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So thank you for taking a chance on me

I know it isn't easy

But I hope to be worth it

(Next to me, Imagine Dragons)

Bofonchio qualcosa di incomprensibile strofinando il viso su qualcosa di morbido e ruvido al contatto. Apro un occhio accorgendomi di essere tra le braccia del riccio e di avere il viso premuto sul suo collo. Mi beo del suo profumo e lascio che un sorriso si impossessi di tutto il mio viso mentre rilascio un lungo respiro sollevato e... felice. Ridacchio stringendomi di più al suo corpo e lascio un bacio sulla porzione di pelle che mi si para davanti. Ora che ci faccio più attenzione, è colorata di rosso e viola e la cosa mi piace ancora di più.

È mio e non ho intenzione di lasciarlo andare ancora una volta.

Lascio un altro bacio sul suo naso e molto lentamente esco dalla stanza. Sono le undici e mezza, ma non voglio svegliarlo, ha bisogno di riposare. Ripenso al suo sguardo per l'ennesima volta, scuoto il capo e sospiro. Non arriveremo più a quel dolore.

"Ah, buongiorno! Credevo dormissi ancora." Julian si avvicina al piano lavoro. "Giorno. Mi sono appena svegliata." sorrido. "Come va la ferita?" "Meglio, grazie." "Spero tu non abbia dimenticato di mettere la crema ieri sera tra un orgasmo e l'altro." ghigna divertito. "Julian!" colpisco il suo braccio. "Cos'è, ho detto una bugia?" ride. "L'ho messa la crema." rispondo alla sua precedente domanda. "Bene. Caffè?" chiede. "Sì. Io preparo i pan-" "In realtà ho preso le brioches calde in quel posto che ti piace tanto." dice. "Grazie!" stringo il suo braccio. "Di nulla, nana." mi scompiglia i capelli. "È bello vederti davvero sorridente." aggiunge poggiando il suo braccio sulle mie spalle. "È bello rivederlo e saperlo al sicuro. Alla fine lei... non ce l'ha fatta e questo mi fa stare male perché era tutta la sua famiglia." deglutisco. "Adesso sei tu la sua famiglia e se vorrà, mi aggiungerò io. Sarò lo zio figo e ricco." "Al momento sei solo scemo – ridacchio – ma grazie, lo terrò in considerazione." "Sono contento anche per lui, quando l'ho visto sembrava reggersi a malapena in piedi." "Lo so, non l'ho svegliato proprio per questo. Ha bisogno di riposare." "Beh, sveglialo adesso però, perché le brioches fredde fanno proprio schifo." "Uh, il caffè è pronto." lo avviso mentre prendo un vassoio e ci poggio sopra due brioches e due tazze vuote con dentro dello zucchero.

"Non viziarlo che poi si abitua! E poi perché a me non l'hai mai portata la colazione a letto?" indaga incrociando le braccia al petto. "Perché tu non hai mai creduto fossi morta." rispondo fiera versando il caffè nelle tazze. "Questa fa male! È ingiusto!" esclama mentre io lo ignoro e ritorno in camera facendo attenzione a non far cadere nulla per terra.

Harry sta ancora dormendo beatamente nel mio letto, impregnando le lenzuola con il suo profumo. Immagino non ci sia niente di meglio. Poggio il vassoio sul comodino e mi siedo sul bordo del materasso, proprio sul pezzetto libero. Scosto alcune ciocche dalla sua fronte e accarezzo la sua guancia. Mordicchio il mio labbro inferiore mentre lo osservo attentamente: come fa ad essere così magnifico? Come fa ad essersi innamorato di me? Come può aver sofferto così tanto e tutto insieme e poi sorridermi davvero?

"Harry..." mormoro. Lo sento sospirare profondamente e poi voltarsi a pancia in su. Apre prima un occhio, poi un altro e mi regala un sorrisino tirato e stanco. "Mmh." "Sì, buongiorno anche a te." sbuffo una risata. "Perché non sei nuda e a letto?" mormora per poi sbadigliare. "Perché mi sono svegliata mezz'ora fa. Ti ho portato la colazione." rispondo. "Ti ho già detto che ti amo?" borbotta mettendosi seduto e strofinandosi gli occhi.

 "Ti ho già detto che ti amo?" borbotta mettendosi seduto e strofinandosi gli occhi

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"Sì, parecchie volte ieri e stanotte." sorrido. Recupero il vassoio dal comodino e lo poggio sulle sue gambe. "Caffè e brioche, non volevo esagerare visto che sicuramente fra un'ora pranzeremo." "Va benissimo, grazie." mi guarda mentre recupera dal vassoio la tazza colma.

Dopo aver finito la colazione Harry mi invita poco gentilmente ad unirmi a lui per la doccia- con poco gentilmente intendo che mi ci trascina senza nemmeno attendere una mia risposta, così adesso mi ritrovo sotto il gesto tiepido dell'acqua, dopo essere venuta ancora una volta, a sciacquare i miei capelli. Ci avevamo provato ad insaponarci e sciacquarci a vicenda, ma dopo due minuti Harry mi aveva messa al muro e beh, il resto è storia...

"Ehi, voi due!" Julian ci richiama da dietro la porta della mia camera. "Sto per entrare, quindi spero siate vestiti!" esclama facendomi ridacchiare. Un attimo dopo la porta viene aperta dal moro e una scarpa lanciata da Harry proprio nella sua direzione.

"Harry!" esclamo. "Che c'è? Rompe le palle." si giustifica. "Fingerò che nessuna scarpa mia sia arrivata quasi in faccia – prende un respiro Julian – il pranzo è pronto. Basta sesso per ora, okay?" "Julian!" lo rimprovero. "Sei geloso dal fatto che noi ci diamo da fare e tu no?" Harry lo guarda divertito mentre io le lascio uno scappellotto. "Veramente scopavo fino a un paio d'ore fa." ribatte Julian.

"Piantatela entrambi!" sbuffo per poi uscire dalla stanza alzando gli occhi al cielo.

"Ha cominciato lui!" ribattono all'unisono.

Ugh, mi sembra di avere a che fare con due bambini.

The Game Is Over. || H.S. || LPAG's SequelWhere stories live. Discover now