Capitolo ventidue.

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Mia Esposito.

Oggi il Napoli gioca contro l'Atalanta, per cui adesso Lorenzo si trova a Bergamo, mentre io, da pochi giorni, sono tornata a casa.
Mi manca già tantissimo, anche perché, da quando ci siamo fidanzati, siamo stati davvero poco insieme.

Quando è arrivato in hotel mi ha chiamato ed abbiamo deciso di fare face time. Alla nostra videochiamata hanno partecipato anche Luigi Sepe e Hysaj, che sono in camera con lui.
Dopo si è aggiunto anche Dries che, come suo salito, ha fatto battutine e facce scherzose.

Prima di staccare, ho augurato loro buona fortuna e il belga mi ha promesso che si sbloccherá e farà gol. Spero vivamente che sarà così, perché so quanto i ragazzi tengano a vincere quest'anno.

Non ho parlato con Lorenzo della dichiarazione di Matteo, in fondo non è così importante dirglielo. Anche perché, nei giorni seguenti a Barcellona, il cugino di Rebecca si è comportato normalmente con me, a parte qualche sguardo di troppo.

Per quanto riguarda la relazione con Lorenzo, mio padre non sa nulla e per ora non ho intenzione di raccontarglielo. È una storia troppo lunga e voglio che passi un po' di tempo, per capire se sarà duratura o meno.

Alle 12 e 30 io e papà ci troviamo davanti alla tv. Abbiamo pranzato in fretta per poter guardare la partita, con l'ansia che ci divorava. Una volta cominciato il match, però, l'ansia svanisce completamente.

Mi diverto a vedere i ragazzi giocare, ci mettono il cuore e questo lo sanno tutti. Il primo tempo finisce con lo 0-0 e papà già si sta mangiucchiando le unghie, nervoso.
Non perdo tempo e mando un messaggio a Lorenzo su whatsapp. Ho da poco il suo numero, ce lo siamo scambiati proprio a Barcellona.

A: Amore 💘
State andando benissimo, non arrendetevi.
Io credo in voi e soprattutto in te ❤️

Da: Amore💘
Grazie per il sostegno, amore.
Ce la metteremo tutta ❤️

La partita ricomincia e al 65' il risultato cambia, con un gol di Dries. Urlo a squarciagola e ballo come la pazza, contenta perché è riuscito finalmente a sbloccarsi. I miei due nani preferiti si abbracciano e poi si voltano verso la telecamera, facendo una "M" con le mani.

Sorrido emozionata e immagino che loro siano qui davanti a me, per poterli abbracciare.
È incredibile come mi sia affezionata a quei ragazzi in così poco tempo. Dries è il fratello che non ho mai avuto, mi fa ridere, mi consola, è sicuramente, assieme a Rebecca e Tomas, uno dei miei migliori amici.

E Lorenzo...beh, Lorenzo è la felicità. Quando sono con lui non mi annoio mai, è capace di farmi stare bene solo con un sorriso...è coraggioso, tenace, testardo. Sono le caratteristiche che mi hanno maggiormente colpita...la sua testardaggine l'ha portato a Barcellona.

La partita finisce così ed attendo circa un quarto d'ora per chiamare Lorenzo, rintanata nella mia camera. "Amore" Risponde con il fiatone. "Amore, siete stati grandiosi! Dì a Dries che sono fiera di lui" Sento in sottofondo una confusione assurda e poi il belga che urla "Miuccia mia", facendomi ridacchiare.

"Sei in vivavoce...ma adesso esco un attimo, sti sciemi nun me fanno capì manco o cazzo!" Dice il mio ragazzo e man mano sento il casino diminuire. "Finalmente...ma comunque, com'è sto fatto che sei fiera di Dries? E io?" Domanda con una voce soave.

"Io sono sempre fiera di te, stupido. A che ora tornate?" Chiedo curiosa, sedendomi a gambe incrociate sul letto. "Penso verso le sette e mezza...voglio stare con te" Mi confessa e mi mordo il labbro inferiore. "Purtroppo papà sta a casa"

"Beh, potresti venire da me" Propone entusiasta. "E come dico a papà?"
"Dici che vai da Rebecca, che ne so! Ti passo a prendere appena esco dall'aeroporto, niente scuse. Mo vado a fare la doccia, ciao amo' " Non mi lascia ribattere, che ha già staccato.
L'ho già detto che è testardo?

Alle sette entro in doccia (ero ancora in pigiama) e, una volta uscita, indosso qualcosa di comodo. Mi trucco un po' perché sembro un cadavere completamente struccata e guardo l'orario: sono le sette e trentacinque, l'aereo dovrebbe essere atterrato.

Passa circa una mezz'oretta prima che Lorenzo mi avvisi con un messaggio che è sotto casa mia. "Papà, vado da Rebecca" Gli annuncio, scesa di sotto. "Okay, ti devo venire a prendere?"
"No, penso che mi dia un passaggio Tomas" Lo rassicuro e gli do un bacio sulla guancia.

Esco e l'aria fredda mi da rabbrividire. Mi strigo nel cappotto e raggiungo velocemente la macchina di Lorenzo. "Buonasera" Mi dice, con un sorriso malizioso. Sorrido dolcemente e mi avvicino, per poi far unire le nostre labbra.

"Mi sei mancato" Sussurro, mentre mi accarezza la guancia. "Anche tu, avrei voluto vederti allo stadio" Ammette, abbassando lo sguardo. "Alla prossima a Napoli ci sarò" Lo rassicuro, accarezzandogli la mano.

Guida fino ad arrivare a casa sua. Resto a bocca aperta quando vedo le dimensioni della sua abitazione...insomma, so che per quanto riguarda il denaro non sta messo affatto male, ma è davvero gigantesca.

Entriamo e un piacevole calduccio mi avvolge. "Ho acceso i termosifoni" Mi avvisa e si toglie la giacca, appendendola all'attaccapanni, poi fa lo stesso con la mia. "Lei è andata via?" Domando, riferendomi chiaramente a Jenny.

"Sì, per il momento sta dai suoi genitori con i bambini" Mi spiega e sospira. "Vi tenete in contatto?" Chiedo curiosa. Non sono gelosa, è solo per informazione.
"Solo per Christian e Carmine" Chiarisce, guardandomi dritto negli occhi.

"Non sono arrabbiata, Lore. Per me se sei in contatto con Jenny non c'è alcun problema... l'hai lasciata e questo mi basta" Sorride contento e mi bacia con passione. Probabilmente le mie parole gli hanno fatto bene.

Ci sediamo sul divano ed io accendo la televisione, mentre lui ordina una pizza. Guardiamo un film a caso che trasmettono su Italia 1, mentre ci coccoliamo e ogni tanto scambiamo dei bacetti.
Dio, lo amo così tanto.

La musica non c'è; Lorenzo InsigneWhere stories live. Discover now