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Quando suona la sveglia mi presto ad allungarmi verso il comodino per cliccare il pulsante per spegnerla ma ricordo solo più tardi che nessuno ha sveglie sul comodino, che siamo alla Stark Tower e che c'è Jarvis che pensa a tutto.

"Jarvis.." - mugugno cercando di alzare la testa dal cuscino

Non ho chiuso occhio fino alle tre del mattino e quando sono riuscita ad addormentarmi era già ora di alzarsi. 

Quando riesco a tirarmi su il mio riflesso nello specchio davanti a me quasi mi spaventa. I capelli scuri sono tutti arruffati e le occhiaie violacee sembrano più due enormi lividi.

Alzo lo sguardo verso l'orologio appeso al muro, almeno quelli Tony si era degnato di lasciarli, 7.45. Per quanto possa essere presto per qualsiasi ragazza della mia età, per me era già tardi.

"Jarvis" - lo chiamai alzandomi velocemente dal letto -"il programma di oggi per favore"

"Subito Maelle" - nel frattempo mi chiusi in bagno a darmi una rinfrescata al viso e una sistemata ai capelli.

Strinsi forte l'elastico per tenere ferma la coda di cavallo che avevo fatto e mi fiondai in stanza per vestirmi. Solito abbigliamento da allenamento: t-shirt con top sportivo sotto e un paio di leggins.

Natasha mi aveva promesso che prima o poi la mia tuta da allenamento sarebbe stata pronta ma, anche dopo settimane dall'ultima volta che me l'aveva detto, la tuta non era pronta.

"La signorina Romanoff la sta aspettando in sala per allenamento in questo momento"

La voce robotica di Jarvis mi fece sussultare. Natasha mi stava già aspettando e io, ovviamente, ero in ritardo.

Chiusi la porta alle mie spalle dopo aver preso il borsone e l'asciugamano pulito e corsi giù per le scale, molto più velocemente di quanto avessi mai fatto.

"Buongiorno signor.." - cercò di dire Tony mentre io camminavo velocemente cercando qualcosa da mettere sotto i denti

"Nat ti ucciderà a sto giro" - disse ridendo Bruce

Alzai le spalle -"solitamente non lo fa?"

Tony e Bruce si guardarono divertiti e nel frattempo dalle scale fece la sua entrata il Capitano. Non avevo tempo per soffermarmi a guardarlo ma non potevo fare a meno di notare che la maglietta bianca che indossava era estremamente aderente e trasparente.

"Ciao Cap" - Tony si alzò dal divano e gli diede una pacca sulla spalla. Steve fece un mezzo sorriso, guardandomi. -" Fatti una doccia amico, puzzi da far paura"

Mi scappò una mezza risata e il Capitano lo notò subito.

"Vedremo se tu saprai di buono dopo che Nat ti massacrerà" - disse rivolgendomi una finta occhiataccia

"Lei sa sempre di buono" - disse Tony camminando verso di me con il suo bicchiere di spremuta in mano -"vero dolcezza?" - chiese rivolgendosi a me

"Tony!" - dissi divincolandomi dal suo mezzo abbraccio -"ti stimo molto come persona e come amico ma quando mi chiami dolcezza mi fai ribrezzo"

"Dite tutte così e poi cadete ai miei piedi" - fece il finto offeso sistemandosi il colletto della camicia blu che indossava.

Annuii senza dare troppo peso a quello che aveva detto e corsi verso la sala in cui Natasha mi stava aspettando.

Li sentí farfugliare qualcosa fra di loro e tornai indietro sporgendomi dallo stipite della porta. Lo sguardo di Steve si posò subito su di me, come se sapesse già che sarei tornata indietro.

Till the end •Steve Rogers•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora