Capitolo 34

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C A P I T O L O 34

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C A P I T O L O 34

Eravamo in viaggio ormai da tanti minuti e, più il tempo scorreva, più mi sembrava di cadere nel baratro di un silenzio assoluto, quasi tombale

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Eravamo in viaggio ormai da tanti minuti e, più il tempo scorreva, più mi sembrava di cadere nel baratro di un silenzio assoluto, quasi tombale.
Michael non aveva aperto bocca nemmeno per domandarmi come stessi, limitandosi ad osservare con discrezione fuori da quel finestrino oscurato.
Ero seduta vicino a lui, poco distante dal suo corpo, da cui, un dolce profumo di vaniglia arrivava fino alle mie piccole narici, invadendoli.
Tenevo la mia borsa sulle gambe, stringendomi nelle spalle quasi con imbarazzo.
Javon e Bill erano intenti a scambiarsi opinioni su una cosa che non sentii nemmeno, arrivando pure a ridere come due vecchi amici.
Avrei voluto tanto anch'io aprire un argomento con lui, ma egli era troppo impegnato ad osservare il paesaggio monotono scorrere sotto alle sue iridi scure, nascoste da un paio di lenti scure.
Roteai leggermente gli occhi, rilasciando un sospiri frustato.
Stavamo viaggiando da così poco tempo, ma i minuti passati in macchina con la sua presenza, sembrava fermare il tempo.
Poggiai la testa contro al finestrino, chiudendo per un breve lasso di tempo, i miei occhi stanchi.
Mi serviva proprio una bella rilassata, sopratutto dopo aver passato una notte a camminare da una parte all'altra della mia piccola ma confortevole stanza.
Non ero riuscita a dormire per mille pensieri e preoccupazioni che tutt'ora invadevano la mia testa, portandomi ad uno stato paranoico.

« Va tutto bene? »

Una voce roca mi destò dai miei pensieri, obbligandomi ad aprire gli occhi.
Quella voce. Oh sì! La conosco!
Mi voltai verso alla sua direzione, incontrando il suo viso contratto in un espressione che non seppi per niente decifrare.
I suoi occhi color pece mi scrutavano con attenzione, percorrendo ogni centimetro della mia pelle con decisione, quasi volesse studiare ogni suo particolare.
Increspò le sue labbra, passandoci sopra di poco la lingua, bagnandole infine.
Poi, con un semplice sospiro, si fermò ad osservarmi.

« Sì. Sto bene » replicai, accennandogli un dolce sorriso.

« Sicura? » mi chiese, abbassando di poco il volto per potermi osservare meglio negli occhi.

Annuii, mordicchiandomi il labbro inferiore.

« Tu come stai? » domandai a mia volta, rivolgendogli uno sguardo lene.

HeartbreakerWhere stories live. Discover now