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But I'm still not sure if fear's a rival or a close relative to truth

Either way it helps to hear these words bounce off of you

The softest echo could be enough for me to make it through

(Bandito, Twenty One Pilots)

"Avrai le tue combinazioni! - attiro la sua attenzione - ma devi promettermi che non gli farai più del male e che non ci disturberai più quando avrai ottenuto le armi." la fisso in attesa. "Non credo tu sia nella posizione di dettare condizioni." mi ricorda. "Prendilo come un favore, allora." la supplico con lo sguardo pieno di paura e rabbia. "Bene, visto che otterrò quello che voglio... ti concederò la sua vita." parla annoiata.

Sto per alzarmi quando la mano di Harry mi trattiene il braccio. "Cosa diamine stai facendo? Non ti permetterò di andare di sopra da sola con lei." mi guarda dritto negli occhi. "Ti prometto che ce la faremo." sussurro sulle sue labbra. "Brooklyn, no." ribatte e vedo la paura nel suo sguardo, vedo la supplica, ma non posso farlo. Non posso rimanere con lui e vederlo morire. Non esiste. "Amore, per favore." lo supplico tremante. Il suo braccio mi stringe, poi lo sento poggiarmi qualcosa dentro al tessuto dei jeans, ma faccio finta di nulla.

"Adesso basta." ribatte Olivia guardandoci scocciata.

Mi alzo, ignorandola e guardando sempre Harry. "Tieni premuto, farò il prima possibile." accarezzo i suoi capelli per poi avvicinarmi alla donna.

"Ti amo." mima.

"Ti amo." mimo di rimando con un piccolo sorriso.

Percorriamo le scale e il corridoio arrivando dentro la mia camera. Mi avvicino al muro digitando prima le combinazioni e poi aspettando che la porta si apra.

Gli occhi di mia madre luccicano come fosse una bambina al settimo cielo mentre si guarda intorno. "Oh, Josh." scuote il capo incredula.

"Ecco cosa ami più del tuo stesso sangue." la guardo con espressione dura sul volto. La donna si volta nella mia direzione, ma non risponde. "Ecco cosa ti ha portata a prendere la vita di papà e portarmelo via." aggiungo fissando le armi appese al muro proprio di fronte a me. "Lo sai, mamma – evidenzio con più cattiveria il modo in cui dovrei chiamarla – ormai non sento più niente per te. È assurdo come io dovrei amarti, provare comunque pietà nei tuoi confronti, ma non riesca a far altro che provare odio e disgusto." scuoto il capo voltandomi nella sua direzione.

"Hai ragione quando dici che avremmo potuto avere tutto questo insieme, il problema è che io insieme a te volevo fare altre cose tipo i capelli, lo shopping, le unghie, invece no. Non ci sei mai stata e mi hai portata a disprezzare la tua compagnia anche quando non sapevo nulla di tutto questo mondo." e adesso capisco tutto quanto. Non è colpa mia se tutte queste persone sono morte. È tutta colpa sua. Lo è sempre stata.

"Non mi prenderò la colpa di tutto ciò che è successo, perché sei stata tu ad uccidere quelle persone, sei stata tu a portarmi al tuo odio e sei stata tu ad uccidermi. Io ho una vita davanti per poter allontanarmi da questo, ma tu? Per te è troppo tardi, Olivia." la donna stringe i denti mentre mi fissa e mi punta una pistola contro.

Una madre sta puntando un'arma contro la propria figlia e non è un sogno, è la realtà dei fatti.

"Vattene. Prendi il tuo ragazzo e sparite." ringhia.

Faccio come mi dice: giro i tacchi e ritorno sulle scale, poi in salotto, ma quasi non svengo sul posto. Harry non è qui, c'è solo del sangue sul punto in cui era seduto, ma di lui nessuna traccia.

Sento il sangue ribollirmi mentre ritorno nella mia camera e con tutta la forza che ho sorprendo Olivia prendendola per i capelli e sbattendole il viso sul tavolo da lavoro di mio padre. La botta le fa perdere la presa sulla pistola e questo mi fa sorridere soddisfatta. Ancora ansante la trascino fuori dalla stanza delle armi e chiudo la porta. Colpisco la parte posteriore delle sue ginocchia così da farla inginocchiare proprio di fronte a me, ma non è di questo che ho bisogno al momento.

Con tutta la forza rimasta, ignoro le sue urla di dolore e la trascino giù per le scale fregandomene del suo corpo che si scontra con ogni scalino.

"Dov'è Harry?" la spingo al centro del soggiorno impugnando la stessa arma che ha tolto la vita al mio migliore amico.

"Non lo so!" esclama toccandosi il capo. "Oh, non lo sai?!" mi inginocchio di fronte al suo corpo tremante e le sputo in faccia. "Ti converrà dirmi dov'è il mio ragazzo o giuro che ti torturerò fino a quando non mi implorerai tu stessa di morire." mormoro a poca distanza dal suo naso. "Io n-non lo so, lo giuro! Era qui per terra quando siamo salite e i miei uomini sono incoscienti!" piagnucola.

"Volevi che fossi come te?" le domando caricando la pistola.

"B-Brooklyn." balbetta spaventata.

"Ti accontenterò subito." punto la pistola contro il suo piede per poi fare fuoco.  

The Game Is Over. || H.S. || LPAG's SequelWhere stories live. Discover now