Capitolo diciannove.

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Mia Esposito.

A volte mi è capitato di sognare ad occhi aperti, di immaginarmi in una città lontana dalla mia ed è stata dura capire che in realtà era ancora ferma nelle mura di casa.

È bello stare con la propria famiglia, frequentare i soliti posti ma conoscere nuove cittá è davvero meraviglioso.

Non ho mai avuto la possibilità di viaggiare ed ora che sono qui a Barcellona, a stento riesco ancora a crederci.

"Mia, muoviti!" L'urlo di Rebecca da fuori l'aeroporto mi riporta alla realtà. Sono ferma in mezzo a tantissima gente, con una valigia nella mano destra. Imbarazzata, esco e raggiungo i miei amici.

"Accidenti Mia, sei un caso perso!" Mi prende in giro Fabio ed io gli faccio la linguaccia.

"Ragazzi, ho chiamato il taxi. Arriva tra cinque minuti." Ci annuncia Tomas e dopo precisamente quattro minuti e cinquantotto la vettura arriva.

In macchina osservo fuori dal finestrino il paesaggio che si presenta, è una bella giornata di sole, ma sono sicura che presto si oscurerà perché è quasi sera.

Il taxi si ferma davanti ad una casa bianca, non tanto grande ma neanche tanto piccola. I ragazzi ci aiutano a scendere le nostre valigie, mentre Tomas bussa al campanello.

Ci viene ad aprire una ragazza bassina, con i capelli legati in uno chignon. Appena vede Tomas praticamente gli salta addosso.

"Tomas,que lindo verte!" Esclama lei e lui le sorride. "Antonia te extrañe tanto!" Esclama lo spagnolo, stringendola a sé.
"Como creciste primito" Afferma lei, scompigliandogli i capelli. Io e i ragazzi non ci stiamo capendo assolutamente nulla.

"Ragazzi, lei é mia cugina Antonia, prima ellos son Fabio, Rebecca, Mia, Marina, Matteo y Rebecca. Habla en italiano, no entienden el español"

"Oh okay, entrate ragazzi"

La casa è davvero meravigliosa e neanche troppo accessoriata, è sobria ma bella allo stesso tempo.

Ci ritroviamo davanti ad un uomo con la barba bianca e un viso molto dolce, che Tomas abbraccia con affetto e ad una donna con i capelli a carré, ugualmente bianchi.

"Tomas, tesoro mio!" Dice la donna e praticamente lo stritola, deve essere sua nonna. "Nonna, mi sei mancata tanto!" Esclama Tomas con un sorriso.

"Loro sono Fabio, Mia, Matteo, Marina e Rebecca" I nonni di Tomas ci sorridono. "Ragazzi, loro sono mia nonna Cecilia e mio nonno Sebastian"

"Piacere di conoscervi." Dice Rebecca e il mio migliore amico la guarda come incantato.
Lei arrossisce, e tutti ce ne accorgiamo...io faccio una finta tosse e finalmente tornano nel nostro mondo.

"Venite ragazzi, vi mostro le camere." Ci dice Antonia. Tutti la seguiamo lungo il corridoio, fin quando non ci troviamo di fronte a due camere l'una di fronte all'altra. "Allora, le ragazze stanno in questa e i ragazzi in quella" Tutti annuiamo ed entriamo nelle nostre rispettive stanze.

"Wow che bella!" Esclama Marina appena entriamo, ed ha proprio ragione. È bella spaziosa e ci sono due letti a castello, le pareti sono color panna e su di esse sono attaccati vari poster, come quelli di Zac Efron.

"Doveva essere della sorella di Jorge" Commenta Rebecca mentre sistema le sue cose.

Dopo aver sistemato i vestiti in valigia, Cecilia ci chiama avvisandoci che è già ora di pranzo. Scendiamo tutti in cucina e la famiglia Suarez è già seduta a tavola.

Cecilia è un'ottima cuoca e ci ha preparato un pranzo spettacolare, a base di carne di manzo e patatine fritte, che io adoro.

Lorenzo Insigne.

"LOVE ME LIKE YOU DO, LO LO LOVE ME LIKE YOU DO, TOUCH ME LIKE YOU TO TO TOUCH ME LIKE YOU DO." Canta, o meglio urla, Dries con le cuffie nelle orecchie. La gente ci fissa e questo non è un bene.

"Ehi amico,basta." Lo scuoto ridendo ma lui continua a cantare. Gli tolgo una cuffietta dall'orecchio. "BASTA DRIES." Finalmente mi ascolta e stoppa la canzone, sbuffando.

"Amico, smettila di urlare. Mi stai mettendo in imbarazzo!" Esclama, notando gli sguardi fissi su di noi.
"IO? Ma se tu stai praticamente stonando da mezz'ora!" Mi difendo ma lui non mi sta ad ascoltare e si mette un dito sulle labbra come per farmi capire di stare zitto.

"Sappi che ti odio." Gli dico lasciandomi cadere sul sedile.
"Lo so che in fondo mi ami,Lorenzino." Mi dice con la voce da femmina.  "Tanto, Driessina" Dico e poi scoppiamo a ridere entrambi.

Con i pensieri confusi mi addormento, mentre Dries parla di qualcosa a me sconosciuto. Quando mi sveglio, cioè quando Dries mi scuote e mi sveglia urlando, noto che siamo finalmente atterrati.
Hola Barcelona.

Angolo autrice:
Sia Mia, sia Dries e Lorenzo sono atterrati a Barcellona.
Riusciranno i due calciatori a trovare la ragazza?
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento o una stellina.❤️⭐️

La musica non c'è; Lorenzo InsigneWhere stories live. Discover now