63. Amicizie vere e spettacolo.

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Canzone per il capitolo:

Perfect – Ed Sheeran.

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Cheryl's Pov.

Da Harry;

Sono qui, scendi piccola x.

Le mie labbra si sollevano in un sorriso e accarezzo il display del cellulare soffermandomi su quella parola finale che ha accelerato i battiti del cuore. Dopo aver passato tutta la mattina insieme, mi ha accompagnata a casa ricordandomi che stasera mi avrebbe portata in un posto, ovviamente lo stronzo non ha detto altro, e nonostante la curiosità non gli ho chiesto nulla per tutto il giorno. Anche perché so quanto possa essere irremovibile, così l'ho semplicemente salutato con un bacio sulla guancia che poi si è trasformato un vero e proprio bacio passionale, ahimè. Sono tornata a casa con un sorriso a trenta due denti che si è spento non appena mi sono accorta della figura di Sophia con un sorrisetto malizioso sul suo volto, appoggiata allo stipite della porta che mi aspettava.
So a cosa alludeva quel sorrisetto, così mi sono preparata mentalmente alle sue domande - da sottolineare indecenti - che ha sparato a raffica. All'inizio ho pensato di mentirle o comunque di non menzionare alcuni piccoli dettagli, ma ho imparato a conoscerla e so bene che non è il tipo che crede alle scuse o addirittura si accontenta di un breve resoconto del tempo passato con Harry. Sophia è così; o tutto o tutto, non c'è niente da fare.
Stranamente non mi sono ritrovata in imbarazzo quando le ho raccontato per filo e per segno quello che abbiamo fatto, giustamente non ho approfondito ma nonostante tutto non è stata insistente, si è solo limitata a lanciare piccoli urletti eccitati. Alla fine, dopo averle raccontato tutto quello che è successo con il moro, mi ha abbracciata istintivamente.
Mi sono sentita in colpa però, perché è vero che le ho raccontato tutto sin dall'inizio ma in realtà non è mai stata del tutto a conoscenza del mio passato, o meglio, di ciò che mi ha causato problemi sia con Harry che con me stessa.
Mi sono staccata infatti dall'abbraccio, annuendo a me stessa; in quel momento mi sono sentita di doverle raccontare di me, del mio passato e di ciò che mi ha cambiata rendendomi la Cheryl di oggi. Sophia mi ha guardata confusa dal mio distacco improvviso, ma avevo bisogno che lei sapesse. Sono arrivata ad un punto in cui sono super sicura di lei, della sua amicizia. Sono sicura di potermi fidare ciecamente della persona che è e non ho avuto più alcun dubbio a riguardo.

Flashback.

« Mi stai facendo preoccupare... perché quella faccia?» domanda guardandomi con sguardo preoccupato.

Scuoto il capo abbassando lo sguardo, rialzando l'attimo dopo, « Credo che tu debba sapere il motivo per cui sono cambiata, ed il motivo che sin dall'inizio mi ha spinta a rifiutare Harry. All'inizio non mi sono sentita di confessare la parte più dolorosa della mia vita, ma sono arrivata ad un punto in cui sono sicura di te, della nostra amicizia e del nostro legame.» dico, osservando come deglutisce non appena sputo fuori queste parole.

«Non sei costretta a farlo Cher, mi basta solo che tu sappia che di me ti puoi fidare. Aspetterò.» ribatte subito afferrando le mie mani e stringendole con le sue.

Sorrido confermando la mia tesi, « Sono pronta.» confermo.

Lei annuisce con titubanza e dopo l'ennesima stretta alle nostre mani, inizio il mio racconto. Le racconto del primo incontro con Nicholas, di come ci siamo innamorati pian piano e di come ero felice all'idea di aver incontrato l'uomo, che per molto tempo, ho considerato parte fondamentale della mia vita. Le racconto del mio trasferimento a casa sua, di come passavamo i giorni e dei momenti meravigliosi che ho trascorso con lui. Lei sorride e mi ascolta tutto il tempo, anche quando passo alla parte cruciale della mia storia. Le racconto dei cambiamenti avvenuti in Nicholas, del primo schiaffo e del perdono concesso, delle mie convinzioni sbagliate. Le racconto dei giorni seguenti, degli schiaffi sempre più frequenti e delle urla che ho subito, dei calci... di come mi picchiava quando era ubriaco e quando era lucido, di come non riuscivo a difendermi, di come lo perdonavo convincendomi che il suo, fosse solo un periodo di merda, di come lo amavo profondamente e di come, per questo motivo, non riuscivo a denunciarlo. Le racconto di come mi sono allontanata dalla mia famiglia, dai miei amici e dai miei progetti futuri – che poi ho ripreso di nascosto – e di come mi sono chiusa in me stessa distruggendomi lentamente. Delle volte in cui mi sono concessa a lui anche contro la mia volontà, delle notti passate a piangere e poi... del mio bambino. Le racconto della paura che ho avuto nel dirglielo, della paura che ho avuto per lui e per entrambi, delle botte che continuava a darmi e del giorno in cui ho deciso finalmente di ribellarmi, di denunciarlo.

SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Where stories live. Discover now