Capitolo 36

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Gli ultimi giorni in Italia li passai con la mia famiglia ed i miei amici.
Certo, erano una buona compagnia e sapevano sempre come farmi ridere, ma la mancanza di Paulo si sentiva ed anche tanto.
Dopo il nostro litigio non avevamo più avuto modo di vederci e di parlare, avevo provato molte volte a tentare un chiarimento ma fu tutto inutile.
Non potevo biasimarlo per avercela con me, avrei dovuto fargli sapere la mia decisione per tempo è vero, ma anche lui adesso si stava comportando da bambino.
Insomma, non chiedevo tanto, ma non poteva essere un minimo felice per me e per l'occasione che mi era stata proposta?
Se fosse capitato a lui non gli avrei di certo tappato le ali per un puro capriccio egoistico.
Certo, lo avevo lasciato io e potevo capire il suo fastidio, ma pensavo che comunque avremmo potuto continuare a sentirci tramite facetime o che so io...
Anche se non più fidanzati avrei tanto voluto mantenere i rapporti, ci tenevo tanto a lui.
Che poi, cosa poteva un anno lontani in confronto al vero amore?
Almeno per quanto mi riguardava era vero amore, per lui, sinceramente, non lo sapevo più.
Era ormai partito il countdown, mancavano meno di 24 ore alla mia partenza.
I miei genitori ed i miei fratelli erano partiti il pomeriggio stesso.
In quel momento mi trovavo in camera mia, stesa sul mio letto, ad osservare il soffitto interamente bianco.
La mia testa viaggiava tra mille pensieri, per quanto lo volessi non riuscivo a fermarli.
A volte i pensieri uccidevano più di qualsiasi altra cosa, erano letali, ed io non ce la facevo più, ero esausta.
Sospirando mi misi un cuscino in faccia.

<<Ehi, ehi! Che fai? Non mi dire che vuoi rimanertene con le mani in mano il tuo ultimo giorno qui in Italia e, soprattutto, con noi!>> fece Katia levandomi il cuscino dalla faccia.

Feci una smorfia.
Non avevo voglia di fare niente tranne che dormire e svegliarmi tra 1500 anni.

<<Non ci pensare nemmeno, conosco benissimo quella faccia!>> mi minacciò Laudis.

<<Non potete lasciarmi stare e basta?>> feci scocciata abbracciando il cuscino.

<<Assolutamente no, stasera siamo da Daniele e tu sei invitata!>> disse Katia mettendosi accanto a me sul letto.

<<Non voglio venire.>> feci risoluta.

<<Non mi dire che è per Paulo.>> disse Laudis mettendosi dalla parte libera accanto a me.

<<Mi ha fatto capire bene che non vuole più vedermi.>> dissi.

<<Però non potete nemmeno comportarvi da bambini capricciosi.>> fece Katia.

<<Io non faccio la bambina capricciosa.>> mi accigliai.

<<Certo, come no.>> fece Laudis sarcastica tirandomi una spallata.

<<Basta, non vi sopporto!>> tirai uno schiaffetto ciascuno.

Come delle sceme iniziammo a picchiarci scherzosamente per poi scoppiare a ridere.

<<Ragazze, promettetemi che la nostra amicizia non finirà mai!>> fece ingenuamente la bionda.

<<Giuriamo!>> dicemmo all'unisono io e la rossa per poi unirci tutte e tre in un abbraccio.

Tre ore e mezza più tardi, anche se contro la mia volontà, mi trovavo in macchina per andare a casa del ragazzo della bionda, il quale mi aveva esplicitamente avvisata che se non mi fossi presentata sarebbe venuto con l'intera squadra a prendermi di forza a casa e, per evitare inutili scenate, accettai l'invito.

Mi hai stravolto i piani. -Paulo Dybala Where stories live. Discover now