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Where are you?

And I'm so sorry

I cannot sleep I cannot dream tonight

(I miss you, Blink-182)

Ho smesso di contare quante volte sono salita su questo jet, sempre per ragioni diverse. Adesso il fatto di salirci per partecipare al funerale del mio migliore amico mi destabilizza, visto che l'ultima volta c'era anche lui con noi pronto a combattere per chiudere questa storia.

Non mi sono preparata chissà quanto per il funerale, in fondo non ho nessun motivo di abbellirmi visto che non c'è niente da festeggiare. Ho indossato dei semplici leggins, una felpa di Harry e un paio di scarpe da tennis bianche. I miei capelli sono stretti in uno chignon e il mio viso è privo di trucco, se non contiamo le occhiaie che gli danno un po' di colore.

"Perché non riposi un po'? Siamo quasi arrivati e tu non chiudi occhio da ieri." Harry accarezza il dorso della mia mano. "Non ci riesco." rispondo. Il riccio non commenta, rilascia un sospiro e chiude gli occhi poggiandosi al sedile.

Quanto atterriamo in Virginia sono le due del pomeriggio, un'ora prima dei funerali che si terranno nella chiesa locale. Un van ci porta in hotel dove abbiamo il tempo necessario di posare i borsoni e riposare quel quarto d'ora contato. Alle due e quarantacinque siamo già su un taxi diretto alla chiesa. Ho la nausea al solo pensiero di dover vedere il suo viso pallido per l'ultima volta...

Arriviamo alle tre in punto in chiesa; i miei occhi si soffermano sui vari agenti e, credo, amici di Julian, poi noto i suoi zii e accanto a loro... Chanel. Quando i nostri sguardi si incrociano un misto di rassegnazione e tristezza ci investe.

"Brooklyn." Mark e Jenna mi attirano in un abbraccio. Si sono sempre occupati di Julian dopo la morte dei suoi genitori e di questo non li ringrazierò mai abbastanza perché Julian è rinato con loro, ricordo di come me ne parlava con tanta felicità negli occhi e nella voce. "Non lo meritavate." deglutisco. "Lui è Harry – indico il ragazzo al mio fianco – e loro sono gli zii di Julian, Mark e Jenna." li presento brevemente. "È un piacere. Condoglianze." Harry stringe loro la mano.

"Chanel." mormoro guardandola. La bionda non dice nulla, si fionda semplicemente tra le mie braccia rilasciando un pianto silenzioso. I miei occhi si riempiono di lacrime mentre la stringo tra le mie braccia, ma faccio di tutto pur di non lasciarle andare.

Poco dopo mi avvicino alla bara semiaperta stringendo il braccio del ragazzo al mio fianco: il viso di Julian è pallido e freddo, proprio come lo avevo immaginato, i suoi occhi sono chiusi e i lineamenti rigidi.

"Oh, mio Dio." il mio labbro comincia a tremare mentre dai miei occhi scendono calde lacrime, tutte quelle che avevo represso fino a questo momento. Harry mi attira a sé mentre tira su col naso e io non faccio niente per respingerlo.

"Spero solo mi abbia perdonato tutte le litigate." deglutisce il riccio. "Sono sicura di sì. Ti voleva bene, in fondo." poso una mano sulla sua schiena accarezzandolo.

"Prendete posto, fedeli." la voce del prete ci arriva dritta alle orecchie.

*

Dopo il funerale, abbiamo assistito alla sepoltura al cimitero. Adesso che siamo tornati in hotel prendo un respiro profondo e mi distendo sul grande letto, proprio accanto al riccio che mi guarda con attenzione.

"Quello stronzo sarà felice di avermi visto in lacrime." parla dopo poco. Una piccola risata abbandona le mie labbra mentre mi stringo al suo corpo. "Penso proprio di sì. Me lo immagino seduto su una nuvola mentre si lamenta con il grande capo, come lo chiamava lui, di non potertelo rinfacciare." dico facendo ridere Harry. "Hai pensato a come se la riderà di cuore quando ci vedrà tutti pelle e ossa, con la faccia raggrinzita e la gobba mentre lui sarà fresco come una rosa?" mi guarda divertito facendomi ridere sempre di più. "Oddio, eccome!" picchetto i miei polpastrelli sul suo petto.

E sorrido, rido pensando al mio migliore amico divenuto il mio angelo o meglio, il nostro angelo. Perché è questo che sa fare meglio Julian, portare felicità e positività nei cuori della gente. L'ha sempre fatto e c'è sempre riuscito.

Un leggero spostamento d'aria proprio sulla mia testa mi fa rabbrividire mentre la sollevo di poco. "L'hai sentito?" Harry mi guarda con occhi spalancati. "Sì, l'ho sentito." confermo. "Ci prende per il culo anche adesso." sbuffa una risata il mio ragazzo. Scuoto il capo con un sorriso mentre non posso far altro che pensare alla sua mano che mi accarezza com'era solito fare quando stavo male.

Non ci dimenticheremo mai di te, Julian, perché gli eroi sono difficili da scordare.

Me: Questo capitolo è un po' più triste degli altri, lo so, ma vorrei dedicarlo a tutte quelle persone che nella vita hanno perso qualcuno di importante o stanno affrontando una brutta esperienza. La vita purtroppo non è una favola, ci sono alti e bassi segnati da avvenimenti di pura gioia e di dolore assoluto, ma è proprio in questi momenti che la vita ci mette alla prova ed è proprio in questi momenti che dobbiamo stringere i denti, piangere se è necessario (perché ricordate che piangere non è una debolezza, anzi, è sinonimo di forza) e rialzarci. Inoltre a me piace pensare che le persone importanti non si dimenticano mai, che ci stanno accanto in quei momenti strani della nostra giornata e che ci danno forza durante i periodi di buio totale.

Ma adesso basta così, spero che il capitolo in sé vi sia piaciuto. Ormai non manca molto alla fine. Un bacio e alla prossima. X  

The Game Is Over. || H.S. || LPAG's SequelWhere stories live. Discover now