Capitolo 37

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Continuo a camminare spedita verso il minibar.
Non ho intenzione di farmi rovinare la serata da lui.

È tornato dopo 2 anni senza dare alcun tipo di spiegazione, è tornato quando io mi stavo abituando alla sua assenza ed ha scombussolato tutto, ancora.

"Una Vodka liscia." chiedo ad un barista.

"Ecco a lei." dice passandomi il bicchiere.

La bevo tutto d'un sorso e torno in pista per scatenarmi.

Non sono mai stata una tipa che attira l'attenzione, sopratutto per il mio aspetto, ma stasera ne ho tutto l'intento.

Trascino Giovanna con me ed iniziamo a ballare come delle pazze sotto gli occhi increduli di tutti.

"Ame ma sei tu, sei davvero tu?" mi chiede Giovanna ridendo.

"La versione migliore di me." le rispondo facendo un occhiolino.

In un batter d'occhio due soldati ci si avvicinano ed iniziano a ballare con noi.

La situazione diventa sempre più calda ed io, troppo ubriaca per rendermene conto, continuo a ballare.

"Vieni con me" mi sussurra uno dei due.

Mi prende per la mano e mi porta in un vicoletto.

"Cosa facciamo qui?" chiedo leggermente impaurita.

"Tutto quello che vuoi tesoro." risponde con un ghigno.

"Vorrei solo tornare a ballare..." sussurro.

"Balleremo in altri modi, te lo assicuro." dice iniziando a baciarmi il collo.

Poi lentamente sale fino a baciarmi le labbra.
Poi, presa da un impeto di coraggio, ricambio anche io.
Che sarà mai un po' di divertimento?

Il bacio si fa sempre più intenso ed io non posso che ricordare il mio primo bacio con Mark, nel suo ufficio.

Così dolce e casto, tutto l'opposto di questo.

Il soldato inizia a deviare la sua scia di baci ed io inizio ad essere infastidita.

"Adesso basta." dico con tono fermo.

"Basta lo posso dire solo io, carina." dice riprendendo a baciarmi.

"Lasciami andare!" dico alzando la voce.

Lui sembra arrabbiarsi ed inizia a picchiarmi, sempre più forte.

Questa è la vita reale, non ci sarà nessuno a salvarmi.

Dopo 10 minuti mi lascia a terra ansimante, piena di lividi e sangue.

Non ho nemmeno la forza di piangere.
Vorrei solo urlare, urlare per il dolore mentale.

Nella mia testa c'è un urgano e non ha intenzione di fermarsi.

Das ist für dich AmelieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora