Capitolo 36

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Nonostante le mie parole di sdegno mi trovo a questa festa che, devo ammettere, non è niente male.

Finalmente sento un po' di musica dopo tutto questo tempo. Le persone sorridono come se la guerra fosse svanita, come se si fossero dimenticati in che clima viviamo.

C'è da dire però che le persone che si trovano qui sono per la maggior parte tedeschi : generali, militari e tutti coloro che hanno in mente solo il Reich.

Tutti loro in questo momento sembrano così umani.
Com'è possibile che questi volti sorridenti non esiterebbero ad uccidere? Uccidere degli innocenti per giunta...

"Vuoi qualcosa da bere?"

"Si, qualcosa di forte perfavore Gio, ne ho proprio bisogno."

"All'arrembaggio! Missione alcool in corso!" dice ridendo.

Incredibilmente mi permetto anche io di ridere a quella sua battuta.
È sempre così solare, una persona ammirevole ed indipendente.
Tutto ciò che io non sono ma che vorrei essere.

"Ecco a te" dice passandomi uno shottino.

"Cos'è?" domando fissandolo.

"Whiskey." afferma soddisfatta.

Facendomi coraggio mando giù il liquido tutto d'un fiato.

"Wow, sei proprio una ribelle."

Come risposta le mostro la mia più "spaventosa" smorfia e mi avvicino al minibar.

"Un bourbon." esclamo.

"Ma ce li hai almeno 18 anni?" chiede il barista con un ghigno.

"Si ed anche di più. Ora dammi il mio whiskey." esclamo sorprendendomi di tutta questa audacia, evidentemente il primo shottino deve aver fatto effetto.

"Brutta puttana non mi parlare così."

"Quali modi signorili abbiamo qui!" esclama una voce al mio fianco.

"Dia il drink alla signorina e la lasci in pace." continua.

"Si signore."

Mi volto e davanti a me si trova un uomo alquanto affascinante.
Avrà avuto 30/35 anni, in divisa, occhi azzurri e capelli biondi.

"La ringrazio signore." esalo.

"La prego mi chiami Isaak." dice baciandomi la mano.

"Il mio nome è Amelia."

"È un piacere conoscerti Amelia. Sei venuta da sola?"

"Sono venuta con una mia amica."

"Intendevo : tutta sola senza un cavaliere?"

"Oh...Meglio sole che male accompagnate."

"Giusta filosofia di vita, ma potrei sfatare questo mito."

"Cosa intende dire?"

"Balli con me."

"Ma non balla nessuno."

"Daremo il buon esempio."

"Va bene allora, ma solo per il bene pubblico."

"Certamente, come vuole lei." afferma ridacchiando scortandomi al centro della sala.

"È un'abile ballerina."

"Sono una donna con molte sorprese."

"Oh ma non è una sorpresa."

"Cosa intende dire."

"Che nel momento esatto in cui l'ho vista ho capito che avrei subito perso la testa per lei..."

Nel momento in cui Isaak pronuncia queste parole Mark si avvicina a noi.

"Permette?" chiede a Isaak.

"Certamente." dice tentennando.

Mark mi fissa e poi mi prende per la vita.

"Non sei tenuto a farlo." dico indignata.

"Mi spieghi cosa stai facendo?!"

"Sto ballando, e tu?"

"Non fare la santarellina con me. Cosa stai facendo con il generale? Cosa hai in mente?!"

"Ho in mente di divertirmi senza pensare alle persone negative della mia vita."

"Ed io sarei una di quelle?" chiede alzando un sopracciglio.

"Indubbiamente."

"Sai, questa tua insolenza mi sta facendo infuriare. Quanto hai bevuto?"

"Non sono affari tuoi."

"Ed invece lo sono." sussurra.

"Vai al diavolo." dico lasciandolo solo in mezzo alla pista.

Das ist für dich AmelieWhere stories live. Discover now