64. Luci soffuse e groviglio di coperte.

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Canzone per il capitolo:

Leave A Light On – Tom Walker. ( mi sono innamorata di questa canzone, letteralmente).

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Cheryl's Pov.

Accarezzo le braccia di Harry che mi circondano la vita e sorrido dolcemente fissando la bellezza che ho la fortuna di poter ammirare. Il silenzio non è scomodo, anzi, piuttosto rilassante e parecchio giusto. Ho bisogno di metabolizzare molte cose, e in queste cose rientra anche il ragazzo che mi solletica il collo in questo preciso momento. Non so a cosa mi porterà tutto ciò, cosa vogliano dire tutti questi gesti che Harry fa per me e quale sarà il nostro futuro. Non so se tutto questo durerà o finirà con la stessa velocità con la quale è arrivato. Non ho idea di come andranno le cose tra noi due... Non so nulla.
L'unica cosa che so e a cui posso fare affidamento, è il sentimento forte che provo per lui e la sicurezza di un possibile legame. Mi sento estremamente legata ad Harry, come dice la famosa leggenda del filo rosso; legata da un filo indissolubile ed indistruttibile, capace di non rompersi per nessun motivo al mondo. In questi anni mi sono abituata all'assenza di qualcuno, al fatto che fossi sola e che probabilmente non avrei avuto più nessuno al mio fianco. Ho innalzato un muro di cemento che mai nessuno è stato in grado di abbattere, o almeno... è quello che pensavo fino a poco tempo prima. Mi sono circondata solo di vuoti, solitudine e tristezza, allontanando quelli che per anni sono stati al mio fianco, sopportando tutte le mie paure e tutti i miei crolli.
Mi sono talmente abituata a stare da sola, che quando mi sono ritrovata a provare qualcosa simile ad un sentimento, sono andata in confusione. Ho incominciato a negare il bisogno di qualcuno, a negare la sola possibilità che avessi avuto bisogno di una spalla, oltre quella di Jack o della mia famiglia... Eppure, ho trovato Sophia. Una sorpresa del destino, un dono che sin dall'inizio ho apprezzato ed una luce che mi ha aiutata ad aprirmi di più. Ho trovato Jamie, Cheryl e di conseguenza Liam, Niall, Louis, Liz... E poi Harry; la persona che più di tutte ha stravolto la mia vita. Tutti loro hanno distrutto ciò che per anni ho ritenuto una roccia; il mio cuore.

Sono felice, tanto felice.

Harry scioglie la stretta sui miei fianchi e mi gira come una bambolina tra le sue mani, i suoi occhi verdi ed inquisitori mi guardano da sotto le ciglia e non riesco ad abbandonare il sorriso che abbellisce le mie labbra.

«Vado a prendere delle cose in macchina, riesci a stare da sola per qualche minuto?» domanda inclinando il capo.

Mi acciglio, « Certo che si, perché non dovrei riuscirci?».

« Non lo so... Saresti capace di farti male anche in una stanza vuota come questa.» scherza.

Mi stacco da lui fingendomi indignata, « Come sei simpatico, davvero.» borbotto.

Ride sommessamente, avvicinando il mio viso al suo. Il suo respiro è a pochissimi millimetri di distanza e rimango imbambolata a fissarlo; pendo dalle sue labbra, pazzesco. «Torno subito.».

Bacia le mie labbra un'ultima volte e sparisce dalla mia vista.

Sbatto le palpebre ancora incantata e scuoto il capo riprendendomi; Harry mi sta rincretinendo.
Scaldo le mie braccia osservando la stanza vuota; non c'è praticamente nulla, tranne un divano un po' invecchiato dal tempo ed un materasso all'apparenza appena comprato, o meglio, l'ho intuito dal nylon non impolverato che lo avvolge del tutto. Persino le luci mancano e mi domando cosa potremmo fare in una casa o comunque in una stanza come questa senza nemmeno un posto in cui poter stare comodamente. Non abbiamo nulla, solo una vista spettacolare.

In realtà non mi importa molto, non sono il tipo che pretende chissà quale posto esclusivo, mi basta solo la presenza di Harry, tutto il resto non è rilevante. Probabilmente se ci fossero le luci, queste ultime rovinerebbero la bellezza del panorama e non voglio che accada.

SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Where stories live. Discover now