e due signori.
Notai la donna fissarmi in modo strano, oserei dire schifato.
Mi accigliai.
Che sapesse di cosa era successo pochi minuti fa con Paulo? No, non poteva.
Sentii Paulo soffocare una risata tra i miei capelli.
Che voleva dire?
Quando arrivammo a piano terra uscimmo tutti dall'ascensore.
<<Mi spieghi perchè stavi ridendo?>> mi rivolsi all'argentino al mio fianco.
Lui scrollò le spalle.
Mi voltai verso la signora di prima che notai mi stesse ancora fissando.
<<Ma perché quella continua a guardami in quel modo?>> chiesi a Paulo voltandomi del tutto verso di lui.
Paulo rise.
Lo guardai.
<<Ma che ti prende?>> chiesi accigliandomi.
Lui fece un cenno verso il mio collo.
Strabuzzai subito gli occhi, cacciando fuori dallo zaino il telefono e mettendo la fotocamera interna.
Un succhiotto, mi aveva fatto un fottuto succhiotto!
<<Ti odio!>> sbottai, puntandogli un dito contro.
Portai i capelli davanti, cercando di coprirlo.
<<Ti dona.>> mi fece l'occhiolino l'argentino.
Gli tirai una gomitata nelle costole.
Fece un verso di dolore.
<<Ouch, stronza.>>
<<Cosí ti impari.>> incrociai le braccia al petto.
<<Ti porto in un posto.>> disse dopo attimi di silenzio prendendomi per mano.
Portai lo sguardo alle nostre mani.
<<Ti da fastidio?>> chiese.
Mi schiarii la voce.
<<No, é che...non lo so.>> sospirai.
Non mi riferivo solo a quel piccolo gesto, ma ero incerta di tutta la situazione in generale.
<<Tranquilla, voglio solo spiegarti come sono andate realmente le cose.>> mi rassicurò come se mi avesse letto nel pensiero.
Annuii.
Mi trascinò fino alla sua auto e guidò fino al mare, poi scese e mi fece segno di seguirlo.
Ci furono attimi di silenzio, dopo si schiarí la voce.
<<Le foto, quelle che hai visto riguardo me ed Antonella, non significano niente.>> iniziò, poi prese un lungo respiro.
<<Ci siamo visti con Antonella, è vero. Abbiamo parlato, molto, di tante cose anche riguardo il nostro rapporto negli ultimi tempi.>> si girò a guardarmi.
Cercavo di mascherare la tensione che avevo, non so, però, se ci stessi riuscendo davvero.
Lui mi prese la mano ed iniziò a giocarci.
<<All'inizio mi aveva fatto uno strano effetto rivederla, lo ammetto. Ma ti posso assicurare che non é successo niente, mi ha chiesto di accompagnarla in ospedale da sua madre, aveva paura ad affrontare tutto da sola.>> disse.
Mi accigliai.
<<Ed io, non sono riuscito a dirle di no, in fin dei conti siamo stati insieme 3 anni. Come potevo?>> si fermò portando lo sguardo su di me.
Mi irrigidii a quella sua affermazione.
<<L'ho abbracciata e le ho accarezzato la mano solo per confortarla, non c'è stato niente. É stato estrapolato tutto da un altro contesto.>> mi fissò dritto negli occhi.
Potevo notare la sincerità nel suo sguardo, ma ero comunque incerta sul da farsi.
<<Sicuro che é solo questo?>> chiesi.
Lui annuí.
<<Mi dispiace davvero tanto, se ti ho fatta soffrire, non era mia intenzione.>> disse.
<<Ti amo e non sopporterei mai se qualcuno, compreso me, ti facesse del male. Mi prenderei a schiaffi da solo al pensiero.>> aggiunse.
A quella sua affermazione mi scappò un sorriso.
<<Va bene Dybala, sei perdonato.>> dissi.
Il suo viso si illuminò, mi avvicinò a lui e mi baciò.
<<Da ora in poi niente piú segreti.>> affermò.
Subito mi balenò in testa la lettera e lo stage in America.
Dovevo dirglielo, lo sapevo, ma non era questo il momento adatto.
<<Si.>>

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SPAZIO AUTRICE
Ehilà personcine carine!💕
Eccomi tornata con un nuovo capitolo.
Cosa ne pensate?
Avrà fatto bene la nostra Aurora a perdonarlo?
E Paulo scoprirà mai dello stage?
Commentate💬💬 e ⭐️⭐️⭐️ per il continuo

Mi hai stravolto i piani. -Paulo Dybala Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum