Capitolo 76

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C A P I T O L O 76

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C A P I T O L O 76

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Vagavo nervosa da una parte all'altra della piccola stanza, accompagnata dal tintennio dell'orologio da parati che segnavano le mezzanotte passate.
Mamma si era addormentata poche ore fa sul divano, mentre eravamo intente a guardarci uno dei cartoni animati che ero solita vedere quando il tempo faceva freddo e per quello non andavo a scuola.
Stare in sua compagnia, in quel modo, mi riportò in mente molti ricordi che pensavo avessi cancellato.
Papà non si era ancora svegliato ed io non ero ancora riuscita a sentire la voce di Michael.
Era bello ritrovarsi a casa, nonostante il malgrado momento.
Era piacevole per me, svegliarmi ogni giorno, sapendo che avrei poi trascorso la giornata in compagnia di mia madre.
E lei, dal canto suo, poteva affermare la stessa cosa.
Lanciai un'occhiata attorno, osservando per la seconda volta i particolari di quella piccola stanza che da sempre era stata il mio nascondiglio perfetto.
Una cornice dai ricami quasi antichi catturò la mia attenzione e prima che potessi avanzare in sua direzione, mi bloccai.
Una bella fanciulla era il soggetto dello scatto e subito realizzai chi fosse: Jane.
Nonostante gli anni passati a cercarla, ad aspettare un suo ritorno, i miei genitori speravano di riabbracciarla ancora.
Non avevano smesso di sperare.
Sospirai, avanzando verso al letto ancora intatto di mia sorella, per poi prendere posto.
Accarezzai la fodera azzurra che tanto amava e il cuscino sistemato alla testiera del letto.
Ed ecco percepire il cuore in subbuglio e il famoso nodo alla gola che tanto mi ostacolavano nel respirare.
Non ancora.
Chiusi gli occhi, cercando di regolare il respiro divenuto quasi affannoso.
Ripromisi a me stessa che per lei non avrei mai più sofferto, ma il pensiero e l'idea di non averla più al mio fianco mi rendeva debole.
Anche dopo anni.
Presi un ultimo lungo e grande respiro e subito dopo udii qualcuno bussare alla porta.
Mi alzai, perché ad invitarla ad entrare non ne avevo il coraggio.
Socchiusi la porta lentamente e dall'altra parte intravidi la figura di mia mamma stretto in un abito serile che spesso indossava.
I suoi capelli erano legati in una coda bassa e l'aria stanca che trapelava nel suo sguardo affranto arrestò la mia attenzione.
Le rivolsi un'occhiata preoccupata e lei in risposta mi sorrise appena.

HeartbreakerWhere stories live. Discover now