E nonostante tutto, continuai ad amare quella persona che non solo mi rese felice, ma che fu il mio più grande disastro.
Copertina: Amber_G_Keldrige
Banner personaggi: _je_sss_
Divisore: XJonSnowX
Banner Gif/Manip (1): @ettaylor27
Manip (2): Axlove...
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C A P I T O L O 32
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« Papà, fai attenzione. »
Stavo aiutando mio padre a sedersi sul divano nel nostro piccolo salotto. Mia madre era intenta a prendere la sua piccola valigia, per poi posarla sul pavimento, sotto alla soglia di quella stanza illuminata dalla poca luce proveniente dalla finestra leggermente socchiusa. Mio padre, dopo varie imprecazioni, forse dovuto ai dolori, si sedette sul comodo divano, poggiando la spalla allo schienale.
« Kara, ti ringrazio. Ah! Tuo padre sta invecchiando! » esclamò, ridendo di poco.
Gli sorrisi divertita, inchinandomi in avanti con il busto per togliergli il cappello e la sciarpa.
« Papà, se stai invecchiando tu, allora sto invecchiando anch'io » risposi con sguardo dilettato.
Mia madre rise, prendendo posto vicino a suo marito che le cinse i fianchi, attirandola a sé. Li guardai sorridendo, poi, dopo essermi tolta il cappotto e la sciarpa ed averli appoggiati sulla poltrona, mi voltai nuovamente verso ai miei genitori, sfoggiando un dolce sorriso.
« Vi preparo un po' di the? » domandai, aggiustandomi il maglione lungo i fianchi.
Mia madre annuì, rivolgendomi un simpatico sorriso, mentre mio padre sbuffò, contrario.
« Abbiamo tempo anche dopo per il the. Kara, figliola, raccontami un po' come vanno le cose » disse, picchiettando con l'indice sul posto vuoto di fianco a lui.
Mi strinsi nelle spalle, massaggiandomi un polso con insistenza. Parlare con i miei genitori, era da sempre stato un momento di tranquillità per me, ma da quando Michael era entrato a far parte della mia vita, parlare con loro mi inquietava paura. Sapevo benissimo che, in un modo o nell'altro, la fatidica domanda "come vanno le cose tra te e Michael?" sarebbe arrivata, cercavo in tutti i modi di evitare la questione. Ma da una parte, riconciliarmi con la mia famiglia, dopo tanto tempo, era come ritrovare un diario segreto perduto. Sapevano ogni mio piccolo segreto e anche i minimi particolari sarebbero loro saltati all'occhio. Annuii piano, avanzando verso alla loro figura seduta, prendendo posto vicino a papà che non esitò ad accorgermi la spalla con le sue braccia muscolose. Sospirò rumorosamente, schiarendosi subito dopo la voce, poi, dopo avermi stampato un dolce bacio sulla tempia, mi aggiustò i capelli, proprio com'era solito fare.
