Capitolo 16

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Dal giorno del gala, era passata una settimana.
L'intera squadra continuava a chiedermi il perchè non andassi più a Vinovo, ed io rispondevo a tutti dicendo di avere troppi impegni; anche se credo che non mi credessero piú di tanto e che sapessero già il vero motivo.
Per tutta la settimana continuai a ricevere una miriade di messaggi e telefonate da parte di Paulo che prontamente evitavo.
Era diventato asfissiante, me lo ritrovavo ovunque anche davanti l'universitá!
Tutta questa situazione cominciava a stancarmi, non ne potevo davvero piú.
Starete pensando "è solo un bacio" si, tecnicamente lo è, ma non è il fatto del bacio in se per se, il punto cruciale fu la frase detta dopo "L'ho fatto solo perchè mi annoiavo". Questa frase ormai mi rimbombava in testa da una settimana, e non riuscivo a scacciarla via.
Con quella frase mi aveva fatta sentire come un oggetto da usare a proprio piacimento quando si vuole per poi buttarlo via, come se niente fosse.
Sono sicura che non avrebbe fatto piacere a nessuno sentirsi dire quelle parole, soprattutto se a farlo era colui che reputavi un migliore amico; perchè si, Paulo per me era questo. Lui mi faceva stare bene, mi rendeva felice e spensierata e, poi, con una semplice frase era riuscito a distruggere tutto, come se non fosse mai esistito niente.
Dovevo andare avanti e lasciarmi tutto questo alle spalle, soprattutto lui.
Ormai avevo preso la mia decisione.
Presi il telefono e chiamai mia madre che dopo tre squilli rispose. Avevo bisogno di sentire la sua voce.
<<Ehi, tesoro, come stai?>> mi chiese con quella sua voce calda e sorrisi istantaneamente, anche se non poteva vedermi.
<<Tutto bene, mamma. Voi, come state?>> chiesi mettendomi piú comoda sul mio letto.
<<Noi tutto bene, sai manchi tanto qua.>> disse con la sua voce dolce.
<<Anche voi mi mancate tanto e...>> feci una pausa, poi ripresi. <<...stavo pensando di scendere in questi giorni.>> espressi la mia idea.
<<Si, che bell'idea! Quando avresti intenzione di scendere?>> chiese entusiasta.
<<Il piú presto possibile, ora controllo i voli e ti faccio sapere meglio.>> risposi.
<<Certo, tesoro, allora ci sentiamo dopo.>>
<<Si, ciao mamma.>> sorrisi e riattaccai.

Pov's Paulo
Una settimana. Era già passata una settimana senza di lei, una settimana d'inferno.
Mi mancava, mi mancava parlarle, ridere con lei ed abbracciarla, soprattutto abbracciarla.
Avevo provato di tutto per poterle parlare e chiarire ma ogni volta mi evitava e vi assicuro che non esisteva niente di piú doloroso; di sicuro un pugno in faccia avrebbe fatto meno male.
Durante gli allenamenti ero sempre molto distratto e, questo mio comportamento insolito, stava facendo preoccupare sia il mister che mi miei compagni di squadra.
Quel giorno, dopo gli allenamenti, andai in spogliatoio e trovai i miei compagni a fissarmi in modo molto serio.
<<Paulo.>> mi richiamó Gigi.
<<Capitano.>> cercai di scherzare per smorzare quell'aria seria.
<<Paulo, sono serio.>> affermó.
<<Ma cosa vi prende, ragazzi?>> chiesi confuso.
<<Semmai cosa prende a te!>> alzó di poco il tono della voce Gonzalo.
<<Non mi prende assolutamente niente, sto benissimo!>> dissi anche se non ero per niente convinto di quello che avevo detto.
<<Certo, come no.>> Sami.
<<Ci prendi per caso per scemi?>> Daniele. <<È ovvio che avete litigato.>> affermó.
<<Ma di cosa state parlando, ragazzi?>> risi nervoso passandomi una mano tra i capelli.
<<Tu ed Aurora, ovvio. Chi sennó?>> rispose Mario in modo ovvio.
Li guardai in silenzio, avevano centrato il punto.
<<Io...avete ragione..>> sospirai.
<<Non prendere impegni per stasera, comunque.>> mi disse Gonzalo.
<<Perchè?>> chiesi.
<<Tu fidati di noi.>> Gigi.

