Capitolo 10

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Sapevo che sarebbe finita così.
Cosa mi sarei dovuta aspettare da un nazista?
Eppure credevo fosse diverso, credevo meritasse una possibilità.
So cosa vuol dire non avere la vita che si vorrebbe e non essere ciò che si è realmente ma con Himmler mi sbagliavo.
Credevo si sarebbe guadagnato la mia amicizia.
Gli sarò sempre grata per avermi salvata ma è colpa sua se sono stata sparata.
Ed ha anche il coraggio di chiamarmi ragazzina.

Come previsto dal generale alle 8.30 la domestica mi porta la cena.
Devo dire che qui sembra tutto perfetto.
Pare che nulla abbia risentito della guerra.

Insieme alla cena la donna mi ha portato un libro "l'enigma della chiave d'argento".
Non sapendo cosa fare mi immergo nella lettura.

Il romanzo è davvero stupendo.
Parla dell'omicidio dell'usuraio Hervey Lyne, sembra subito una faccenda complicata. Molti i moventi e altrettanti i possibili assassini: la morte di uno strozzino, infatti, rende un servigio a tutti i suoi clienti. Tante, quindi, le piste investigative da seguire e un unico indizio: una chiave d'argento macchiata di vernice fosforescente. È subito un mistero quale porta apra e perché sia sporca di vernice. Sono innumerevoli le ipotesi dell'investigatore Smith di Scotland Yard. Intanto, uno dopo l'altro, i delitti si susseguono inesorabili.

Sono le 23.30 quando decido di lasciare il libro che avrei continuato l'indomani.
Mi sdraio sul comodo letto e inizio a pensare.
Sta succedendo tutto così in fretta.
La morte di mio padre e mio fratello, mia madre ammalata, io che salvo un nazista, il generale Himmler...

Se un mese fa se qualcuno mi avesse detto che sarei finita a casa di un tedesco gli avrei riso in faccia.

Il suono della sirena che indica i bombardamenti mi fa alzare di soprassalto.
Il panico mi assale.
Cosa succede ora?

Il mio fianco mi impedisce di fare movimenti rapidi così, lentamente, mi alzo ed esco dalla mia stanza.
Non lo avevo ancora fatto prima.
La dimora è enorme, strutturata su due piani, ma ora non è il momento di pensarci.
Non vi è traccia della domestica ed io sono sempre più impaurita.

Non voglio passare un secondo di più qui.
Anche se non dovrei inizio a scendere le scale con fatica.
A metà tragitto il fianco inizia a punzecchiarmi.
La ferita si è aperta,ancora.

Continuo a camminare cercando il generale mentre fuori i bombardamenti continuano.
Mi accascio a terra stanca e disperata.
La perdita di sangue mi stordisce e non mi permette di avere il pieno controllo della situazione.
Adesso ho davvero paura.

Das ist für dich AmelieWhere stories live. Discover now