59. Panico e suppliche.

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Canzone per il capitolo:

Demons – Imagine Dragons.

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Cheryl's Pov. 

Le porte dell'ascensore si chiudono provocando un leggero tonfo. Fortunatamente non c'è nessuno insieme a me, così provo a prendere qualche respiro profondo nel tentativo di calmare il mio cuore che ha preso a battere all'impazzata. Quell'incontro troppo riavvicinato con Derek mi ha completamente spaventata, ed il fatto che non ho reagito sin da subito come avrei dovuto fare mi uccide. La sensazione delle sue dita sul mio viso ha solo provocato un senso di paura e se chiedessi gli occhi riuscirei a sentire i polpastrelli ruvidi che segnano lentamente la mia mascella. Derek, per quanto possa essere un bel uomo, mi mette i brividi e queste sensazioni negative riesce a trasmettermele anche con un solo sguardo, ed il semplice fatto che il timore e la paura avessero preso sopravvento su di me, la dice lunga.

Poggio le spalle provando a regolarizzare il respiro e chiudo gli occhi, cercando di ricordare ciò che facevo ogni volta che Nicholas andava via di casa.

Purtroppo, soffro di attacchi di panico non frequenti, ma che sbucano ogni qualvolta che sento di essere davvero in pericolo e questo mi capitava solo con il mio ex ragazzo e adesso anche con Collins.

Credevo di aver superato tutto questo, credevo di aver finalmente voltato pagina. Credevo che mai più nessuno avrebbe potuto farmi del male e invece tali consapevolezze mi colpiscono in faccia come un violento schiaffo.

« Ok Cheryl, respira.» mi intimo con voce tremante prendendo dei respiri profondi, ma le immagini ed i flashback dei momenti terribili passati, accelerano solo il mio respiro.

La porta d'ingresso sbatte provocando un forte tonfo, tant'è che penso possa staccarsi dai cardini considerata l'esagerata potenza. Chiudo la finestra della nostra camera e mi nascondo velocemente in bagno aprendo il getto della doccia, fingendo di essere lì dentro. Non ho intenzione di uscire consapevole, che proprio fuori, ci sia lui ad aspettarmi. Il solo vederlo o sentirlo mi spaventa. So di cosa è capace e non ho intenzione di provare sulla mia pelle quello che giorno per giorno subisco in silenzio.

Sono stanca di tutto, stanca della mia vita, stanca delle sue mani violente su di me, della crudeltà con cui si approccia. Sono stanca delle sue parole capaci di ferirmi più delle azioni, sono stanca di me stessa che per tutte le volte non sono stata in grado di reagire e porre fine a tutto. Semplicemente, sono stanca di dover affrontare tutto questo ogni giorno, per la mia incapacità di fermare definitivamente la persona che nonostante tutto amo e continuo ad amare e giustificare.

La violenza è sempre qualcosa a cui non riesco ad abituarmi, perché il solo pensiero mi fa rabbrividire; nessuno sarebbe in grado di abituarsi a qualcosa del genere.

Ed il solo fatto che molte volte ci avessi pensato, crea una voragine sempre più grossa dentro di me.

Le lacrime sgorgano dai miei occhi e mi poggio istintivamente al lavabo quando perso quasi l'equilibrio. Non devo e non posso farmi venire un attacco di panico proprio adesso, proprio adesso che Nicholas si trova a qualche metro da me.

Prendo dei respiri profondi iniziando a contare, se il panico prendesse il sopravvento sarebbe un guaio e ciò non farebbe altro che ampliare la merda in cui mi trovo.

SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Where stories live. Discover now