39. Centouno e il quarto componente.

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Canzone per il capitolo:

Fix You - Coldplay.

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" Per quanto una donna sia forte e ribelle
ha bisogno di chiudere gli occhi
e sentirsi dire
mi prendo io cura di te"

Rimango qui, lo sai vero?

Strizzo gli occhi stringendo le lenzuola in due pugni cercando di non pensare a lui, alle sue parole e alle sue promesse che continuano a frullarmi in testa, dimezzando ancora di più le ore di sonno che mi sono concessa. Sono passati tre giorni da quel week-end. Dopo quello che è successo, tutti quanti, hanno deciso che sarebbe stato meglio rimandare questa vacanza, evidentemente si sono resi conto del fatto che non sarei uscita dalla mia stanza nemmeno sotto tortura sapendo della presenza di Harry.

Ci sono io con te.

Stringo ancora di più le lenzuola del mio letto cercando di non abbandonarmi alle lacrime ma sembra che tutto mi continua a remarmi contro, che la vita voglia punirmi invadendo la mia mente di frasi dette da lui, come un disco rotto che trasmette sempre la stessa melodia.

Non ti abbandonerò, non lo farò.

È una tortura, tutto continua ad essere una tortura. È da giorni che non dormo, che mangio quel poco solo perché Sophia e Jack mi costringono a farlo, preoccupati per me, persino Jamie è passato a trovarci più spesso e anche se afferma il fatto che viene solo perché ha litigato per l'ennesima volta con la sua ragazza, ho capito che anche lui è preoccupato per me. Ho evitato le continue chiamate e telefonate di Cheryl e dei ragazzi in questi giorni, non ho voglia di rispondere e dover fingere di stare bene quando tutto mi sembra vuoto e oscuro, ma so che Sophia li tiene costantemente aggiornati, molte volte la becco in bagno a parlare al cellulare rassicurando tutti che si stanno prendendo cura di me e molte altre, mi sono accorta, che evita di menzionare i ragazzi per paura di un mio crollo emotivo, dato il rapporto che hanno con Harry.

Sto in silenzio, non dialogo per niente se non per qualche cenno o risposta secca alle loro domande, l'ultima volta che hanno parlato liberamente o meglio dire, urlato, è stato quella sera. Mi ero sfogata disperata in camera insieme alle ragazze e, dopo ciò, mi ero rintanata lontana da tutti. Non ho risposto a nessuna delle cento chiamate di Harry perchè si, le ho contate. È venuto anche sotto casa ma Jack si è 'premurato' di non farlo entrare. Non avevo mai visto quest'ultimo incazzato come quella sera, era completamente un'altra persona e non potevo biasimarlo ma di certo non mi sarei immaginata questa reazione, si era persino giustificato affermando che ' lo avrebbe picchiato davvero se non ci fossi stata io e tutti gli altri attorno perché sono la sua migliore amica e in quanto tale non meritavo di soffrire' ed un calore ha riempito una parte di me.

Fidati di me.

Fidarmi di lui.

Apro gli occhi girandomi sul lato sinistro e abbraccio il cuscino come se fosse la mia ancora materiale, Jack è oramai il mio tutto, il mio porto sicuro in cui andare sia nei momenti di gioia e sia nei momenti peggiori della mia vita, come in questo caso e non avrei potuto chiedere di meglio dalla vita. Un punto fisso, un punto sicuro e fondamentale. Anche Sophia mi è stata accanto: è stata e continua ad essere premurosa e comprensiva, soprattutto quando mi sveglio nel cuore della notte e mi rintano sul davanzale -come solita fare anni prima -. Si siede al mio fianco e mi abbraccia fino alle prime luci dell'alba, addormentandoci senza parlare.

A volte il silenzio dice più di mille parole.

A volte il silenzio dice più di mille parole

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SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Onde as histórias ganham vida. Descobre agora