Capitolo 21

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Vengo trascinata contro la mia volontà in una specie di stanzino.
Finalmente la mano che non mi permetteva di muovere mi lascia e riesco a voltarmi.

I miei occhi si incastrano nei suoi, ancora.
Mark è davanti a me dopo un mese in cui non si è fatto vivo, nemmeno per insultarmi.

I suoi occhi sembrano non voler lasciare i miei. O forse è il contrario?
La verità è che ora per lui provo solo rabbia, tanta rabbia.

"Che fai qui?" la sua voce è gelida,così fredda da farmi venire i brividi.

"Mi ci hai trascinata tu." rispondo girandomi.

"Intendo fuori dalla cella." dice avvicinandosi.

"Io intendo in prigione invece." dico voltandomi verso di lui, trovandomi a pochi palmi di mano dalle sue labbra.

Sono io a scostarmi stavolta perché, come ho detto, nei suoi confronti provo solo rabbia.

"Dovresti tornare in cella."

"E tu dovresti andare al diavolo, sai?!"

Lo vedo irrigidirsi notevolmente e i suoi occhi sembrano essere diventati più scuri.

"Tu hai tradito la mia fiducia."

"TU HAI TRADITO LA MIA FIDUCIA!" ripeto urlando. "Io ti avevo dato la possibilità di dimostrarmi che fossi diverso da tutto questo ed invece non è così. E sai cosa fa più male? Il fatto che io stavo iniziando a volerti bene. Ma si tanto cosa ti interessa? Sono solo una ragazzina, no? " dico accasciandomi a terra.

Lui, sotto il mio sguardo incredulo, si siede di fianco a me.

"Non capisci che l'ho fatto per te, per noi?" dice guardandomi.

"Punto 1:non esiste nessun noi.
Punto 2:mi trovi felice in prigione!?"

"Se non ti avessi arrestata tutti avrebbero capito che..." dice titubante.

"Che?!" lo incito.

"Ho un debole per te."

"Si certo, come no. HAI UN DEBOLE PER ME E MI METTI IN PRIGIONE. Ti prego, questa potevi risparmiartela."

"Ti prego, guardami."

Non gli ho mai sentito chiedere qualcosa pregando.
Sarà per questo che mi giro verso di lui.

"Non ti farei mai del male." dice sicuro. "Non volevo farti soffrire, te lo giuro. È solo che ogni volta che trovo qualcuno che possa rendermi felice lo faccio scappare perché ho paura di poter fargli del male o ferirlo. Non voglio che tu sia parte di questa guerra, per questo sto facendo di tutto per farti stare lontana da me. Ma io non sono così. Adoro leggere, ridere, cucinare, raccontare storie ma soprattutto parlare con te. Ma come posso pensare a te in modo felice se ho il terrore che tu possa morire, o ancor peggio, ospitare altri ebrei e farti scoprire da un generale meno clemente? Non voglio perderti, davvero. "

Il suo discorso mi provoca emozioni contrastanti.
In questo momento non so se fidarmi ancora delle sue dolci parole o cancellarlo dalla mia mente per sempre.
Non ho il tempo di pensarci che le sue labbra si posano con foga sulle mie.

Das ist für dich AmelieWhere stories live. Discover now