Capitolo 15

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Furiosa mi alzo ed esco dal bunker.
Non voglio restare qui un secondo di più. Non voglio vedere ancora la sua faccia.

Esco dalla porta di casa sua sbattendola e mi avvio verso la mia di casa. Sono passati mesi da quando sono dal generale.
Non sarà più lo stesso senza mio fratello ma devo andare avanti.

Arrivo davanti alla porta di casa ed entro. Mia madre è seduta a lavorare a maglia.
Il suo volto sembra invecchiato notevolmente e i suoi movimenti sembrano essere molto più lenti.

"Mamma..." dico a bassa voce.

Lentamente alza la testa e i suoi occhi si riempiono di lacrime.

"Figlia mia" dice alzandosi per abbracciarmi.

Scoppiamo entrambe in lacrime e il nostro abbraccio dura più del previsto.
Passiamo tutta la sera a parlare mangiando il mio piatto preferito.

"Sai, il generale Himmler è stato più umano di quanto credessi. Questo non vuol dire che io lo approvi, odio i tedeschi, ma almeno lui non ci vuole morte. Come ti ha trattata? " dice mangiando un cucchiaio di zuppa.

"Sono stata cosciente solo un giorno.." dico sviando l'argomento.

"E come ti è sembrato?"

"Perché me lo chiedi?"

"Non so, quando è stato qui sembrava davvero preoccupato per te."

"Mi ha salvato la vita, nient'altro, non ho nessun tipo di rapporto con lui."

"E non devi averne. Vorrei ricordarti che quelli come lui hanno ucciso tuo padre."

"Non ne avrò. Puoi stare tranquilla." dico alzandomi per salire in camera mia.

Perché mi sento così?
Perché non riesco a smettere di pensare a lui?
Non posso essermi innamorata di lui, non posso.

Sono una tipa molto strana,
Ci sono giorni in cui voglio disperatamente un abbraccio, ed altri che se mi tocchi ti uccido. Sono cresciuta con la diffidenza stampata nel cuore, ma poi mi aggrappo a chiunque mi dia un briciolo di amore. Sono malata di incompletezza e illusioni. Ho degli sbalzi d’umore assurdi. Ogni volta che cerco di allontanare qualcuno sono terrorizzata all’idea di riuscirci davvero. Ho migliaia di difetti cuciti addosso.

Alla fine il bello dell'amore è proprio il fatto di potersi innamorare di chiunque. “È solo un amico” ma poi ti innamori. “È antipatico” ma poi ti innamori. “Siamo così diversi” ma poi ti innamori. “Abitiamo lontanissimi” ma poi ti innamori. L'amore non si sceglie, l'amore ti sfonda la porta di casa e ti trascina da chi gli pare.

Chissà come ci si sente ad essere talmente belli da attirare l'attenzione della persona che ci piace, magari mentre si è distratti, subito dopo essersi lasciati la porta alle spalle in uno di quei giorni dove non vuoi vedere nessuno perchè non ti piaci.
Chissà come ci si sente ad essere pieni di amici, di quelli veri però.
Come ci si sente quando si ha la certezza che non si rimarrà da soli a casa, che un posto per te ci sarà sempre.
Chissà come ci si sente ad essere sempre la prima scelta, a non sentirsi mai esclusi, mai messi in disparte, mai inutili, mai ultimi.
Chissà come ci si sente ad avere fiducia in sè stessi, a consegnare un compito con la certezza di aver preso un nove, a svolgere i sudoku con la penna, a dare un bacio coscienti che verrà ricambiato.
Chissà come ci si sente ad essere amati, ma amati sul serio, senza aver paura di perdere e perdersi.
Amarsi di quegli amori che non vengono scritti sui muri, ma sulle pagine di un libro.

Eppure basterebbe così poco per calmare queste mie paure e questi miei problemi. Basterebbero semplicemente due braccia che mi stringono, che trasmettono sicurezza, che accolgano tutto ciò senza dire nulla.

Das ist für dich AmelieWhere stories live. Discover now