56. Missione riuscita e minacce.

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Canzone per il capitolo:

Whatever It Takes - Imagine Dragons.

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Cheryl's Pov.

Frugo disperata tra i miei vestiti alla ricerca di qualche indumento da indossare per la festa di stasera, non ho la più pallida idea di cosa poter mettere ed il fatto che siano già le otto, non aiuta per niente. I jeans li scarto, troppo semplici per una festa a cui prenderanno parte persone famose o qualcosa del genere. Immagino già gli abiti succinti o troppo complicati delle donne e non ho intenzione di distinguermi dalla massa; di solito è questo quello che faccio ma stavolta, per evitare di attirare troppo l'attenzione sul mio abbigliamento, mi vestirò come loro. Opto per un tubino rosso a mezze maniche, con uno scollo al cuore non troppo profondo e con la schiena quasi del tutto scoperta. Per una volta voglio essere non carina ma bella, qualcosa che non mi è mai interessato in tutta onestà ma nell'ultimo periodo qualcosa è cambiato.

Il fatto che mi stia arrovellando l'anima ed il cervello per scegliere un abito è un grosso problema.

Indosso il tubino che disegna perfettamente il mio corpo e sospiro guardandomi allo specchio; mi sento stretta in questi vestiti che solitamente non indosso se non per estrema necessità, e non riesco a sentirmi davvero carina, figuriamoci bella. Il problema del mio fisico minuto, delle mie forme non troppo accentuate e della mia piccola statura ha causato problemi durante il periodo adolescenziale. Mi capitava di andare alle feste e di non essere notata particolarmente. I ragazzi cercavano sempre le ragazze prosperose, con un bel davanzale ed un bel sedere sodo, ciò che mancava a me che a malapena riuscivo a contenere una terza. Purtroppo ai tempi, queste cose mi pesavano parecchio, non era il massimo non sentirsi bene con sé stessi. Il disagio era sempre palpabile... ma alla fine, con il passare degli anni, avevo imparato ad accettarmi così com'ero. Non ho ricevuto la grazia divina per quanto riguarda l'aspetto fisico ma fortunatamente non pecco d'intelligenza, così mi cullo su questo aspetto e me ne frego altamente.

Stringo i miei fianchi osservando minuziosamente le scollature e mordo il labbro inferiore, non mi sentirò a mio agio conciata così.

Lancio un'occhiata al mio armadio e sbuffo, sceglierò qualcos'altro.

« Sei bellissima Cher.».

La voce di Jack ferma i miei passi e girandomi lo trovo poggiato allo stipite della porta mentre mi fissa con sguardo serio. Sa bene dei miei complessi, conosce tutto di me d'altronde, ed è per questo motivo che abbasso lo sguardo consapevole.

«Non è troppo esagerato?» domando insicura entrando la testa dentro l'armadio alla ricerca di qualcos'altro.

Lo sento sospirare, «Vieni qui.» intima avanzando in mia camera, sedendosi poi sul morbido letto.

Mi gira e seguo il suo consiglio sedendomi al suo fianco.

« Mi spieghi perché dovresti cambiarti? Il vestito ti sta da Dio! E poi, sai quante donne saranno conciate peggio di te?» domanda ovvio passando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Lo so... è che...» sussurro abbassando lo sguardo.

« Sei bellissima così Cher, pensi che a Harry non piacerai?».

Deglutisco quando la vera ragione bussa alla mia porta: il vero problema è la paura di non piacergli. So che questa insicurezza molte volte mi allontana un po' dal moro - e quindi dalle vere consapevolezze - ma non posso farci nulla.

Non rispondo alla sua domanda, il mio silenzio ha già risposto al posto mio.

Il suo volto si addolcisce quando la mia testa si poggia sulla sua spalla, « Piccola... Se a Harry non fossi piaciuta, non ti avrebbe rincorso come un cane rincorre la sua padrona. Ti ricordo, che avrebbe potuto avere donne di ogni tipo e invece ha scelto te tra tutte. Questo è tutto dire.» afferma convinto, accennando poi un sorriso.

SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Where stories live. Discover now