Pov's Aurora
Ero immersa nello studio quando Laudis e Katia entrarono in camera mia.
<<Stasera si esce e non accettiamo un no come risposta.>> disse tutto ad un fiato Laudis.
<<Ragazze, davvero, stasera non mi va proprio.>> a quella mia affermazione mi trucidarono con lo sguardo.
<<Niente obiezioni, non ti sopportiamo piú così depressa.>> Katia.
<<Non sono depressa. Solo non mi va di uscire stasera, sto preparando un esame e sono indietro di alcune lezioni.>>
<<Come vuoi, ma stasera si esce comunque. O per si o per forza, quindi vedi di prepararti.>> Laudis.
Sbuffai.
<<Poi, ti farà bene uscire un pó.>> Katia.
<<Okay, d'accordo.>> sospirai.
<<Si!>> urlarono entusiaste e si lanciarono uno strano sguardo.
<<Comunque tra qualche giorno scendo in Calabria dai miei.>> dissi cambiando discorso.
Mi guardarono.
<<Oh, si, va bene.>> Katia.
<<Quando partirai?>> Laudis.
<<Ancora non lo so, avevo intenzione di mettermi a vedere i voli stasera ma voi ve ne siete uscite con "stasera si esce" quindi rimanderó ad un'altra volta.>> risposi.
<<Capito. Comunque muoviti che per le 18:00 dobbiamo essere fuori.>> mi avvertì la rossa.
<<Come mai così presto?>> chiesi curiosa.
<<Dopo vedrai.>> rispose la bionda con un sorrisetto strano.

~~~~~~
17:30pm. Iniziai a prepararmi.
Non avevo molto voglia di vestirmi quindi decisi di mettere la prima cosa che mi capitava davanti: misi degli skinny neri, una felpa più grande due volte la mia taglia dell'adidas e ai piedi le scarpe dell'adidas.
Mi truccai leggermente con un pó di mascara e blush per dare un pó di colorito alle mie guance.
18:01pm
<<Sei pronta?>> urló Katia entrando in camera mia.
<<Si.>> risposi.
<<Bene, muoviti che siamo in ritardo.>> ebbi soltanto il tempo di prendere il giubbotto e il telefono che subito mi trascinó fuori dalla stanza.
<<Ma in ritardo per cosa?>> corruciai la fronte.
<<Non fare domande e cammina.>> rispose Laudis.
Certo che erano strane.
<<Aspetta, prima devi mettere questa.>> Katia mi sventoló una benda davanti gli occhi.
<<Cosa? Non ci penso nemmeno!>> mi imposi incrociando le braccia sotto il petto.
<<Tanto te la metteremo comunque, o con le buone o con le cattive.>> puntualizzò Laudis.
<<Siete insopportabili.>> sbuffai.
<<Lo sappiamo, cara.>> risero e mi misero la benda.
<<Ci vedi?>> chiese la rossa.
<<No!>> risposi ovvia.
<<Quante sono queste?>> chiese la bionda. Ma quanto poteva essere scema?
<<40.>> risposi sarcastica.
<<Okay, non ci vede!>> disse. Che amiche squilibrate che avevo.
<<Bene, adesso possiamo andare!>> affermò Laudis.
Mi fecero strada fino alla macchina e infine partimmo verso...in realtà non so dove.
~~~~
<<Siamo arrivate?>> chiesi cuoriosa dopo una manciata di minuti.
<<No.>> rispose Katia.
<<Tranquilla, non manca molto.>> aggiunse Laudis.
Dopo un venti minuti, infatti, sentii la macchina fermarsi, segno che eravamo arrivate a destinazione.
Le due ragazze mi aiutarono a scendere dal veicolo e mi fecero strada.
Sentii dell'aria calda quindi dovevamo essere all'interno di una qualche struttura.
<<Vieni più avanti.>> sentii le indicazioni di Katia. <<così, brava.>>
<<Perfetto, ci sei!>> sentii dire Laudis entusiasta, poi sentii una serratura scattare.
Maledette, mi avevano chiusa in una stanza!
Mi levai subito la benda ritrovandomi davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.

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SPAZIO AUTRICE
Ehilà personcine carine!💕
Eccomi tornata con un nuovo capitolo.
Cosa ne pensate? Fatemi sapere tramite commento e ⭐️⭐️⭐️ per il continuo

Mi hai stravolto i piani. -Paulo Dybala Where stories live. Discover now