Capitolo 5

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Il mio cammino verso la mia modesta casetta sembra non terminare più.
Evidentemente il mal di testa non contribuisce.

"Lasciami stare" sento urlare da una voce femminile alla mia destra.

"Vattene!" sento dire dalla stessa voce.

Un altro urlo acuto mi smuove.
Inizio a correre nella direzione dalla quale arriva la voce.
Non so perché ma c'è qualcosa di strano, di cupo, quasi lugubre.

Corro come non ho mai fatto ed arrivo dinanzi ad una casa apparentemente disabitata.
La porta è socchiusa e le finestre rotte, sembra quasi che qualcuno le abbia frantumate con un bastone o qualcosa di simile.

Lentamente entro.
Lo scricchiolio della porta mi tradisce ma le voci non smettono.
Cammino sino ad un'altra porta che è socchiusa.
L'ansia mi assale quando vedo il generale Himmler con una pistola puntata alla tempia.
Dietro di lui una donna morta a terra.

L'uomo con la pistola pare un popolano, una persona che ho già visto.
Mi pare di aver già osservato quegli occhi gelidi.

"Tu! TU! HAI DATO L'ORDINE DI DAR FUOCO ALLA CHIESA DENTRO LA QUALE C'ERA MIA FIGLIA!" dice l'uomo.

"Signore non potevo fare altro, dentro quella chiesa c'erano solo oppositori del Reich, stavano preparando un omicidio di massa." risponde fin troppo tranquillo.

"Oppositori del Reich eh?" ridacchia l'uomo. "Mia figlia era stata COSTRETTA ad opporsi a questa merda quando un tuo soldato l'ha violentata ed è rimasta incinta!!" sputa acido.

"I miei uomini non chiedono il permesso a me di fare queste cose, io non ne ero al corrente. Il che non vuol dire che io sia pentito. Io sono fedele alla mia patria e lo sarò per sempre. Loro andavano eliminati" risponde coraggiosamente.

In questo momento mi verrebbe voglia di schiaffeggiarlo.
Come gli viene in mente di fare il saputello saccente in questo momento?

"Bene allora io eliminerò te. Si chiama codice di Hammurabi." dice buttandolo violentemente a terra e puntandogli la pistola addosso.

Non so perché ma dentro di me qualcosa di smuove.
Non posso lasciarlo morire, insomma è pur sempre un essere umano. È solo per pietà.

Impulsivamente apro la porta e i suoi occhi verdi ricadono sulla mia figura.
Ma questa volta da essi traspare qualcosa.
Non paura, non terrore ma sorpresa.

"E tu chi sei piccola fanciulla?" dice in modo inquietante.

"Lei non c'entra" dice il generale.

"Oh e così la conosci non è vero?" dice guardandomi.

"No, io non so chi sia" ribatto.

"Si certo, come no. I tuoi occhi dicono il contrario."

Deglutisco con difficoltà.
L'ansia mi assale.
Perché devo sempre cacciarmi in queste situazioni?

"Bene ho deciso!" esordisce l'uomo.
"Ucciderò lei. Si vede che ci tieni. Così soffrirai lentamente come me." dice puntandomi la pistola addosso.

Das ist für dich AmelieWhere stories live. Discover now