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No matter what we do

No matter what we say

We're the song inside the tune

Full of beautiful mistakes

(Beautiful, Christina Aguilera)

È ormai arrivato Aprile e io faccio ancora fatica a pensare di aver compiuto ventidue anni e di essermi trasferita nell'Illinois, a Chicago, insieme a quella che era la mia guardia del corpo.

Aggiusto la coda disordinata come mi è meglio possibile e rilascio un piccolo starnuto mentre continuo a pitturare di bianco quello che presto sarà il soggiorno. Abbiamo già finito il resto delle stanze settimana scorsa, ma abbiamo prolungato fino ad adesso per il semplice fatto che Harry si è dovuto spostare a New York per un colloquio di lavoro e ha voluto la mia compagnia. Beh, male non ci ha fatto visto che non abbiamo respirato aria contaminata dalla pittura.

"Amore, dov'è lo scatolone con i bicchieri e i piatti?" domanda il riccio entrando nella stanza. "Sopra al tavolo della cucina. Vieni a darmi una mano appena hai finito?" domando con un sorriso. "Certo, devo solo dare una sciacquata e arrivo." risponde. "Bene." ritorno a dipingere la mia parete di un semplice bianco.

Siamo qui da metà marzo visto che abbiamo dovuto spedire pacchi e comprare nuovi mobili, ma praticamente stiamo sistemando tutto adesso visti i vari impegni e le stanze da dipingere.

Harry arriva dopo una decina di minuti già munito di rullo e secchio pieno di pittura. "Finisci vicino alla finestra, io penso al camino." "Attento ai mattoni, ti supplico." lo guardo con aria terrorizzata. Il ragazzo mi ignora cominciando a pitturare tranquillamente le ultime parti restanti proprio attorno al camino.

Quando finisco lo richiamo un paio di volte, ma lui sembra non sentirmi. "Harry!" gli passo il rullo bianco sulla maglia nera. I suoi occhi si sgranano quando capisce quello che ho appena fatto. "Cosa hai fatto?" assottiglia lo sguardo. "Tu non mi ascoltavi!" rido alla sua espressione. "Quindi hai pensato di sporcare la mia maglietta nuova." annuisco cominciando ad indietreggiare molto lentamente. "Scusa." trattengo un'altra risata. "Stavo pensando a quante volte faremo sesso davanti a questo camino, ma adesso lo scenario è cambiato. Chiedimi come." si avvicina piano. "C-come?" balbetto ansiosa. "Adesso ci sono io che rovino la tua salopette preferita con la vernice." sorride malvagio. "No!" urlo allontanandomi di scatto e riuscendo a scansare una rullata di vernice. "Vieni qui, adesso!" esclama. "No, non voglio che rovini la mia salopette!" ribatto scappando in bagno.

"Esci immediatamente. Hai rovinato la mia maglia, adesso io rovino la tua." dice dal corridoio. "Ti prego, Harry, no!" lo supplico tenendo la mano sulla maniglia della porta. "Esci." tuona. Molto lentamente abbasso la maniglia, rassegnata dal fatto che avrò la mia salopette rovinata dalla pittura. Non ha torto, quindi subirò piangendoci sopra dopo.

"Visto che rovinare i capi degli stilisti sarebbe scandaloso per molti... mi accontenterò di dipingerti le mani." dice quando incrocio il suo sguardo. "Davvero?" i miei occhi si illuminano mentre mi affretto a gettargli le braccia al collo e premere le mie labbra sulle sue in un dolce bacio di ringraziamento. "Sì, tanto dovrai sporcartele comunque." scrolla le spalle non mollando la mia presa. "Che colore stavolta?" domando curiosa. "Io prenderò il nero, visto che i mobili saranno orientati su quello stile." "Beh, allora uso il bianco così esce fuori il grigio." parlo. Harry annuisce contento della mia scelta e poi mi trascina in salotto.

Il moro intinge la sua mano sulla vernice nera e poi la preme poco sopra il camino, copio le sue azioni – usando la vernice bianca – e premo proprio sopra la sua impronta. Sono due stampe sovrapposte e la differenza è facilmente riconoscibile, ma mi piace che sia così e soprattutto che queste due impronte ci siano in ogni stanza, è un segno di possesso e lo adoro.

"Cominciamo a togliere i teli e sistemare le cose al centro della stanza e per oggi abbiamo finito." dice Harry. Annuisco e mi sposto al centro e scostare i teli dal grande divano e dalle due poltrone mentre Harry si occupa di prelevare alcune decorazioni dai pacchi.

Bagno e camere sono già sistemate per fortuna, non c'è voluto molto se consideriamo che ci hanno dato una mano mio padre e gli zii di Harry. Per quanto riguarda il salotto abbiamo pensato che sarebbe stato inutile chiedere il loro aiuto visto che si trattava di una stanza completa a metà.

Quando finiamo di sistemare tutto quello che ci è possibile sono le cinque del pomeriggio ed io sono davvero sfinita.

"Bagno, cena e poi letto e film?" propone il riccio. "Assolutamente sì. Ordiniamo una pizza? Non mi va di cucinare." sbadiglio. "Sì, ci penso io. Tu prepara la vasca." dice. Annuisco e poi mi avvio in bagno.

Non vedo l'ora di mettermi a letto e recuperare tutte le ore di sonno perse in queste settimane...  

The Game Is Over. || H.S. || LPAG's SequelWhere stories live. Discover now