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I have loved you since we were 18
Long before we both thought the same thing
To be loved, to be in love
All I can do is say that these arms were made for holding you
I wanna love like you made me feel
When we were 18

(18, One Direction)

Sbadiglio ancora una volta e gemo indolenzita a causa dell'allenamento di ieri. Abbiamo da poco tutti finito la colazione e ci troviamo in quel momento di stacco in cui fissiamo tutti qualcosa di poco interessante come il pavimento, il soffitto o gli sportelli sopra la cucina.

"Allora, come ti è sembrata Nel?" Julian si volta nella mia direzione. "Una brava ragazza. Mi piace per te." sorrido dolcemente. "Odio doverle dire bugie, ma per il momento non posso fare altrimenti." sospira. "Se tutto va bene tra una settimana saremo liberi, pensa a questo." dice Harry pulendosi le mani. "Mmh, è l'unica cosa che mi fa andare avanti." borbotta il moro prima di alzarsi.

"Julian." lo richiamo. "Sì?" mi sorride leggermente." "Mi dispiace per tutta questa situazione... non avrei dovuto chiamarti quella volta a Boston." sospiro. "Non dirlo nemmeno, idiota." alza gli occhi al cielo. "Ehi." lo riprende Harry. Sorrido lievemente al riccio e poi ritorno con lo sguardo su Julian. "Dico sul serio." "Anche io." sorride ampiamente. "Vi aspetto entrambi di là." ci guarda. Per 'di là' intende la stanza completamente vuota che abbiamo deciso di arredare con tappetini di gomma e qualche peso per poterci allenare.

"Non darti colpe che non hai." Harry mi posa un piccolo bacio sulla fronte e lascia la cucina.

Non sto esagerando, mi sento davvero in colpa per tutte le cose successe sia ad Harry che a Julian. Si trovano rinchiusi in una casa, quasi in trappola come i topi e tutto a causa della sottoscritta.

Sospiro mettendo da parte i brutti pensieri e mi avvio anch'io in "palestra".

*

"Amore, oddio." ansimo sulle sue labbra. "Ti avevo detto che avremmo provato anche questo." sbuffa una risata sulla mia bocca. I nostri fianchi si scontrano in maniera disperata e veloce mentre il mio corpo si infiamma a causa dei suoi tocchi. Siamo distesi su uno dei tappetini di gomma, completamente spalmati l'uno sull'altro e ricoperti di sudore, ma mi piace da impazzire perché in mezzo a tutto il casino che stiamo vivendo riusciamo comunque a trovare un piccolo momento di paradiso tutto per noi. Amo sentirlo così vicino, sentire i suoi gemiti profondi e la sua voce roca mormorarmi tutte le altre cose che vorrebbe farmi.

Il riccio capovolge la situazione facendomi finire a cavalcioni su di lui. "Ma sei matto?!" bisbiglio colpendolo sulla spalla. "Sì." risponde divertito dalla mia reazione. Morde scherzosamente una porzione di pelle del collo causando una mia risata profonda. Le sue labbra catturano le mie in un bacio a stampo mentre le sue mani si posano sui miei fianchi, poi mi guarda e io mi perdo. "Non vedo l'ora di vederti sempre così." mormora ricominciando a far scontrare i nostri fianchi. Dalle mie labbra scappa un ansimo, poi un altro ancora. Ho trovato il mio ritmo e mi beo di ogni singola spinta, sfioramento che il mio uomo mi riserva. Bastano pochi movimenti per portarmi al culmine e raggiungere lo stato di euforia che tanto mi mancava. Il moro copia le mie azioni, stringendo la carne dei miei fianchi tra le mani e rilasciando un lungo gemito mentre la sua testa si abbandona al muro dietro di lui.

Santo cielo, che visione paradisiaca.

Mi alzo leggermente per poi prendere nuovamente posto sul suo bacino. "Che intendevi prima?" domando piano. "Quando ti ho detto che non vedevo l'ora di-" "Sì." lo interrompo. "Beh, quello che ho detto. Non credere che io non mi sia accorto di come a volte, durante la giornata, sparisci per un paio di minuti o di come fingi di sorridere per poi tornare ad essere triste. E non credere nemmeno che io non ti abbia sentito durante queste ultime notti... so che hai pianto e voglio che tutto questo finisca al più presto." spiega. Trattengo il fiato per qualche minuto, poi mi rilasso poggiando la testa in maniera più comoda sulla sua spalla. Il mio labbro inferiore trema, ma non piango. "Anche io, Harry... anche io." "Ti amo, lo sai questo?" bisbiglia sulla mia fronte. "Certo, non lo dubiterei mai. Ti amo anche io." rispondo stringendomi più a lui. Mi lascia un altro bacio ed io sorrido.

Non credo sarei riuscita ad arrivare a questo punto senza di lui.  

The Game Is Over. || H.S. || LPAG's Sequelحيث تعيش القصص. اكتشف الآن