57. Contatti intimi e cupido.

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Canzone per il capitolo:

Look What You Made Me Do - Taylor Swift.

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Cheryl's Pov.

Il vento leggero smuove i miei capelli che non mantengono una posizione stabile ma non è fastidioso, anzi. Il fatto che ci trovassimo nel mese di maggio rende il tutto sempre meno cupo. Il cielo infatti è pieno di stelle, a differenza delle altre volte coperto da nubi pronte a scaricare litri d'acqua, ma stasera sembra tutto tranquillo. Tuttavia, i brividi riempiono il mio corpo, il vestito che indosso evidentemente è ancora troppo leggero. Harry se ne accorge poiché la sua giacca mi copre le spalle nude inondandomi del suo profumo di colonia e del calore di cui ho bisogno momentaneamente, appunto perché dentro casa il cambio di temperatura è molto palpabile.

Le sue mani mi circondano la vita con fare possessivo soprattutto quando due ragazzi dal viso a me sconosciuto passano al nostro fianco. Uno di loro infatti, non smette di guardarmi nemmeno un attimo, fin quando il suo sguardo finisce sulle braccia di Harry che stringono con vigore i miei fianchi, ed in quel momento, lo sconosciuto distoglie lo sguardo facendo finta di nulla.

Il gesto mi fa sorridere; è così assurdo che i maschi o uomini che siano riescano a capirsi solo con gli sguardi o comportamenti.

Il suo respiro mi solletica il collo e quasi sorrido, sa che soffro il solletico eppure lo stronzo me lo fa a posta, « Non essere arrabbiata.» sussurra lasciando un piccolo bacio proprio sotto l'orecchio.

Mi impongo di non cedere alle sue carezze e ai suoi baci e mi scosto di poco, proprio per fargli capire quanto sia incazzata in questo momento, « Arrabbiata è un eufemismo.» dico piccata accavallando meglio le gambe, tanto da far intravedere quella parte di pelle in più.

Sono a conoscenza dell'effetto che ho su di lui, come d'altronde lui lo ha su di me. Siamo attratti come due calamite; più ci allontaniamo e più ci ritroviamo vicini, desiderosi anche di quel minuscolo contatto che in qualche modo ci unisce in una cosa sola. E a me piace toccarlo, accarezzarlo e perdermi in tutte quelle sue caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere. Amo i tatuaggi che marchiano il suo corpo, quelle macchie indelebili che non si cancelleranno più e che se non ci fossero, non lo renderebbero Harry, unico nel suo genere. Perché anche quelle macchie rappresentano il suo essere, la sua personalità. Molte volte mi perdo ad osservarlo, pensando a quanta verità si nasconda dietro ad un semplice e banale disegno. Ed è anche per questo motivo che fremo dalla rabbia quando lo vedo con Kendall, perché devo essere l'unica a fare e ad avere tutto di lui, devo essere io l'unica beneficiaria. Il solo pensiero che avessero condiviso anche quella parte intima e di più mi manda in bestia, perché oltre alla gelosia c'è anche quella piccola parte di me intimorita ed insicura. Quella parte che mi spinge a dubitare di me, di lui e di un ipotetico noi.

«Non devi esserlo, non è successo nulla e mai succederà.» mi rassicura ma non capisce, non riesce a capire quale sia il punto.

Scuoto il capo sorridendo amaramente, « Già, avevi detto così anche quando sei andato a Los Angeles.» mormoro.

Toglie le braccia dalla mia vita e stringe le mani in due pugni poggiandosi sulle sue cosce, adesso divaricate, per concedermi più spazio, « Sarà sempre così? Tu che alla minima cosa mi rinfacci quello che è successo a Los Angeles?» domanda duramente.

Prendo un respiro profondo e mi volto per guardarlo dritto negli occhi, non capisce quant'è difficile fidarsi nuovamente di qualcuno. Ho sofferto abbastanza proprio perché ho riposto fiducia alle persone sbagliate, persone a cui avrei dato il mondo se solo avessi potuto farlo, e che mi hanno solo portata al baratro della distruzione.

SIGN OF THE DESTINY |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora