Capitolo 2

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C'è stata una lunga discussione fra mia madre e mio padre che si è prolungata fino ad ora, ormai sera tardi, quando, di solito, si dedicavano alla lettura di un libro nel loro caldo letto.
Le parole si odono perfettamente in tutta la casa e nonostante accade spesso da quando Azzurra non è più a casa, mio fratello Giacomo continua a venire da me cercando di ignorare i miei che litigano.

Mi basta fargli qualche carezza fra i capelli che sento il suo respiro farsi più pesante, segno che il sonno è arrivato.
Non so come ma anche io cullata dal suo respiro mi addormento in un batter d'occhio.

***************

"Giuseppe! C'è un tedesco fuori dalla porta!" sento urlare mia madre.
Facendo attenzione a non svegliare Giacomo mi alzo e percorro il corridoio fino ad arrivare in cucina dove mia madre sta cercando di non avere un attacco di panico.

Mio padre non sembra dare segni di vita e quindi tocca a me, una diciassettenne tutt'altro che bella, aprire la porta al nemico.

Titubante apro e l'uomo che mi trovo davanti mi fa venire i brividi.
I suoi occhi sono verdi, un verde intenso,i suoi capelli castani, il suo corpo ben scolpito.
Ma la cosa più intimidatoria è l'altezza che sarà due volte la mia, eppure sono abbastanza alta.
Non è il solito tedesco ariano ma pur sempre un tedesco.

"Salve sono qui per parlare con Giuseppe" dice con accento palesemente tedesco.

"Oh e lei sarebbe?" dico cercando di essere garbata.

"Il tuo miglior amico o il tuo peggior incubo, dipende tutto da voi. Lei invece? " dice saccente e inquietante.

"Io sono Amelia, la figlia di Giuseppe."

"Beh Amelie dovresti andarlo a chiamare, di solito a quelli che mi fanno aspettare taglio la testa."

Das ist für dich AmelieWhere stories live. Discover now